La settimana di ferragosto sarà animata da un violento braccio di ferro. La crisi di governo provocata da Matteo Salvini ha aperto uno scontro tra il Carroccio, il Movimento 5 stelle e gli altri partiti dell’opposizione. Un tutti contro tutti con un solo oggetto sul tavolo: le tappe della crisi. Dopo che ieri la Lega ha depositato la mozione di sfiducia a Giuseppe Conte, adesso Salvini preme sull’acceleratore: “Mi aspetto che il parlamento si esprima il prima possibile, prima di ferragosto, non dopo ferragosto”. A decidere come e quando sarà votata la mozione di sfiducia del premier Giuseppe Conte sarà la conferenza dei capigruppo, convocata per lunedì 12 al Senato e per martedì 13 alla Camera. In quella sede, però, arriverà anche un’altra richiesta: quella dei 5 stelle che vogliono votare prima la riforma sul taglio dei parlamentari. Su facebook Luigi Di Maio ha annunciato l’inizio di una “raccolta firme tra i parlamentari per chiedere la calendarizzazione d’emergenza alla Camera” dell’ultimo voto della riforma. Un vero e proprio appello a “tutte le forze politiche”, quello del leader del Movimento 5 stelle. “Che sia la Lega, il Pd, Forza Italia o chiunque altro ad appoggiare” il taglio “non ci importa. Ci importa che si faccia prima delle dichiarazioni di Conte alle Camere”, spiega Di Maio. Che dopo aver lanciato il suo appello ha raccolto la condivisione – seppur solo implicita – del fondatore. A tre anni dal “passo di lato”, infatti, Beppe Grillo è tornato a scrivere un post sul blog dai toni interventisti: “Dobbiamo fare dei cambiamenti? Facciamoli subito, altro che elezioni, salviamo il paese dal restyling in grigioverde dell’establishment, che lo sta avvolgendo! Come un serpente che cambia la pelle”, scrive il garante del Movimento. Annunciando una sorta di ritorno in campo: “Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari, non si può lasciare il paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo”. Un post subito rilanciato da Di Maio: “Beppe è con noi ed è sempre stato con noi! Il vero cambiamento è il taglio dei parlamentari”. Ma l’assist non viene raccolto per il momento da nessuno delle altre forze politiche. E anzi viene visto da Salvini come un tentativo di avviare alleanze alternative: “Sento Grillo e Renzi e inorridisco al pensiero di un governo tra loro” dice dalla Calabria, dopo un bagno di folla e uno in mare.
Il taglio dei parlamentari e la sfiducia: le ipotesi – Un’ipotesi – quella del voto del tagliapoltrone prima della mozione di sfiducia a Conte – che la Lega vede come fumo negli occhi, definendola come una trappola per rinviare le elezioni. “A me interessa che gli italiani sappiano il giorno in cui andranno a votare, gli austriaci voteranno il 29 settembre, in Polonia il 13 ottobre, spero che gli italiani votino entro lo stesso periodo”, ha detto Salvini. Alla fine il calendario della crisi potrebbe essere deciso a maggioranza, lunedì pomeriggio in conferenza dei capigruppo al Senato. In quella stessa occasione il Partito democratico formalizzerà la richiesta di votare prima la mozione di sfiducia al ministro dell’Interno. È a quel punto che potrebbe concretizzarsi un asse che fino a questo momento è considerato improbabile: quello che porterebbe i dem a votare con i 5 stelle. Non si tratterebbe, quindi, di una vera e propria alleanza – o come la chiama Salvini, “un inciucio” – tra il Pd e i grillini, che tutti – da Di Maio a Matteo Renzi – definiscono come una bufala. Sarebbe infatti un semplice appoggio da parte dei renziani all’ultimo voto necessario per approvare il taglio di 345 posti da parlamentare. In cambio, magari, potrebbe arrivare il sostegno dei 5 stelle alla mozione di sfiducia per Salvini. In questo modo i tempi per le nuove elezioni slitterebbero senza dubbio: per tornare al voto, infatti, sarebbe necessario scrivere una nuova legge elettorale visto che nel frattempo i seggi sarebbero ridotti da 945 a 600.
