Molte delle persone fermate sono ispaniche, la maggior parte sono state trovate in impianti per la lavorazione del pollame nel Mississipi. I lavoratori sono stati caricati su tre autobus e trasportati in un hangar per i controlli
Quasi 700 arresti. È il risultato del più grande raid contro l’immigrazione clandestina compiuto negli ultimi dieci anni negli Stati Uniti. Gli agenti dell’Immigration and Customs Enforcement, l’Agenzia federale per il contrasto all’immigrazione clandestina, si sono presentati per la maxi-operazione in alcune fabbriche in Mississipi.
Le 680 persone arrestate sono per lo più ispanici, molti dei quali trovati in alcuni impianti per la lavorazione del pollame e di prodotti agroalimentari. Tra questi c’è quello di Koch Food a Morton, dove i lavoratori fermati sono stati caricati su tre autobus e trasportati in un hangar militare per i controlli.
Al blitz hanno partecipato circa 600 agenti che hanno sigillato il perimetro dell’area dove si trovano gli impianti. L’imponente operazione era stata pianificata da mesi ma è scattata proprio mentre il presidente Donald Trump si recava a El Paso a portare il proprio sostegno alla popolazione colpita dall’attacco di sabato.
Il tycoon è stato accolto da alcuni contestatori al suo arrivo da Dayton, in Ohio: “Le tue parole hanno conseguenze”, si legge su uno dei cartelli dei manifestanti. Come già accaduto in Ohio, altro luogo di una delle stragi di sabato, il presidente vedrà soccorritori e feriti.