Un'Intelligenza Artificiale addestrata per il fotoritocco può riempire gli spazi vuoti nelle immagini. È utile per sovrapporre elementi immaginari a contesti reali, rimediare a parti danneggiate di una foto e molto altro.
Quando si pensa alla grafica computerizzata si immaginano gli effetti speciali cinematografici; in realtà la maggior parte dei lavori di questo tipo riguarda modifiche alle immagini che nemmeno si notano. Ad esempio, è impressionante una nuova tecnica messa a punto dall’Università Sun Yat-sen di Guangzhou (Cina) in collaborazione con il laboratorio di ricerca Microsoft di Pechino. Gli scienziati hanno sviluppato un’Intelligenza Artificiale che può riempire con precisione aree vuote in un’immagine, sia che si tratti di un volto mancante in una foto che di un edificio senza alcuni elementi architettonici.
La tecnica è stata battezzata “reintegrazione”, e utilizza la tecnologia di deep learning (apprendimento profondo) per riempire gli spazi, copiando pezzetti di immagini presenti sul resto della foto, oppure generando nuove aree che si integrano in maniera convincente. Nel documento ufficiale pubblicato su ArXiv i ricercatori spiegano che lo strumento, a cui fanno riferimento con l’acronimo PEN-Net (Network Encoder a contesto piramidale) apprende rapidamente ed è facile da usare.
Yanhong Zeng, uno dei principali autori del progetto, ha spiegato che il modello “colma le regioni mancanti a tutti i livelli, sulla base di un meccanismo di analisi degli strati incrociati, in modo che la nuova trama sia coerente sia all’apparenza sia nella struttura”. Come sottolinea Zeng, questa non è la prima volta che i ricercatori sviluppano strumenti per lo stesso scopo. La particolarità di PEN-Net è di riempire i vuoi in maniera estremamente realistica.
A che cosa può servire uno strumento simile? Ad esempio, per restaurare vecchie foto rovinate, come quelle presenti negli archivi storici di tutto il mondo.