I renziani, Forza Italia e i numeri per (non) far cadere Conte – Fonti del Pd, vicine al segretario Nicola Zingaretti, si esprimonono con gli stessi toni dei leghisti: “Come ha già detto negli ultimi giorni il segretario – fanno sapere – la proposta di approvare alla Camera il taglio dei parlamentari è un trucchetto di Luigi Di Maio per non andare al voto e prolungare l’agonia, per non assumersi responsabilità”. Non dicono però se intendono o meno votare la legge tagliapoltrone. Ancora diversa però è la smentita di Renzi. “Io non faccio accordicchi segreti, io parlo con interviste, con interventi, con post”, dice da una parte l’ex premier per smentire le ipotesi di alleanza con i 5 stelle. Dall’altra parte, però, Renzi non prende posizione sul taglio dei parlamentari: “La crisi del peggior governo della Repubblica andrà in Parlamento nei prossimi giorni, seguendo le regole costituzionali: in quella sede, e anche sui giornali, sui social, nelle piazze io dirò quello che penso sull’aumento dell’Iva, sulla riduzione del numero dei parlamentari, sul chi deve gestire le elezioni dal Viminale e da Chigi”. Renzi fino ad ora si è sempre astenuto al Senato sul taglio dei seggi. Se lui e i suoi – cioè la maggioranza dei parlamentari eletti dal Pd nel 2018 – dovessero decidere di votare a favore prima delle comunicazioni di Conte alle Camere – e quindi della sfiducia – i tempi per le nuove elezioni si allungherebbero. E si allungherebbe anche la permanenza dei renziani in Parlamento: in caso di nuove elezioni, infatti, le liste sarebbero fatte da Zingaretti, e molti fedelissimi dell’ex premier rischierebbero il seggio sicuro. Come rischiano seriamente il biglietto di ritorno in Parlamento anche molti eletti di Forza Italia. È per questo motivo che Silvio Berlusconi insiste con Matteo Salvini: vuole un’alleanza ufficiale siglata prima del voto, non dopo. In caso contrario chi può dire come si comporteranno i forzisti, tra conferenza dei capigruppo, voto sul tagliapoltrone e sfiducia a Conte. Anche perché la Lega ha vinto le europee e vola nei sondaggi: in Senato è ferma a 58 senatori. Solo sette più del Pd e addirittura quattro in m meno di Forza Italia.
Grasso: “Opposizione esca dall’aula per sfiducia a Conte” – E soprattutto in questo scenario si inserisce la proposta di Pietro Grasso: perché l’opposizione dovrebbe votare la sfiducia della Lega a Conte? “Non vedo perché io e tutti i senatori di opposizione (di LeU, del Misto, del Pd, ma anche di centrodestra) dovremmo trasformarci nei “volenterosi carnefici” al servizio di Salvini, e votare allegramente l’assurdo di una mozione di sfiducia al Governo presentata da Ministri tuttora ipocritamente e vergognosamente in carica e che intendono rimanere tali fino al giorno delle elezioni! Non vedo perché le opposizioni dovrebbero fare il lavoro sporco di un gruppo parlamentare che rappresenta il 17% del voto delle elezioni di marzo 2018″, scrive l’ex presidente del Senato su facebook. Che quindi lancia il suo appello all’opposizione: “Chiedo ai senatori e alle senatrici di opposizione – noi che mai avremmo potuto votare la fiducia a Conte – di non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Disinneschiamo questa sciagurata pazzia voluta da Salvini con gli strumenti propri della democrazia parlamentare: oggi infatti Salvini non ha i numeri per rendere il Parlamento ostaggio dei suoi desiderata, né per disporre delle Istituzioni a suo piacimento, tra un comizio machista e un cocktail in spiaggia”. Il ragionamento di Grasso è semplice: “Se la mozione proposta dalla Lega sarà votata solo dalla maggioranza (Lega e 5 Stelle), Conte non sarà tecnicamente sfiduciato. Politicamente dovrà ovviamente dimettersi, e sarà necessario un governo elettorale (non deve essere Salvini a gestire dal Viminale le elezioni, come ho spiegato ieri) ma i tempi della crisi passeranno dalle mani di Salvini a quelle, istituzionalmente corrette, del presidente del Consiglio e soprattutto del presidente della Repubblica”. In questo modo i tempi per il voto si allungherebbero. E Salvini sarebbe costretto in qualche modo a guardarsi attorno e magari siglare una nuova alleanza – rigorosamente pre elettorale – con Forza Italia per evitare che anche alcuni berlusconiani – timorosi di perdere il seggio e non essere rieletti – si aggiungano ai voti a favore del tagliapoltrone e rimangano in aula per sfiduciare il premier.
