La chiama “Leganord“, tutto attaccato, e la definisce un “partito padano scissionista e antimeridionalistadiventato nazionalista per via dei sondaggi”. Un partito sempre pronto a “difendere l’ancién regime e determinati interessi particolari”. E che sta provocando “conseguenze evidentemente nefaste per l’identità del Movimento 5 Stelle stesso, mai in crisi come in questo periodo a causa di questo matrimonio contronatura”. È un post durissimo quello di Ignazio Corrao. Nel giorno in cui il Senato boccia la mozione contro il Tav dei 5 stelle, con i voti fondamentali della Lega, l’europarlamentare siciliano del Movimento 5 stelle va all’attacco del partito di Matteo Salvini. E tra le righe non risparmia neanche qualche critica ai ministri del Movimento.

“Ho compreso i buoni propositi che hanno condotto i miei colleghi a Roma a sedersi al tavolo con costoro, ponendo la possibilità di raggiungere dei risultati buoni per gli italiani davanti agli enormi svantaggi conseguenti all’essere associati a costoro. Tutto il resto è storia e potremmo parlare di ogni sfaccettatura per ore, giorni, mesi. Scrivere libri interi per descrivere tutto ciò di sbagliato che c’è nella Leganord e degli errori nel nostro rapporto di governo con loro, in ogni momento e per ogni provvedimento”, scrive l’europarlamentare, rieletto per il secondo mandato alle ultime europeo. Che poi attacca il Carroccio: “Una cosa è definitivamente emersa in modo chiaro: qualsiasi occasione in cui c’è da difendere l’ancién regime e determinati interessi particolari, si dimostra come l’occasione in cui la leganord si mette a disposizione del sistema stesso, esattamente come hanno sempre fatto i vari partiti del cemento, degli affari, della distruzione e delle voragini di bilancio (il Pd ad esempio oggi ha perso una grande occasione per dare un segnale di cambiamento, confermandosi per quello che purtroppo è)”.

Nel resto del suo post Corrao ipotizza due scenari per il futuro dell’esecutivo: la caduta, con il ritorno della Lega nel centrodestra, o la fine della crisi. E la migliore delle ipotesi, per l’eurodeputato, è la prima. “Questo voto odierno sull’alta voracità può significare tutto o niente, significa tutto se viene recepito come la linea rossa finale, l’occasione buona per rispedire questo orribile partito padano al mittente (Berlusconi & friends) di modo che gli venga tolta la maschera positiva e fattiva che noi gli abbiamo donato e possano essere riconoscibili da tutti per quello che sono, ossia il nulla cosmico, un partito che ha rubato 49 milioni agli italiani e fa finta di niente, profondamente razzista e parte di quel sistema che ha ridotto il nostro Paese nelle condizioni in cui si trova. Oppure può significare niente se finisce a tarallucci e vino, come spesso è avvenuto in questi mesi con conseguenze evidentemente nefaste per l’identità del Movimento 5 Stelle stesso, mai in crisi come in questo periodo a causa di questo matrimonio contronatura”.

Quindi, alla fine, il politico siciliano spiega perché opterebbe per la fine dell’alleanza tra 5 stelle e Lega: “Non riesco più a vedere lati accettabili e soprattutto non riesco più a viverla serenamente, ad essere tranquillo con me stesso e a dare un valore a un decennio di battaglie su cui ho messo faccia, cuore e tutta l’energia per combattere un sistema che oggi guadagna consensi e credibilità sulle nostre spalle”.

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