Il decreto Sicurezza bis, approvato ieri in Senato con 160 voti favorevoli, potrebbe “ostacolare i soccorsi in mare”, per questo bisogna opporre “resistenza” e “disobbedienza civile”. A un giorno dall’approvazione della norma, che prevede pene più elevate per chi soccorre migranti illegalmente, e norme più stringenti, sono molte le associazioni che si sono dette preoccupate, dall’Unhcr, al parroco di Vicofaro a Pistoia, Don Massimo Biancalani, che ha definito il provvedimento “inaccettabile per chiunque abbia un minimo di umanità e civiltà”, fino a padre Antonio Spadaro, direttore di Civilità Cattolica, la rivista dei Gesuiti. Già ieri alcuni si erano schierati contro il provvedimento, come Amnesty International o il presidente di Libera, Don Ciotti. Anche l’Unione europea è sembrata scettica, tanto che un portavoce della Commissione ha annunciato che verrà verificata la “compatibilità con la normativa europea”.Ora tocca al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che dovrà promulgare il testo. Non è escluso, però, come riporta un retroscena del quotidiano La Repubblica, che il Capo dello Stato possa accompagnare la firma con una lettera che esprimerà una “riserva sui contenuti della legge”.
L’Unhcr e il sostegno alle Ong – “Le imposizioni pecuniarie e di altro tipo ai comandanti delle navi potrebbe ostacolare o impedire le attività di soccorso in mare da parte delle navi private in un momento in cui gli Stati europei hanno significativamente ritirato il proprio sostegno alle operazioni di soccorso nel Mediterraneo Centrale”. È il parere dell’Agenzia dell’Onu, scettica sui possibili risvolti del decreto Sicurezza bis. “Le Ong svolgono un ruolo cruciale nel salvare le vite dei rifugiati e migranti che intraprendono la pericolosa traversata per arrivare in Europa- si legge in una nota diffusa dopo il voto di ieri a Palazzo Madama – Il loro impegno e l’umanità che guida le loro azioni non dovrebbero essere criminalizzati o stigmatizzati”. Nel comunicato, poi, l’Unhcr ricorda anche l’importanza di non indirizzare imbarcazioni commerciali e navi delle Ong verso la Libia, “alla luce della situazione di sicurezza estremamente volatile, dei conflitti in corso, delle segnalazioni molto diffuse di violazioni di diritti umani e dell’uso generalizzato della detenzione arbitraria per le persone soccorse o intercettate in mare, la Libia non costituisce un porto sicuro ai fini dello sbarco”. Infine, l’Agenzia chiede agli Stati membri di “proseguire le discussioni intraprese recentemente a Parigi “, sulla possibilità, cioè di creare un “meccanismo di sbarco temporaneo”, caratterizzato dalla responsabilità condivisa tra gli Stati per l’accoglienza e per la risposta ai bisogni specifici dei migranti. “Queste discussioni – conclude l’Unhcr – sono state incoraggianti, e devono continuare nell’interesse di tutti”.
La risposta di Don Biancalani e di padre Spadaro: “Resistenza” – Non mancano, dopo l’aperta opposizione di ieri dimostrata da Don Ciotti, che ha giudicato il voto come un “tradimento alla Costituzione”, altri pareri contrari da parte della Chiesa. Una Madonna con il giubbotto di salvataggio su un gommone in mezzo al mare che prega. È l’immagine scelta da padre Antonio Spadaro, per commentare sui social l’approvazione della legge. “Questo è tempo di resistenza umana civile e religiosa”, twitta il direttore di Civiltà Cattolica, la rivista dei Gesuiti.
Questo è tempo di #resistenza umana civile e religiosa.
— Antonio Spadaro (@antoniospadaro) August 6, 2019
E di resistenza parla anche Don Biancalani, che si dice “inorridito”dal provvedimento. “Da parte mia, e credo anche da parte di tanti altri operatori del settore, non solo uomini e donne di chiesa – commenta il parroco di Vicofaro parlando con l’AdnKronos – ci opporremo in mille modi: disobbedienza civile su tutta la linea, salvare e aiutare gli esseri umani è un dovere di tutti. Sono normative disumane e credo sia necessario avere un approccio più costruttivo. È terribile perché sono persone che scappano da guerre e violenza, che cercano un rifugio, mentre vengono abbandonate a se stesse prima in mare e, se riescono a sbarcare, vengono abbandonate anche sul territorio”. “A Salvini dico che a mio parere si è assunto una grave responsabilità – sottolinea ancora Biancalani – rispetto a centinaia, migliaia di esseri umani che grazie a questo provvedimento saranno sempre più soggetti a soprusi e violenze e, nonostante tutto, continueranno a rischiare la vita nel tentativo di attraversare il Mediterraneo e approdare in un luogo più sicuro da quello da cui provengono. Salvini ha un’enorme responsabilità morale e spero ne sia consapevole”. E non manca l’occasione anche per un appello a Mattarella. “Chiedo al presidente della Repubblica di non firmare nulla anche perché credo che si tratti di norme palesemente in contraddizione con i principi della nostra Costituzione”, continua il prete, che attualmente sta ospitando 200 migranti nella sua parrocchia a Pistoia. “Lancio un appello anche alla politica perché prenda seriamente coscienza di questa situazione gravissima – conclude il parroco – perché stiamo parlando, ribadisco, di esseri umani che soffrono l’inferno e cercano di sfuggire a violenze e soprusi. Nel mio piccolo io continuerò ad occuparmi di questi ragazzi, come li chiamo io, non mi interessano provvedimenti, norme, decreti o altro, darò assistenza finché potrò a coloro che ne hanno bisogno”.