CRONACA ORA PER ORA
Ore 20.25 – Fico: “Lavori Camere lo decidono da sole. E solo Mattarella scioglierle”
“I presidenti di Camera e Senato convocano le Camere. Nessun altro. La programmazione dei lavori dell’aula si stabilisce all’interno di una riunione chiamata conferenza dei capigruppo e in nessun altro luogo. Il Presidente della Repubblica è il solo che può sciogliere le Camere e convocare le elezioni anticipate, nessun altro. Durante le crisi di governo la Costituzione attribuisce infatti poteri estremamente chiari al Presidente della Repubblica. Questa è la nostra Repubblica, la nostra Costituzione, il nostro vivere democratico!”. Lo scrive su facebook il presidente della Camera Roberto Fico.
Ore 19.35 – Fusacchia (+Europa): “Diamo un’alternativa a Mattarella”
“Non c’è più un governo, ma ci sono ancora una Camera dei Deputati e un Senato della Repubblica. C’è un’insofferenza enorme tra i banchi dei 5Stelle, del Pd e di Forza Italia. È tempo di canalizzarla intelligentemente. Perché molto, ma non tutto, è nelle mani del Presidente della Repubblica. Se tutti i leader dicono soltanto “al voto, al voto”, Sergio Mattarella finisce inevitabilmente con le spalle al muro. Abbiamo il dovere di offrirgli un’alternativa”. Lo scrive Alessandro Fusacchia, deputato di +Europa, in un editoriale su Linkiesta.it.
Ore 18.47 – Giorgetti: “Alleanze? Ci penseremo quando ci sarà data del voto”
“Quando saranno indette nuove elezioni, e lo farà il presidente della Repubblica, ragioneremo”: così il leghista Giancarlo Giorgetti ha risposto ai microfoni del Tgr Lombardia a una domanda sulle possibili alleanze a partire da quella con Forza Italia è Fratelli d’Italia. “Ragioneremo – ha detto a Madesimo dove gli è stato consegnato un premio come artefice e fautore delle Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 -. Ragionerà Salvini con chi deve ragionare”. “È tutto molto semplice visto da qui, da duemila metri è tutto molto semplice. Non si capiscono i giochetti della palude romana, francamente”.
Ore 18.45 – Giorgetti: “Data voto non la decide Salvini né il Pd, ma il buon senso”
Ci sono divergenze nei partiti sulla data del voto? A decidere “Secondo me – ha detto il sottosegretario Giancarlo Giorgetti ai microfoni del Tgr Lombardia – Non è Salvini, né il Pd, né i 5stelle ma il buon senso. Siccome non c’è più un governo o se ne fa un altro o si fanno nuove elezioni”. “Noi diciamo nuove elezioni. Magari qualcun altro ha in mente di fare un nuovo governo” ha aggiunto ricordando che ad indire le elezioni è il presidente della Repubblica”.
Ore 18.31 – Salvini: “Inorridisco al pensiero di un governo Grillo-Renzi”
“Sento Grillo e Renzi e inorridisco al pensiero di un governo tra loro. Siamo seri, l’Italia ha bisogno di certezze, fermezza, chiarezza e tanti sì”. Lo ha detto il segretario della Lega Matteo Salvini durante il suo tour in Calabria.
Ore 18.17 – Di Maio: “Grillo è con noi come sempre”
“Beppe è con noi ed è sempre stato con noi! Il vero cambiamento è il taglio dei parlamentari. Le vere elezioni si fanno con 345 poltrone in meno. Serve cambiare. E subito!”. Lo scrive Luigi Di Maio su Facebook.
Ore 17.57 – Giorgetti: “Per noi scontato andare alle elezioni”
“Bisogna prendere atto della situazione e dare la palla al presidente della Repubblica, come dice la Costituzione. A noi sembra naturale e scontato andare a nuove elezioni”: così il leghista Giancarlo Giorgetti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, ai microfoni della Rai ha risposto a una domanda su cosa avverrà ora che il partito di via Bellerio ha presentato una mozione di sfiducia al governo Conte. “Prima le elezioni si fanno – ha aggiunto – prima ci sarà un nuovo governo legittimato dal popolo che deciderà cosa fare”.
