Il ministero dei Beni culturali impugnerà il Piano territoriale paesaggistico appena approvato dalla Regione Lazio. Lo ha confermato a IlFattoQuotidiano.it il Mibac, secondo cui il dicastero “non è stato coinvolto neanche nella redazione del provvedimento approvato, come invece prevede il Codice dei Beni Culturali del Paesaggio”. “Esiste un protocollo d’intesa – spiegano dal Mibac – tra Zingaretti e l’ex ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, firmato nel 2013, che rafforza tale intento di co-pianificazione tra i due enti. Purtroppo, invece, dobbiamo constatare che tale collaborazione non c’è stata. Al momento non c’è altra via che impugnare il Piano in questione”.
Precedentemente, fra l’altro, i piani urbanistici attuativi in zone vincolate dei Comuni laziali erano inviati alla Regione ed al Ministero che sostanzialmente, nell’ambito della procedura volta al rilascio del parere paesaggistico sul piano attuativo, acquisivano un’intesa comune sulla rispondenza dello stesso piano alle norme di tutela del paesaggio. Ma questo coinvolgimento del Mibac sembra sparito visto che in questo passaggio il ministero non viene citato.
Nel maxi-emendamento presentato alla Pisana nella nottata tra giovedì e venerdì scorso – e votato poco dopo – emergono una serie di norme che non sembrano tutelare come dovrebbero il territorio, prediligendo aumenti di cubature per immobili piuttosto che per strutture connesse alle attività di stabilimenti balneari nelle coste marittime o lacustri. Così, oltre all’esclusione del centro storico di Roma dalle tutele previste, spuntano una serie di norme che, anziché rafforzare vincoli e prescrizioni presenti nel vecchio Ptp del 2007 per preservare ancor di più il territorio e le sue bellezze, li allentano o li mantengono tali e quali a quelli presenti nel Ptp di 12 anni fa, considerato da tutti gli esperti del settore desueto.
Immobili espandibili fino al 20% – Il primo articolo che balza agli occhi è il numero 14. Qui si evince “fatte salve alcune ipotesi previste dal Codice dei Beni Culturali”, la possibilità di procedere a “interventi di ristrutturazione edilizia e, limitatamente alle strutture di interesse pubblico o destinate ad attività produttive e agli impianti e alle attrezzature sportive, ad ampliamenti che comportino la realizzazione di un volume non superiore al 20% del volume dell’edificio esistente”. In pratica c’è la possibilità di ampliare fino al 20% le cubature degli immobili in questione, derogando al Ptpr appena approvato. Una norma già presente nel vecchio Ptp che si sarebbe potuta modificare per tutelare maggiormente il territorio.
In un comma successivo, poi si prevede la possibilità per il privato cittadino, fermo restando l’obbligo di richiedere l’autorizzazione paesaggistica in una zona vincolata, di ottenere una deroga per un aumento di cubatura fino al 20% come previsto dalla legge regionale per “la rigenerazione urbana degli edifici e delle aree urbanizzate ricadenti nel paesaggio degli insediamenti urbani”. Un piano di tutela quindi che deroga più volte alle sue stesse norme. La fattispecie non era prevista nel precedente testo del 2007. Un altro aspetto che appare peggiorativo è l’articolo 62 che dà un anno di tempo in più ai comuni del Lazio per adeguare i propri piani urbanistici vigenti alle indicazioni del Ptpr regionale. In precedenza, la tempistica massima per adeguarsi alle indicazioni della Regione era di 2 anni, come previsto anche dalle norme nazionali, ora invece è di tre.
