Diversi occidentali, infatti, si riversano per le strade dei Paesi come la Cambogia, il Vietnam, la già citata India, l'Indonesia e la Tailandia chiedendo l'elemosina per poter viaggiare, senza spendere un soldo
Estate, tempo di viaggi e spensieratezza. Ma c’è qualcuno che si spinge un po’ troppo in là, sfidando anche le leggi severe di altri Paesi stranieri, come l’Asia. Procediamo con ordine e con un esempio concreto. In India esiste il Bombay Prevention Begging Act, una legge del 1959 in vigore in 20 Stati, che permette di rinchiudere i mendicanti in un istituto da un mese a tre anni, e, se recidivi, di condannarli fino a dieci anni in carcere. Lo scorso anno l’Alta Corte di Delhi ha stabilito che uno Stato non può considerare crimine il mendicare, se questo comportamento è dettato da una situazione personale di indigenza, mentre vanno puniti tutti i racket di mendicanti organizzati. E’ proprio questa ultima categoria che desta più preoccupazione, soprattutto alle Ambasciate dei Paesi occidentali in Asia, costrette sempre più a gestire le pratiche di espulsioni immediate.
Infatti, come riporta anche il quotidiano La Stampa, si sta allargando a macchia d’olio una formula-vacanze alternativa e pericolosa. Diversi occidentali, infatti, si riversano per le strade dei Paesi come la Cambogia, il Vietnam, la già citata India, l’Indonesia e la Tailandia chiedendo l’elemosina per poter viaggiare, senza spendere un soldo. Stiamo parlando del caso dei falsi turisti come “saccopelisti-mendicanti”. Secondo un sondaggio il turista medio mendicante proviene dai Paesi nordeuropei, dove in realtà la disoccupazione giovanile è molto bassa e c’è una situazione economica florida e solida.
Dunque la necessità di recarsi in Asia è dettata da un ritorno alle tendenze hippie degli Anni 60. Figli di papà, universitari, ma anche coppie con bambini, che vogliono provare esperienze estreme: cartelloni alla mano vanno in strada, supplicando l’elemosina per continuare la loro mirabolante avventura “a costo 0”. Questa tendenza irrita non poco le popolazioni locali, che spesso versano in difficili condizioni economiche, e non si capacitano come gli occidentali possano concepire una filosofia di vita poco rispettosa nei confronti di chi ha realmente bisogno. Intanto fioccano le espulsioni con gli uffici delle ambasciate allertate in qualsiasi momento del giorno e della notte, con il pericolo dietro l’angolo di imbarazzanti incidenti diplomatici.