Ore 17.48 – Salvini: “Tamarro? Io rispondo agli italiani, non a Grillo”
“Tamarro? Cosa rispondi a uno che ti definisce così. Non vedo una grande contestazione politica. Oggi ho ricevuto attacchi da Grillo e da Richard Gere. Me ne farò una ragione. Io rispondo agli italiani non a Grillo e Gere”. Lo ha detto il vice ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini parlando con i giornalisti al suo arrivo a Isola Capo Rizzuto.
Ore 17.48 – Salvini: “Più contento se le elezioni le gestisce qualcun altro”
“L’importante è che le elezioni ci siano, poi se le gestisce qualcun altro sono pure più contento perché avrò più tempo” per la campagna elettorale. Lo ha detto il ministro dell’Interno e leader della Lega Matteo Salvini a Isola Capo Rizzuto, parlando con i giornalisti sulle polemiche relative al suo doppio ruolo di candidato premier e di ministro dell’Interno.
Ore 17.29 – M5s: “Salvini fa cadere il governo e Benetton guadagna”
“Salvini ha fatto cadere il governo in pieno agosto. Dopo poche ore Autostrade, a cui il M5S stava per revocare la concessione, ha guadagnato milioni e milioni di euro in borsa”. E’ quanto scritto in un post del Blog delle Stelle. “E mentre i Benetton si arricchiscono – continua – le famiglie italiane rischiano di pagare un caro prezzo. Dall’aumento dell’Iva allo stop del salario minimo”.
Ore 17.25 – Salvini: “Spero che Pd e M5s non la tirino a lungo”
“Noi siamo tutti pronti per andare in parlamento, lunedì, martedì, giovedì, quando serve. L’Italia non può vivere a lungo nell’incertezza. Prima si vota, prima gli italiani avranno un nuovo governo ed una nuova manovra economica. Spero che Pd e 5Stelle non la tirino troppo in lungo”. Lo ha detto il leader della Lega e ministro dell’Interno Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Isola Capo Rizzuto.
Ore 17.20 – Di Maio rilancia Grillo: “Vero cambiamento è taglio dei parlamentari”
“Beppe è con noi ed è sempre stato con noi! Il vero cambiamento è il taglio dei parlamentari. Le vere elezioni si fanno con 345 poltrone in meno. Serve cambiare. E subito!”. Lo scrive su facebook il leader del M5S Luigi Di Maio, rilanciando il post sul blog di Beppe Grillo contro Matteo Salvini, a favore del cambiamento per “fermare i barbari” e “salvare il paese”.
Ore 15 – Grillo: “Necessari cambiamenti? Farli subito, altro che elezioni”
“Dobbiamo fare dei cambiamenti? Facciamoli subito, altro che elezioni, salviamo il paese dal restyling in grigioverde dell’establishment, che lo sta avvolgendo! Come un serpente che cambia la pelle”. Lo scrivo Beppe Grillo a conclusione del suo post sul blog, il primo da quando Matteo Salvini ha aperto la crisi di governo.
Ore 14.59 -Grillo: “Mi elevo per salvare l’Italia dai nuovi barbari”
“Mi eleverò per salvare l’Italia dai nuovi barbari, non si può lasciare il paese in mano a della gente del genere solo perché crede che senza di loro non sopravviveremmo. Un complesso di Edipo in avvitamento che è soltanto un’illusione. Lasciamoci quindi alle spalle Psiconani, Ballerine e Ministri Propaganda a galleggiare come orridi conglomerati di plastica nei mari: per loro quella è vita, una gran vita, per noi soltanto sporcizia non biodegradabile”. Lo scrive Beppe Grillo sul blog.
Ore 13.59 – Cardinale Bassetti: “Nuovo governo nasca da programmi”
“Il Governo di qualunque colore sia deve nascere su un progetto, su punti concreti non su un contratto”: lo ha detto il cardinale Gualtiero Bassetti intervistato da Claudio Sabelli Fioretti al Corciano festival. Il porporato – riferisce lo stesso festival – ha parlato anche di Unione europea. “Doveva essere l’Europa dei popoli – ha detto – invece è diventata l’Europa del carbone e poi quella delle banche”.