Manufatti da 2000 mc sulla costa – Poi c’è il tema relativo alle coste marittime e lacustri. Al comma 5 si legge che “le strutture balneari e le strutture recettive all’aria aperta possono essere consentiti solo in ambiti circoscritti, attrezzati a finalità turistiche, previsti nei piani urbanistici comunali o in apposite varianti ad essi, in coerenza con la pianificazione di settore, nei limiti di un indice di edificabilità fondiaria di 0,2 mc/mq per la realizzazione di strutture funzionali alle attività previste”. Tradotto, si ha un indice di edificabilità pari a 0,2 metri cubi su metro quadro. Quindi se si ha una concessione di 10mila metri quadri si possono costruire manufatti di 2000 metri cubi. Prima l’indice di riferimento per le coste marittime era pari allo 0,001, ora con questo nuovo parametro le cubature possibili per un manufatto aumentano in modo esponenziale.
Si approda alla montagna con l’articolo 36 che si occupa della protezione delle alture sopra la quota di 1200 metri. La norma evidenzia come siano consentiti esclusivamente interventi finalizzati “allo sviluppo e modernizzazione degli impianti sportivi esistenti, compatibili con la natura della montagna” mentre prima tali interventi dovevano essere finalizzati “allo sviluppo di attività sportive compatibili con l’aspetto esteriore dei luoghi”, termine simile a quello inserito nel Ptpr approvato qualche giorno fa ma che secondo alcuni addetti ai lavori, tutelava maggiormente i monti laziali.
Cronaca
Regione Lazio, il Piano paesaggistico apre a nuovo cemento, anche sulle spiagge. Il Mibac: “Non condiviso, lo impugniamo”
Il Mibac spiega che "non c'è altra via che impugnare il piano" in quanto questo "non è stato condiviso con il ministero". Ma dal documento emergono anche una serie di provvedimento sostanziali che consentono ai privati di ampliare i manufatti di loro proprietà in diversi ambiti, dalla città alle spiagge
Il ministero dei Beni culturali impugnerà il Piano territoriale paesaggistico appena approvato dalla Regione Lazio. Lo ha confermato a IlFattoQuotidiano.it il Mibac, secondo cui il dicastero “non è stato coinvolto neanche nella redazione del provvedimento approvato, come invece prevede il Codice dei Beni Culturali del Paesaggio”. “Esiste un protocollo d’intesa – spiegano dal Mibac – tra Zingaretti e l’ex ministro dei Beni Culturali Massimo Bray, firmato nel 2013, che rafforza tale intento di co-pianificazione tra i due enti. Purtroppo, invece, dobbiamo constatare che tale collaborazione non c’è stata. Al momento non c’è altra via che impugnare il Piano in questione”.
Precedentemente, fra l’altro, i piani urbanistici attuativi in zone vincolate dei Comuni laziali erano inviati alla Regione ed al Ministero che sostanzialmente, nell’ambito della procedura volta al rilascio del parere paesaggistico sul piano attuativo, acquisivano un’intesa comune sulla rispondenza dello stesso piano alle norme di tutela del paesaggio. Ma questo coinvolgimento del Mibac sembra sparito visto che in questo passaggio il ministero non viene citato.
Nel maxi-emendamento presentato alla Pisana nella nottata tra giovedì e venerdì scorso – e votato poco dopo – emergono una serie di norme che non sembrano tutelare come dovrebbero il territorio, prediligendo aumenti di cubature per immobili piuttosto che per strutture connesse alle attività di stabilimenti balneari nelle coste marittime o lacustri. Così, oltre all’esclusione del centro storico di Roma dalle tutele previste, spuntano una serie di norme che, anziché rafforzare vincoli e prescrizioni presenti nel vecchio Ptp del 2007 per preservare ancor di più il territorio e le sue bellezze, li allentano o li mantengono tali e quali a quelli presenti nel Ptp di 12 anni fa, considerato da tutti gli esperti del settore desueto.
