L'hanno presa male i tifosi doriani che non gli hanno risparmiato di insulti, lui è andato sul classico, spiegando che questo è il professionismo. È l'ultimo caso di passaggi tra squadre rivali che non viene perdonato dai supporters: all'ex Pallone d'Oro tirarono una testa di maiale al Camp Nou, mentre Kenny Miller fu costretto a girare con la scorta a Glasgow. E poi le barricate di Firenze per Roberto Baggio e Higuain rinnegato da Napoli
È valso insulti e polemiche social a Riccardo Saponara il suo passaggio dalla Sampdoria al Genoa. Il fantasista sbocciato a Empoli, arrivato in blucerchiato con grande entusiasmo e mostrando anche qualche bel colpo (un gol fantastico alla Lazio e un’altra rete pregevole alla Juventus, annullata poi dal Var) è passato (via Fiorentina, proprietaria del cartellino) proprio all’altro lato della Lanterna. L’hanno presa male i tifosi doriani che non gli hanno risparmiato di insulti, lui è andato sul classico, spiegando che questo è il professionismo.
La storia calcistica genovese è relativamente povera di “tradimenti”: Baldini negli Anni ’50, Scanziani tre decenni dopo, Montella e Carparelli negli ultimi vent’anni e ora quello di Saponara che non è neppure così clamoroso e doloroso. Altrove infatti si è andati ben oltre l’insulto social. Basti pensare, ad esempio, alla testa di maiale tirata a Luis Figo dai tifosi che fino a qualche mese fa aveva deliziato assieme al suo ex compagno d’attacco Rivaldo. Passare dal Barcellona al Real Madrid, dopo aver vinto un Pallone d’oro in blaugrana fu considerato un affronto troppo grosso per i catalani che per questo aspettarono “El clasico” al Camp Nou e il loro ex beniamino sulla bandierina per tirargli di tutto, in particolare la testa del suino.
E nel 1990 scese in piazza un’intera città, a Firenze, per contestare la cessione di Roberto Baggio, idolo viola, agli odiati rivali della Juventus. Tantissimi i cori e gli striscioni di contestazione contro il presidente dell’epoca, Pontello, e qualche problema anche per il Divin Codino con sputi e minacce quando veniva convocato in nazionale a Coverciano. Staccare il biglietto per Torino è valso fischi, insulti e anche qualche “maledizione” a Gonzalo Higuain: bomber del Napoli, protagonista durante l’esperienza partenopea di aspre polemiche proprio contro i bianconeri salvo poi accettare subito il trasferimento dopo il quale è stato ribattezato “Giudain” tra i partenopei.
Qualche tradimento l’hanno assaporato anche i tifosi bianconeri però: negli anni ’80 Marco Tardelli, da bandiera bianconera, accettò la corte dell’Inter di Pellegrini, e poi con Calciopoli, nel 2006, due punti fermi della rosa di Capello, Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimovic lasciarono la Juve in Serie B per accasarsi proprio dagli acerrimi rivali dell’Inter. Meno problematici i passaggi da una parte all’altra di Milano. Anzi tra rossoneri e nerazzurri c’è stata anche collaborazione con i primi che ci hanno guadagnato parecchio prendendo Andrea Pirlo in cambio di 5 miliardi e del cartellino di Andrés Guglielminpietro fortemente voluto da Hector Cuper, lo stesso allenatore che avallò lo scambio che portò Francesco Coco in nerazzurro e Clarence Seedorf in rossonero.
E se persino il passaggio di Ibra in rossonero è stato quasi indolore per la tifoseria nerazzurra (lo svedese era stato ceduto prima al Barcellona, in cambio di Samuel Eto’o e un robusto conguaglio utilizzato per costruire la squadra vincitrice della Champions) vedere Ronaldo in maglia rossonera , seppur in uno stato di forma completamente diverso rispetto a quando nel 1998 era l’incubo di ogni difensore, ha creato più di un dispiacere agli interisti.
Si è guadagnato l’etichetta di traditore dai tifosi del Tottenham Sol Campbell: dopo aver fatto la trafila degli giovanili ed essersi guadagnato la fascia di capitano degli Spurs passò agli odiati rivali dell’Arsenal. C’è poi chi perdona, come i tifosi del Borussia Dortmund con Mario Goetze, passato ai rivali del Bayern e “tributato” dagli ex tifosi con uno striscione gigante: “La tua fame di denaro mostra quanto cuore hai realmente… verpiss dich (vaffa…), Goetze”. Salvo poi tornare in giallonero, con buona pace dei sostenitori. Una trafila simile, ma ben più problematica, la fece Kenny Miller a Glasgow: si afferma coi Rangers, passa al Celtic beccandosi gli insulti sia dagli ex tifosi che lo chiamano traditore sia dai nuovi che non lo vogliono, per poi ritornare nei Rangers facendo infuriare definitivamente i biancoverdi tanto da essere costretto a girare con la scorta per una settimana.