Via libera alla concessione per la stessa società texana che già nel 2007 voleva cercare idrocarburi nella Val di Noto. All'epoca le trivelle vennero bloccate da una mobilitazione popolare appoggiata anche da Andrea Camilleri
Le trivelle nella terra dei commissario Montalbano. La Regione Siciliana ha dato il via libera alla richiesta avanzata dalla Panther Oil. È la stessa società texana che voleva cercare idrocarburi nella Val di Noto nel 2007. All’epoca le trivelle vennero bloccate da una mobilitazione popolare appoggiata anche da Andrea Camilleri, l’inventore del commissario Montalbano. Ed è proprio dove sono girate le puntate della fiction interpretata da Luca Zingaretti, che Panther Oil ha ottenuto il permesso di cercare petrolio. A raccontare la vicenda è l’edizione locale di Repubblica.
Il decreto che dà il via libera alla ricerca è firmato dall’assessore regionale al Territorio Toto Cordaro. Il progetto è stato presentare nei primi mesi del 2019 dalla società statunitense: la Regione, accordando il suo via libera, impone una serie di restrizioni. Tra queste l’obbligo di tenersi lontano dalla riserva naturale, dai siti Unesco, il divieto di usare esplosivi, mentre il controlllo dei siti di di ricerca sarà affidato all’Università. Paletti che non sono bastati alla cittadinanza: già nel 2007 gli abitanti della Val di Noto, in provincia di Ragusa, si erano mobilitati per bloccare i cercatori di oro nero, dopo che nel 2003 il governo di Totò Cuffaro aveva dato il via libera alle trivellazioni. Camilleri aveva lanciato un appello – rilanciato da Legambiente – per bloccare irreversibilmente le concessioni nella zona, e alla fine Panther Oil si era ritirata spontaneamente.
Questa volta a chiedere di bloccare le trivelle in Sicilia orientale è un ex assessore regionale: Fabio Granata. “Mi appello al presidente Nello Musumeci, di cui conosco la sensibilità ambientale affinché blocchi e revochi subito tali autorizzazioni che preludono a nuove trivellazioni per idrocarburi in territori Unesco, dove da tempo abbiamo scelto con decisione un modello economico fondato sul turismo culturale e naturalistico e sulla agricoltura biologica e la viticoltura di eccellenza”, dice l’ex esponente di An ora militante ambientalista. Sulle colonne di Repubblica gli risponde l’assessore Cordaro: “”Io ho firmato il decreto senza entrare nel merito su proposta del dipartimento. In compenso non mi posso sottrarre per legge a concedere l’autorizzazione per la ricerca. Cosa diversa sarebbe se ci fosse un’attività estrattiva. Possiamo però garantire che l’attenzione è massima, anche grazie ai fitti paletti e alla sorveglianza dell’università”.