Immobili espandibili fino al 20% – Il primo articolo che balza agli occhi è il numero 14. Qui si evince “fatte salve alcune ipotesi previste dal Codice dei Beni Culturali”, la possibilità di procedere a “interventi di ristrutturazione edilizia e, limitatamente alle strutture di interesse pubblico o destinate ad attività produttive e agli impianti e alle attrezzature sportive, ad ampliamenti che comportino la realizzazione di un volume non superiore al 20% del volume dell’edificio esistente”. In pratica c’è la possibilità di ampliare fino al 20% le cubature degli immobili in questione, derogando al Ptpr appena approvato. Una norma già presente nel vecchio Ptp che si sarebbe potuta modificare per tutelare maggiormente il territorio.
In un comma successivo, poi si prevede la possibilità per il privato cittadino, fermo restando l’obbligo di richiedere l’autorizzazione paesaggistica in una zona vincolata, di ottenere una deroga per un aumento di cubatura fino al 20% come previsto dalla legge regionale per “la rigenerazione urbana degli edifici e delle aree urbanizzate ricadenti nel paesaggio degli insediamenti urbani”. Un piano di tutela quindi che deroga più volte alle sue stesse norme. La fattispecie non era prevista nel precedente testo del 2007. Un altro aspetto che appare peggiorativo è l’articolo 62 che dà un anno di tempo in più ai comuni del Lazio per adeguare i propri piani urbanistici vigenti alle indicazioni del Ptpr regionale. In precedenza, la tempistica massima per adeguarsi alle indicazioni della Regione era di 2 anni, come previsto anche dalle norme nazionali, ora invece è di tre.
Manufatti da 2000 mc sulla costa – Poi c’è il tema relativo alle coste marittime e lacustri. Al comma 5 si legge che “le strutture balneari e le strutture recettive all’aria aperta possono essere consentiti solo in ambiti circoscritti, attrezzati a finalità turistiche, previsti nei piani urbanistici comunali o in apposite varianti ad essi, in coerenza con la pianificazione di settore, nei limiti di un indice di edificabilità fondiaria di 0,2 mc/mq per la realizzazione di strutture funzionali alle attività previste”. Tradotto, si ha un indice di edificabilità pari a 0,2 metri cubi su metro quadro. Quindi se si ha una concessione di 10mila metri quadri si possono costruire manufatti di 2000 metri cubi. Prima l’indice di riferimento per le coste marittime era pari allo 0,001, ora con questo nuovo parametro le cubature possibili per un manufatto aumentano in modo esponenziale.
Si approda alla montagna con l’articolo 36 che si occupa della protezione delle alture sopra la quota di 1200 metri. La norma evidenzia come siano consentiti esclusivamente interventi finalizzati “allo sviluppo e modernizzazione degli impianti sportivi esistenti, compatibili con la natura della montagna” mentre prima tali interventi dovevano essere finalizzati “allo sviluppo di attività sportive compatibili con l’aspetto esteriore dei luoghi”, termine simile a quello inserito nel Ptpr approvato qualche giorno fa ma che secondo alcuni addetti ai lavori, tutelava maggiormente i monti laziali.
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Damasco, 16 mar. (Adnkronos) - Il ministero della Difesa siriano ha accusato domenica il gruppo libanese Hezbollah di aver rapito e ucciso tre soldati in Libano. Lo hanno riferito i media statali.
"Un gruppo della milizia di Hezbollah... ha rapito tre membri dell'esercito siriano al confine tra Siria e Libano... prima di portarli in territorio libanese ed eliminarli", ha affermato il ministero della Difesa, citato dall'agenzia di stampa Sana.
Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - L'esercito israeliano ha dichiarato che un colpo d'arma da fuoco proveniente dal Libano ha colpito un veicolo all'interno di un centro residenziale nel nord di Israele. "Stamattina, uno sparo ha colpito un veicolo parcheggiato nella zona di Avivim. Non sono stati segnalati feriti. Lo sparo è molto probabilmente partito dal territorio libanese", ha affermato l'esercito in una dichiarazione. "Qualsiasi fuoco diretto verso Israele dal territorio libanese costituisce una palese violazione degli accordi tra Israele e Libano", ha aggiunto l'esercito.
