Le sei vittime rimaste ferite nell’incidente nella base militare di sottomarini atomici di Severodvinsk, dove l’8 agosto è scoppiato un incendio che ha provocato la morte di due specialisti, sono state portate a Mosca su due aerei e ricoverate presso il centro biofisico nazionale di Burnazyan con sintomi di esposizione alle radiazioni.
Lo riporta la testata digitale Baza, ripresa da molti media russi. Un video, diffuso dalla testata, mostra le autoambulanze attraversare la capitale russa con i portelloni sigillati da teli di plastica. Gli autisti indossavano le tute di protezione contro gli agenti chimici.
La testata ha poi pubblicato i nomi dei feriti, cinque funzionari del ministero della Difesa e uno sviluppatore: Igor Berezin, Sergey Plaksin, Alexey Perepelkin, Dmitry Abalin, Alexander Manusin e Sergey Grishin. Secondo diverse fonti della testata russa nel ministero della Difesa, tutti i vestiti dei feriti sono stati bruciati immediatamente dopo il ricovero.
Un funzionario del distretto amministrativo di Nenoksa ha dichiarato a Interfax che i livelli di radiazione nell’area dei test militari dove è avvenuto l’incidente “sono normali“: “È tutto tranquillo”, ha assicurato. Poco dopo l’incidente, una portavoce cittadina aveva dichiarato che era stato registrato un temporaneo aumento del livello di radiazioni rispetto alla base naturale. Stando ai dati della sezione regionale del ministero delle Emergenze russo, come denuncia Greenpeace, ieri è stato registrato un aumento di 20 volte del livello di radiazioni nell’area di Severodvinsk. Il gruppo attivista russo ha chiesto al Rospotrebnadzor, l’autorità russa per i consumatori, di valutare queste informazioni e determinare “quali radionuclidi sono stati dispersi nell’aria e se esiste una minaccia per la salute umana”.