Ore 13.52 – Grasso alle opposizioni:” Non votare la mozione di Salvini”
“Chiedo ai senatori e alle senatrici di opposizione, noi che mai avremmo potuto votare la fiducia a Conte, di non partecipare al voto sulla mozione di sfiducia presentata dalla Lega. Disinneschiamo questa sciagurata pazzia voluta da Salvini con gli strumenti propri della democrazia parlamentare”. Così il senatore di Leu Pietro Grasso, che spiega: “oggi Salvini non ha i numeri per rendere il Parlamento ostaggio dei suoi desiderata, né per disporre delle Istituzioni a suo piacimento”. “Se la mozione proposta dalla Lega sarà votata solo dalla maggioranza (Lega e 5 Stelle) – spiega Grasso – Conte non sarà tecnicamente sfiduciato. Politicamente dovrà ovviamente dimettersi, e sarà necessario un governo elettorale. Non deve essere Salvini a gestire dal Viminale le elezioni, come ho spiegato ieri. Ma i tempi della crisi passeranno dalle mani di Salvini a quelle, istituzionalmente corrette, del presidente del Consiglio e soprattutto del presidente della Repubblica. Non diamo noi per primi ‘pieni poterì a Matteo Salvini”.
Ore 13.30 – Assemblea dei senatori Pd lunedì alle 15
Lunedì 12 agosto alle 15 si terrà l’assemblea dei senatori Pd, a Palazzo Madama. La riunione, a quanto si apprende, è stata convocata dal presidente dei senatori Dem, Andrea Marcucci, un’ora prima della conferenza dei capigruppo che dovrà decidere il calendario d’Aula.
Ore 12.18 – Salvini: “Alleanze? M’interessa data del voto”
“Adesso mi interessa la fissazione della data delle elezioni, che gli italiani sappiano quando potranno andare a votare un nuovo Parlamento che elegga un nuovo governo che vada avanti per cinque anni e faccia subito la manovra economica. Di tutto il resto parleremo dopo, adesso aspettiamo la fissazione della data del voto”. E’ la risposta del leader della Lega, Matteo Salvini, all’ANSA, che a Policoro (Matera), gli chiedeva delle future alleanze della Lega.
Ore 12.15 – Salvini: “Mozione di sfiducia prima di ferragosto”
“Mi aspetto che il parlamento si esprima il prima possibile, prima di ferragosto, non dopo ferragosto”. Così Matteo Salvini, da Policoro a chi gli chiede quando si voterà la mozione di sfiducia della Lega al premier Conte. “In vacanza i parlamentari ci possono andare dopo”, sottolinea il ministro dell’Interno.
Ore 12.10 – Renzi: “Dirò in aula quello che penso del taglio dei parlamentari”
“Salvini-Capitan Fracassa non digerisce il fatto che in questo Paese ci sia anche chi ragiona. Lui vuole i pieni poteri. Vuole decidere lui quando si vota, non Mattarella. Vuole decidere lui quando riunire il Parlamento, non la conferenza dei capigruppo. Vuole decidere lui tutto, dopo che da 26 anni lo stiamo pagando per non fare nulla se non diffondere odio e insicurezza”. E’ l’attacco del senatore dem, Matteo Renzi, in un post su Facebook. Per l’ex premier “la crisi del peggior governo della Repubblica andrà in Parlamento nei prossimi giorni, seguendo le regole costituzionali: in quella sede, e anche sui giornali, sui social, nelle piazze io dirò quello che penso sull’aumento dell’Iva, sulla riduzione del numero dei parlamentari, sul chi deve gestire le elezioni dal Viminale e da Chigi”.
Ore 12.04 – Pd: “Taglio eletti è trucco di Di Maio per rinviare”
“Come ha già detto negli ultimi giorni il segretario Zingaretti, la proposta di approvare alla Camera il taglio dei parlamentari è un trucchetto di Luigi Di Maio per non andare al voto e prolungare l’agonia, per non assumersi responsabilità”. Lo affermano fonti Pd, interpellate dopo l’annuncio del leader M5s di aver avviato la raccolta firme per convocare in via straordinaria la Camera dei deputati per approvare definitivamente la riforma per il taglio dei parlamentari
Ore 11.51 – Renzi: “Non faccio accordi segreti con M5s”
“Oggi i giornali sono pieni di retroscena su accordi segreti tra noi e i Cinque Stelle. Qualcuno già ipotizza che io possa votare la fiducia a Fico premier. E perché non Toninelli premier allora? O Di Battista? Sono ragazzi così preparati e competenti. Dai, ragazzi, non scherziamo”. Lo scrive su Facebook il senatore Pd Matteo Renzi.