Kiev, 16 mar. (Adnkronos/Afp) - Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha sostituito il capo di stato maggiore delle forze armate, con un decreto emesso oggi, mentre le truppe in prima linea di Kiev continuano ad essere in difficoltà. Secondo un comunicato, Anatoliy Bargylevych è stato sostituito da Andriy Gnatov, a cui "è stato affidato il compito di aumentare l'efficienza della gestione".
"È un combattente", ha detto Zelensky parlando di Gnatov. "Il suo compito è quello di apportare maggiore esperienza di combattimento, l'esperienza delle nostre brigate nella pianificazione delle operazioni, difensive e offensive, nonché uno sviluppo più attivo del sistema dei corpi d'armata", ha aggiunto. "Tutto ciò che le nostre brigate hanno imparato dalla guerra dovrebbe essere implementato al cento per cento a livello di pianificazione".
Washington, 16 mar. (Adnkronos) - Un uomo di 45 anni è stato dato alle fiamme nel bel mezzo di Times Square, a New York, la scorsa notte. Lo ha riferito la polizia. Le immagini delle telecamere hanno immortalato il momento in cui l'uomo, a torso nudo e gravemente ustionato, è stato trasportato d'urgenza dalle autorità in ambulanza dopo che le fiamme erano state spente.
La polizia afferma che il 45enne è stato soccorso alle 4 del mattino ed è stato portato in un ospedale vicino in condizioni stabili. Il suo aggressore sarebbe fuggito dalla scena ed è ricercato dalle autorità. Non sono state in grado di dire se l'attacco fosse casuale o mirato.
Gli investigatori hanno riferito che l'uomo era stato cosparso con un liquido infiammabile prima che qualcuno appiccasse il fuoco. La vittima, avvolta dalle fiamme, si era messa poi a correre, quando qualcuno è uscito da un'auto e ha spento il fuoco con un estintore a polvere.
Skopje, 16 mar. (Adnkronos) - La Macedonia del Nord ha dichiarato un periodo di lutto nazionale di sette giorni per l'incendio in una discoteca che ha causato almeno 59 morti e decine di feriti, mentre le autorità hanno arrestato 15 persone per interrogarle e il ministro degli Interni ha affermato che un'ispezione preliminare ha rivelato che il club stava operando senza la licenza necessaria.
Al termine di una giornata in cui il piccolo Paese balcanico è stato alle prese con un disastro mai visto da decenni, il ministro degli Interni Panche Toshkovski ha dichiarato che il club nella città orientale di Kočani, dove si è verificato l'incendio prima dell'alba, sembrava operare illegalmente.
Più di 20 persone sono sotto inchiesta, 15 delle quali sono sotto custodia della polizia, mentre altri sospettati di coinvolgimento si trovano in ospedale, ha aggiunto Toshkovski. La maggior parte delle vittime dell'incendio, che ha devastato il nightclub Pulse durante un concerto hip-hop, erano adolescenti e giovani adulti. Circa 155 sono rimasti feriti, molti in modo grave.
Mosca, 16 mar. (Adnkronos) - Il desiderio della Gran Bretagna di rubare i beni russi è legato alla lunga tradizione inglese della pirateria, diventata un segno distintivo della corona britannica insieme a "rapine e omicidi". Lo ha affermato la portavoce del Ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova.
"Questa è una delle tradizioni inglesi, come bere il tè e le corse di cavalli. Il fatto è che la pirateria è stata legalizzata in Inghilterra", ha scritto la diplomatica sul suo canale Telegram. "Ai pirati era proibito attaccare le navi inglesi, ma era loro permesso derubare le navi dei concorrenti. Moralità immorale".
Beirut, 16 mar. (Adnkronos) - I media libanesi riferiscono di un morto in un attacco aereo israeliano nella città meridionale di Aainata. Ulteriori raid sono stati segnalati a Kafr Kila. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf.