Il suo nome è Umar Nuri, ha 25 anni ed è originario del Ghana. Il giovane, che stava facendo attività promozionale a una sagra, racconta: "Ho sorriso e non ho detto nulla, era una ragazza giovane che avrei potuto dirle? Ho lasciato che andasse via" . Messaggi di solidarietà anche dal presidente Francesco Rocca: "Nuove forme di politica e comunicazione malata e tossica stanno toccando i valori fondanti la nostra Comunità"
“Tu sporchi la divisa che indossi”. Con questa frase un volontario di colore della Croce Rossa Italiana di Loano, in provincia di Savona, è stato insultato mentre era in servizio, distribuendo materiale promozionale durante una sagra. Il suo nome è Umar Nuri, ha 25 anni ed è originario del Ghana. Qui, in Italia, dove lavora, passa il tempo libero aiutando le persone, militando nell’associazione che, ha raccontato lui stesso, gli ha salvato la vita quando era in mare. “E io voglio fare qualcosa per loro”, ha spiegato, per “dire grazie” a chi gli ha salvato la vita.
La denuncia dell’episodio arriva direttamente dalla Cri: “Per diventare volontario ha compiuto un percorso di oltre sei mesi che ha compreso corsi, esami e tirocinio – hanno spiegato – È un ragazzo lavoratore, che passa il suo tempo libero aiutando le persone e lo fa sempre con il sorriso. Quella frase non offende solo lui, ma tutti noi: sono attacchi dettati da odio e cattiveria”. Alla frase, detta da una giovane ragazza, ha raccontato Umar all’Ansa, il volontario non ha risposto. “Ho sorriso, e non ho detto nulla – ha detto – era una ragazza giovane, che avrei potuto dirle? Ho lasciato che andasse via”.
Diversi i messaggi di solidarietà arrivati al giovane. Il primo dal sindaco di Loano, Luigi Pignocca. “Frasi insensate e di una gravità assoluta. La storia di Umar Nuri rappresenta un perfetto esempio di integrazione e un modello di comportamento per tutti noi. Lo invito insieme ai suoi colleghi a venirmi a trovare in Comune, sarà un piacere ringraziarli per l’importante servizio che fanno”, ha detto il primo cittadino.
Anche il presidente della Croce Rossa Italiana, a capo anche della Federazione internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, Francesco Rocca, ha commentato l’accaduto sul suo profilo Facebook. “Noi siamo orgogliosi che Umar abbia scelto la nostra divisa, che lo faccia con orgoglio e con il sorriso e continueremo a batterci contro ogni forma di razzismo e discriminazione. Il nostro Paese, culla della Croce Rossa e del Movimento Internazionale si sta incattivendo ogni giorno di più – si legge nel post – Nuove forme di politica e comunicazione malata e tossica stanno toccando i valori fondanti la nostra Comunità. La disseminazione dei nostri principi e valori deve continuare ad essere una costante, una priorità per tutti i comitati della Croce Rossa. E tutti sappiano che noi non ci stancheremo mai di essere una Italia che aiuta, con le braccia ed il cuore di ogni persona di buona volontà, ‘poiché tutti possono in un modo o nell’altro, ciascuno nella sua sfera e secondo le sue forze, contribuire in qualche misura a questa buona opera’”.