“La crisi del peggior Governo della Repubblica andrà in Parlamento nei prossimi giorni, seguendo le regole costituzionali: in quella sede, e anche sui giornali, sui social, nelle piazze io dirò quello che penso sull’aumento dell’Iva, sulla riduzione del numero dei parlamentari, sul chi deve gestire le elezioni dal Viminale e da Chigi. Io non faccio accordicchi segreti, io parlo con interviste, con interventi, con post”, aggiunge.
Ore 11.45 – Pd: “Non esistono condizioni per governo con noi”
“Non esistono le condizioni politiche per un altro governo, almeno con il Pd: è la linea che la direzione nazionale ha approvato 15 giorni fa all’unanimità”. E’ quanto ha precisato la vicesegretaria del Pd Paola De Micheli, a Rainews24. “La manovra che ci aspetta, da 23 miliardi, ritengo debba essere fatta dopo un chiaro mandato popolare”, ha aggiunto. “Si ci sono le elezioni, come auspichiamo, siamo pronti”.
Ore 11.11 – Di Maio: “Votare taglio parlamentari prima di dichiarazioni di Conte”
“Tagliamo 345 poltrone di parlamentari e i loro stipendi. Possiamo farlo subito, manca solo un voto. Ci vogliono al massimo due ore per eliminare definitivamente 345 poltrone e risparmiare mezzo miliardo di euro. Sono tanti soldi. E si possono investire in modo più utile: in strade, scuole, ospedali. Non in stipendi di politici. Nessun partito aveva mai avuto il coraggio di portare avanti una riforma come questa ed ora è lì, basta un piccolo passo. Che sia la Lega, il Pd, Forza Italia o chiunque altro ad appoggiarla non ci importa. Ci importa che si faccia e che si faccia prima delle dichiarazioni di Conte alle Camere”. Lo scrive su facebook il capo politico M5S, Luigi Di Maio. acp
Ore 11.10 – Di Maio: “Raccolta firme per calendarizzare taglio dei parlamentari”
“Stamattina inizieremo a raccogliere le firme tra i parlamentari per chiedere la calendarizzazione d’emergenza alla Camera del taglio dei parlamentari. Contano i fatti, non le parole. E i fatti si possono dimostrare subito, non tra due mesi o tra due anni. Adesso. Poi subito il voto”. Lo scrive su facebook il capo politico M5S, Luigi Di Maio.
Ore 11.09 – Di Maio: “Stavamo per riformare giustizia e hanno fatto cadere il governo”
“Qualcuno mi dirà: ‘te l’avevamo dettò. Io rispondo che avevamo formato questo Governo per fare cose per gli italiani. E infatti quando stavamo per abolire la prescrizione, riformare la giustizia e far saltare le concessioni ai Benetton, guarda caso hanno fatto cadere tutto”. Lo scrive su facebook il capo politico M5S, Luigi Di Maio. acp
Ore 11.08 – Di Maio: “Ora Lega potrà tornare a difendere Autostrade”
“La Lega ha buttato giù l’unico Governo che in un anno ha resistito a lobbies e poteri forti. Che ha approvato la legge anticorruzione più punitiva d’Europa e ha iniziato ad aiutare pensionati, poveri e precari. E forse lo ha fatto cadere proprio per questo: quando i sondaggi gli hanno detto che poteva staccare, lo hanno fatto. Così la Lega potrà tornare a difendere gli interessi di Autostrade e simili”. Lo scrive su facebook il capo politico M5S.
Ore 11.07 – Di Maio: “Crisi assurda, Lega guarda solo ai sondaggi”
“Gli italiani stanno affrontando una crisi di Governo assurda voluta dalla Lega. Evidentemente in questo anno la Lega ha passato il tempo a controllare i numeri dei sondaggi. Noi invece pensiamo che ci siano numeri più importanti da guardare: quelli relativi alle persone che ora hanno un lavoro stabile, quelli sulle redistribuzioni di migranti, le persone aiutate con quota 100 o dei vecchi dinosauri che non prendono più il vitalizio grazie a noi”. Lo scrive su facebook il capo politico del M5S, Luigi Di Maio. “Cosi, hanno fatto cadere il primo Governo vicino al popolo dopo decenni di sanguisughe, portandoci a votare in autunno. Non si votava in autunno dal 1919, non so se lo sapevate. Esattamente da 100 anni”, aggiunge.
