Le avventure soprannaturali di Prairie Johnson finiscono qui: Netflix ha infatti cancellato The OA, serie di fantascienza che racconta l’esperienza metafisica di alcuni adolescenti capaci di spostarsi in varie dimensioni. Creata da Brit Marling e Zal Batmanglij, la serie aveva debuttato nel 2016, con un secondo capitolo uscito quest’anno, a cui però non farà seguito una terza stagione. Il “gran rifiuto” di Netflix ha scatenato le proteste dei fan, che sui social chiedono a gran voce di ripensarci.
L’annuncio lo ha dato Brit Marling – protagonista, co-autrice e co-produttrice della serie – con un post su Instagram in cui si rivolge direttamente ai fan: “Zal e io siamo profondamente tristi all’idea di non finire la storia, appena ho saputo la notizia ho pianto. Siamo molto grati a Netflix e alle persone con cui abbiamo lavorato per aver reso possibili i primi due capitoli. Siamo molto orgogliosi di quei 16 episodi senza compromessi”.
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Nel lungo post la creatrice della serie parla delle ragioni per cui come autrice ama il genere sci-fi, citando anche la scrittrice italiana Elena Ferrante: “Forse un giorno sarà abbastanza matura per percorrere il genere realistico (Elena Ferrante!) ma per ora mi sono sempre sentita ostacolata (…) ma la fantascienza ripulisce il mondo reale come una lavagnetta e ti permette di immaginare ogni cosa al suo posto. Ecco cosa è stato The OA per me e Zal: la possibilità di entrare in un altro mondo in cui sentirci liberi”.
Infine parla dei programmi per il futuro e della mancata conclusione per le linee narrative della serie: “Anche se non possiamo finire questa storia, prometto che ne racconteremo delle altre. E tutto sommato, in qualche modo, va bene non dare una conclusione ai nostri personaggi: Steve Winchell sarà sospeso nel tempo, evolvendo all’infinito, rincorrendo sempre – e infine raggiungendo – l’ambulanza di the OA”.
I fan però non l’hanno presa con altrettanta filosofia. Su Twitter la notizia della cancellazione ha suscitato molto scalpore e tante critiche. In mancanza di precisi dati sugli ascolti è difficile stabilire la popolarità di uno show: Netflix infatti condivide raramente i numeri che raggiunge, se non in casi eccezionali (come 40 milioni di account hanno visto la terza stagione di Stranger Things). Comunque, c’è chi chiede al colosso streaming di ripensarci, al grido dell’hashtag # magari cancellando invece la poco amata Tredici. E c’è chi, più pragmaticamente, minaccia di disdire l’abbonamento.