Sono andati dal ministro dell’Interno per parlare della manovra economica. Ma hanno chiesto di intervenire sul settore penale. Chiedendo di eliminare reati come l‘abuso d’ufficio e il danno erariale. Sarebbero queste alcune delle richieste che secondo Matteo Salvini gli sarebbero state rivolte dai rappresentati dei lavoratori e di varie categorie. Il leader della Lega ha infatti voluto incontrare personalmente le parti sociali, meno di 24 ore dopo che avevano avuto un vertice con Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. “Metà degli interventi si sono soffermati sui tempi della giustizia. In tanti operatori, sia del pubblico che del privato, hanno chiesto il superamento di alcune fattispecie come l’abuso d’ufficio e il danno erariale. Su questo la posizione della Lega è nota. Sono cose che stanno ingessando sia il pubblico che il privato”, ha detto il ministro dell’Interno al termine dell’incontro con le parti sociali al Viminale.

La riforma della giustizia penale ha infiammato il clima all’ultimo consiglio dei ministri con il guardasigilli del M5s Alfonso Bonafede andato allo scontro duro con la collega leghista Giulia Bongiorno. Alla fine, c’è il via libera “salvo intese”. Ma mentre sul Csm e il civile M5s e Lega hanno trovato un’intesa, le distanze rimangono marcate sul penale. Il Carroccio vorrebbe includere nella riforma una nuova legge sulle intercettazioni e la separazione delle carriere dei magistrati. Oggi Salvini ha rilanciato: vuole anche il “superamento” dell’abuso d’ufficio e del danno erariale. Reati che negli ultimi mesi sono stati contestati e esponenti della Lega di primo piano. Primo tra tutti il governatore della Lombardia Attilio Fontana, indagato dalla Procura di Milano proprio per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta sulle tangenti in Lombardia. Ed era proprio nei giorni successivi all’inchiesta della procura di Milano che Salvini aveva per la prima volta auspicato l’abolizione dell’abuso d’ufficio, “perché – aveva sostenuto – non posso bloccare 8mila sindaci per la paura che uno possa essere indagato. Ci sono sindaci che non firmano niente per paura di essere indagati”. Parole che avevano provocato l’ennesimo scontro interno alla maggioranza, tanto che alla fine lo stesso Salvini aveva fatto una mezza marcia indietro: “L’abuso d’ufficio va rivisto”.

Adesso, invece, il ministro dell’Interno parla di superamento. E per la prima volta auspica anche un intervento sul danno erariale. La stessa contestazione avanzata da parte della procura della corte dei Conti della Liguria nei confronti del leghista Edoardo Rixi, che si era dovuto dimettere da viceministro ai Trasporti dopo essere stato condannato a 3 anni e 5 mesi per peculato. L’inchiesta era quella sulle spese pazze in consiglio regionale. L’indagine per danno erariale, invece, si riferisce al periodo in cui Rixi era consigliere comunale: deve rispondere dell’utilizzo di 1.140 euro. In totale ammontano a 11.925 euro i rimborsi pubblici che i magistrati contabili contestano a 15 ex consiglieri comunali di Genova, ai tempi in cui il sindaco era Marco Doria.

Ma non c’è solo Rixi indagato per danno erariale tra i big del Carroccio. A giugno la Procura della Corte dei Conti della Lombardia ha notificato un invito a dedurre al viceministro leghista all’Economia Massimo Garavaglia per la “vendita sottoprezzo” e la locazione di un immobile ceduto da Ats Milano, ex azienda sanitaria Asl. La contestazione riguarda l’esponente del Carroccio in relazione alla sua carica di assessore regionale lombardo all’Economia dal 2013 al 2018. Un danno quantificabile in un “valore compreso” tra 2 milioni e 13 milioni di euro per la vendita e un danno da locazione per oltre 6 milioni. Il 17 luglio Garavaglia era stato assolto dall’accusa di turbativa d’asta, nel processo relativo a una gara da 11 milioni di euro del 2014 per il servizio di trasporto di persone dializzate della Regione Lombardia. È l’abuso d’ufficio invece il reato contestato di recente ci sono due leghisti minori: Antonio Potenza, sindaco di Apricena, in provincia di Foggia, è finito ai domiciliari anche per peculato e concussione e abuso d’ufficio. All’ex sindaco di Visso e senatore della Lega, Giuliano Pazzaglini, la procura di Macerata ha contestato ben cinque casi di abuso d’ufficio. Un reato che Salvini vuole superare: glielo chiedono le parti sociali.

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