Ore 11.06 – Di Maio: “Conte non meritava questo trattamento”
Questo Governo ha fatto un mare di cose e non lo dico con arroganza, ma semplicemente considerando i dati. È stato retto per due terzi dal MoVimento 5 Stelle. E guidato da un Presidente del Consiglio che non meritava il trattamento che gli hanno riservato”. Lo scrive su facebook il capo politico M5S, Luigi Di Maio.
Ore 11 – Salvini: “Io premier da pelle d’oca? Ue si rassegni”
Il tg del primo canale pubblico tedesco sostiene che “Salvini premier sarebbe da pelle d’oca”. In Europa si devono rassegnare: l’Italia ha rialzato la testa e vuole decidere liberamente del proprio futuro”. Lo scrive su twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Ore 10.48 – Salvini: “Non ci sono Hitler all’orizzonte”
Non siamo più negli anni Trenta, nel nostro Paese non ci sono Hitler all’orizzonte e chi governa in Italia lo decidono gli italiani”, Lo scrive su twitter il ministro dell’Interno, Matteo Salvini.
Ore 10.29 – Pasquino: “Salvini non può restare al Viminale. Conflitto d’interessi enorme”
“Salvini è parte in gioco, ha interessi in materia, dà ordini ai prefetti, alla polizia: al Viminale non ci deve essere uno che pensa che poi magari farà il premier”. Lo dice il professor Gianfranco Pasquino, intervenendo a Rainews24, sottolineando la sua contrarietà a un governo che porti alle elezioni con lo stesso Salvini che resta titolare del Viminale: “C’è un conflitto di interesse enorme”. E Poi il politologo aggiunge: “C’è la mia sfiducia totale nel ministro Salvini”.
Ore 9.44 – Professor Alpa: “Conte deve prendere una decisione”
Il presidente deve prendere una decisione, non rilascio interviste in questo momento”. Così all’AdnKronos, il professor Guido Alpa, rispondendo a chi gli chiede un suo commento sui prossimi scenari, in particolare sul futuro del premier Giuseppe Conte, di cui Alpa è stato maestro e mentore. “In questo momento no, davvero”. taglia corto il professore di Diritto civile all’Università La Sapienza di Roma.
Ore 9.18 – Salvini: “A insulti grillini rispondiamo con idee”
Buongiorno Amici! Agli insulti di grillini e kompagni rispondiamo solo con la forza delle nostre Idee. Bacioni e #primagliitaliani”. Matteo Salvini, sui social, posta un articolo di stampa che dà conto degli attacchi ricevuti nelle ultime ore, a partire da quelle di Alessandro Di Battista.
Ore 8.12 – Pisapia (Pd): “Mai con chi ha votato decreto sicurezza”
“Con chi ha votato i decreti sicurezza, l’immunità di Salvini e ha portato il Paese in una situazione fallimentare non è possibile un governo insieme. Altra cosa è naturalmente il dialogo col loro elettorato sempre più deluso”. Così l’eurodeputato eletto col Pd Giuliano Pisapia in un’intervista al Corriere della sera, sull’ipotesi di una collaborazione stabile con M5S. E con Forza Italia le possibilità sono “ancora meno. Io ho sempre pensato che la differenza fra la destra e la sinistra esista: non è mettendosi tutti insieme, senza valori comuni, che si può costruire”.
Ore 8.12 – Pisapia (Pd): “Un traghettatore per fare la manovra. Poi elezioni” –
Così l’eurodeputato eletto col Pd Giuliano Pisapia in un’intervista al Corriere della sera. La manovra finanziaria la farà “un governo di transizione che prepari le elezioni e s’incarichi di raddrizzare la barra economica salvandoci dal baratro”, aggiunge Pisapia, “è il profilo di un governo che deve rimanere in carica solo pochi mesi per lavorare su due o tre punti qualificanti. Mi viene in mente l’esperienza del governo di Lamberto Dini dopo la caduta del primo Berlusconi nel 1995”. Per sostenere questo governo “si troverebbero le formule in Parlamento. Nel pieno rispetto della Costituzione, dopo aver ottenuto la fiducia, potrebbe anche essere un esecutivo di minoranza”. Il traghettatore dovrebbe essere “una figura capace di rappresentare al meglio l’Italia, ma senza smargiassate e pugni sul tavolo. Qualcuno in grado di dialogare ma che sia autorevole e garantisca gli italiani e i partner europei. I quali, giustamente, ora ci guardano con preoccupazione. E poi, ministri competenti che rinuncino a candidarsi alle imminenti elezioni”.