Così, in una intervista al Corriere della Sera, il responsabile dell’Ambiente. "Si sa dove accendono i fuochi, a che ora, con quale modalità. Per prevenirli bisogna fare quindi degli appostamenti, e poi arrestarli e portarli in galera. Ma quelli non li posso certo fare io". E il sottosegretario Gava risponde: "L’Italia non ha bisogno di primi della classe e appelli disperati, caro Ministro, ma di soluzioni coraggiose e condivise per il bene dei cittadini"
“Io ho fatto tutto quello che dovevo fare. E non solamente io. Nel novembre 2018 è stata istituita una cabina di regia per prevenire questo odioso fenomeno dei rifiuti tossici, e ad oggi ognuno ha fatto il suo, tranne il ministro dell’Interno”. Così, in una intervista al Corriere della Sera, il ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, a proposito di quanto sta avvenendo nella Terra dei fuochi.
Secondo Costa, Salvini si sarebbe dovuto occupare del “presidio del territorio, il ministro dell’Ambiente non ha il potere sulle forze di polizia. Statisticamente – spiega – i roghi avvengono sempre alla stessa maniera. Si sa dove accendono i fuochi, a che ora, con quale modalità. Per prevenirli bisogna fare quindi degli appostamenti, e poi arrestarli e portarli in galera. Ma quelli non li posso certo fare io. È andata così – aggiunge – a Battipaglia, a Giugliano, a Caivano. E mentre c’erano questi roghi il ministro dell’Interno non se ne occupava”, era a Milano Marittima, “già, al mare – commenta -, o comunque non era dove serviva”. È un attacco a Salvini? “Per carità – risponde -, è un appello. Chiedo al ministro dell’Interno Matteo Salvini di occuparsi della Terra dei fuochi. Una settimana fa ho scritto anche al premier Giuseppe Conte per questo”.
Dello stesso parere anche il presidente della Camera che su Facebook ha commentato l’intervista del Ministro. “La Terra dei Fuochi deve essere al centro dell’agenda di tutte le istituzioni. Ho letto le parole dei ministro dell’Ambiente che lancia un allarme. Dobbiamo tutti rimboccarci le maniche: ognuno – a partire da chi ha la responsabilità politica di garantire l’ordine pubblico – faccia la sua parte perché la priorità è la salute dei cittadini. Esiste già una cabina di regia: è importante che continui a lavorare”, ha scritto Roberto Fico, rilanciando l’articolo del Corriere.
Di diversa opinione, invece, il Sottosegretario all’Ambiente della Lega, Vannia Gava. “Non si può schierare l’esercito a ogni rogo e invocare l’intervento del Ministro dell’Interno solo per coprire la gestione disastrosa che il Movimento Cinque Stelle continua ad avallare. Sergio Costa è Ministro dell’Ambiente proprio per i suoi presunti successi nel contrasto al fenomeno criminale della Terra dei Fuochi, e non perché eletto dal popolo, ma oggi vorrebbe farci credere che la colpa è del Ministro dell’Interno. Costa è ostaggio dell’ideologia a 5 stelle e dell’idealismo scellerato che il Movimento porta avanti sui rifiuti e sugli impianti, oggi chi invoca Salvini lo fa solo per nascondere il proprio fallimento”, ha commentato, rispondendo all’intervista del Ministro. Il problema, secondo la deputata, non è la gestione dell’emergenza, ma la “mancanza di una gestione industriale integrata dei rifiuti, unita ad un’enorme economia criminale e clandestina dura a morire: fin quando i 5 stelle negheranno la necessità di costruire impianti e termovalorizzatori il problema dei rifiuti rimarrà”. “La situazione sarà ancora più drammatica con la prossima chiusura del termovalorizzatore di Acerra – ha continuato Gava – La richiesta di ‘collaborazione’ che oggi Costa indirizza a Salvini è ancora più esilarante vista la totale mancanza di condivisione di scelte e strategie che spesso tengono noi alleati di governo all’oscuro, quasi si fosse in preda di infantili gelosie da primi della classe. L’Italia non ha bisogno di primi della classe e appelli disperati, caro Ministro Costa, ma di soluzioni coraggiose e condivise per il bene dei cittadini”.
A Battipaglia (Salerno), due giorni fa, l’incendio di rifiuti si è sviluppato all’interno di un’azienda che stocca rifiuti speciali non pericolosi nella zona industriale. “Si tratta – aveva commentato il sindaco di Battipaglia Cecilia Francese – di un atto irresponsabile da parte del privato che quest’amministrazione non esiterà a denunciare”. Nel corso dell’anno sono stati quattro gli incendi. Mentre nei giorni scorsi a Giugliano, grazie all’utilizzo di droni dell’Aeronautica, è stato sventato un rogo. Sempre a Giugliano alcuni mezzi che si occupano di raccolta differenziata dei rifiuti sono stati danneggiati all’interno del piazzale di un’impresa: sono state sottratt4 le batterie ed il gasolio a 14 camion mentre ad altri mezzi sono stati rotti i vetri. A Caivano invece un mezzo di una ditta che si occupa di rifiuti è stato sottratto all’autista e poi il veicolo è stato trovato incendiato.