“Circola una battuta che qui i governi sono tre. E non è poi mica tanto una battuta. Quindi, le tre componenti, Conte-Tria, Salvini e Di Maio, dovrebbero innanzitutto mettersi d’accordo tra di loro. In ogni caso, questo governo, indipendentemente dalle sue tre componenti, deve andare a casa rapidamente perché, se si guardano i dati, il Paese sta molto peggio rispetto a 12 mesi fa”. Così, ai microfoni di “Ma cos’è quest’estate”, su Radio24, l’ex ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan commenta la prossima manovra economica autunnale.
“Si dice che la manovra sarà di 40 miliardi – continua – Questa cifra si raggiunge molto facilmente in base agli annunci dei membri della maggioranza. Ci saranno 23 miliardi, se si vogliono evitare gli aumenti dell’Iva, 4-5 miliardi di spese indifferibili. Poi, come minimo, ci saranno dai 10 ai 15 miliardi per soddisfare la richiesta di una flat tax o di quello che sia, visto che è ancora uno dei più grandi misteri. Quindi, andiamo oltre i 40 miliardi. Mi sembra anche che ultimamente ci siano altre proposte, come il salario minimo, riduzione dell’Irpef e chi più ne ha, più ne metta. Tutto ciò si traduce in un quadro di estrema incertezza e purtroppo l’incertezza ha un costo, perché le decisioni degli operatori, delle imprese e delle famiglie vengono rinviate”.
E aggiunge: “I problemi del Paese, cioè debito pubblico e crescita zero, non si risolvono con la bacchetta magica o con le scorciatoie, ma con un lavoro duro e costante di riduzione del debito e di aumento della produttività del Paese, che è fondamentalmente sano, ma va guidato in modo efficace, cosa che adesso non avviene. Questo governo sta faccendo di tutto per fermare il Paese. La crescita è zero e il Paese è in stagnazione anche per congiunture internazionali, ma soprattutto per responsabilità di questo governo. La crescita italiana è peggiorata molto di più per cause interne “.
Il deputato Pd puntualizza: “La seconda manovra economica si farà sicuramente. Vorrei ricordare che, se non ci fosse un governo a fare questa manovra, ci sarebbe l’esercizio provvisorio, cioè un meccanismo automatico imposto dalla legge, che prevedrebbe, tra l’altro, l’aumento dell’Iva, cosa che adesso tutti dicono di non voler fare. Quindi, stiamo molto attenti alle prospettive che ci sono di fronte”.
Commento finale sulla pace fiscale proposta dalla Lega: “È un condono a tutti gli effetti. Lo possono chiamare in modo diverso, ma resta un condono. La proposta della Lega è temporanea e serve solo a sanare i problemi della finanza pubblica che dovranno essere affrontati”.