Era stato il primo a sollevare l’affaire “Gozi” in Parlamento, con un’interrogazione in cui chiedeva al governo come intendesse muoversi nei confronti dell’ex sottosegretario agli Affari Europei del governo Gentiloni, in quota Pd, chiamato a ricoprire un analogo incarico nell’esecutivo francese di Edouard Philippe al servizio di Emmanuel Macron. Ora il deputato Cinque stelle Pino Cabras alza il tiro, rilanciando con una proposta doppiamente provocatoria per chi lo accusa di spirito anti-francese: la nomina dell’economista Jean Paul Fitoussi come ministro dell’Economia a Roma, in alternanza con Giovanni Tria.
“E’ vero, sì”, scrive Cabras sul suo profilo Facebook. “Ho presentato un’interrogazione mirante a sottolineare la gravità del caso Gozi, il politico italiano che è passato dai ruoli decisionali a Palazzo Chigi all’incarico di governo a Parigi, a coronamento di un’interminabile cedevolezza di una parte del ceto politico italiano agli interessi delle classi dirigenti d’Oltralpe. Eppure non sono affatto anti-francese, come ipotizzano tanti detrattori che non vedono l’ora di spolverare i loro cliché, né rifiuto la sfida di un gioco politico europeo dove sia contemplato avere giocatori stranieri. Può il calcio, può la Chiesa, possono le aziende, ebbene: possono farlo anche le istituzioni, purché non ci siano conflitti di interesse. Ad esempio”- prosegue Cabras, “vorrei che si chiudesse con il “continuismo” del ministro dell’economia Tria (anche se fa dormire sonni tranquilli al Colle), sostituendolo prima o poi con un economista che abbia un’altra idea di Europa, di bilancio, di politiche espansive. E in quel ruolo ci vedrei benissimo proprio un francese, Jean-Paul Fitoussi, ottimo e partecipe conoscitore dell’economia italiana”.
Fitoussi è docente all’istituto di Studi Politici di Parigi Science Po e presiede l’Osservatorio Francese sull’economia. In Italia insegna nel corso di International Relations presso la Luiss di Roma. E’ noto per le sue posizioni anti austerity e a favore delle politiche anticicliche mediante investimenti pubblici, ma anche per aver definito quello di Macron un governo “di destra”. La sua idea di un’Europa più sociale e solidale si contrappone all’europeismo “di maniera” che non crea regole comuni e condivise a partire da fisco e lavoro. Certamente quanto di più lontano possa esistere dalle teorie “liberal” del governo francese ma anche dei dem renziani. Proporlo nel ruolo attualmente ricoperto da Tria significa lanciare un messaggio preciso a Bruxelles e al presidente Mattarella, al quale i Cinquestelle hanno chiesto la revoca della cittadinanza per Sandro Gozi, in ottemperanza a quanto previsto dalla legge 91 del 1992 nei casi in cui un cittadino italiano accetti “un impiego o una carica pubblica da uno Stato o ente pubblico estero o da un ente internazionale a cui non partecipi l’Italia”.
L’endorsement per Fitoussi dunque è lanciato, e non è detto che rimanga una boutade isolata: “Ne ho parlato con molti colleghi del M5S”, fa sapere Cabras, “ed ho collezionato tanti “magari”. Immagino che invece taluni politici italiani che in questi giorni si sono scoperti più francesi di un parigino diventerebbero improvvisamente gallicofobici. Pensiamoci, intanto. Loro non si arrenderanno mai. Noi neppure”