Cronaca

Migranti, i 40 della Alan Kurdi sbarcati a Malta, “ma non resteranno sull’isola”. Intanto, la Open Arms viaggia con 161 persone a bordo

Dopo l'ok, il premier maltese Joseph Muscat ha precisato che l'ok allo sbarco "è stato un segno di buona volontà" e "una questione di buon senso". La nave non ha avuto il permesso di entrare nelle acque maltesi: è stata la guardia costiera locale ad effettuare il trasbordo delle persone. Intanto, si cerca un porto di approdo per i 161 salvati al largo della Libia dalla ong spagnola Proactiva

Sono sbarcati a Malta i 40 migranti salvati giovedì sera dalla Alan Kurdi, nave della ong tedesca Sea-Eye, dopo il via libera annunciato dal premier maltese Joseph Muscat. Nessuno dei profughi a bordo resterà sull’isola e, come nei casi precedenti, la nave non è stata autorizzata a entrare nelle acque territoriali maltesi: è stata la guardia costiera a prendere in carico le persone in acque internazionali, per poi portarle alla Valletta. I richiedenti asilo sostengono di provenire principalmente da Camerun, Costa d’Avorio, Ghana, Liberia, Togo e Mali. La Sea-Eye ha riferito che “molti” dei migranti soccorsi saranno trasferiti in Germania. Nel pomeriggio è stato reso noto che, dopo l’identificazione, i naufraghi saranno trasferiti nei quattro paesi che hanno dato la disponibilità ad accoglierli: Germania, appunto, poi Francia, Lussemburgo e Portogallo.

La Alan Kurdi giovedì sera era a poche miglia da Lampedusa quando il Governo italiano ha prima emesso un decreto di divieto di ingresso nelle acque nazionali, per poi contattare le autorità maltesi affinché potessero farsi carico dello sbarco, nonostante l’imbarcazione si trovasse ad almeno 12 ore di navigazione. Il premier, Joseph Muscat, ha dichiarato alla radio che la decisione di consentire lo sbarco è “un segno di buona volontà” e lavorare con altre nazioni per salvare vite umane è “una questione di buon senso“. “I profughi non resteranno a Malta, saranno redistribuiti, ma sentiamo come nostra responsabilità lavorare assieme” per risolvere il problema, ha aggiunto Muscat.

Prima dello sbarco, un video pubblicato dalla ong tedesca mostra i migranti in festa dopo avere appreso dell’annuncio di Muscat. Nel frattempo, un’altra nave, la Open Arms, della ong spagnola Proactiva, è in cerca di un porto di approdo, dopo l’ennesimo diniego di ingresso opposto dalle autorità italiane. La nave trasporta 161 migranti recuperati al largo delle coste libiche: giovedì ne sono state recuperate 55, venerdì altre 69. Due donne incinte e la sorella di una di queste sono state autorizzate a sbarcare in Italia per motivi medici, le altre restano a bordo dell’imbarcazione.