In precedenza il ministero della Difesa aveva parlato di 2 morti e 6 feriti nell’incidente. Quasi tutte le farmacie di Severodvinsk, cittadina in cui vivono 185mila persone, hanno esaurito le scorte di iodio: sale la paura per l'aumento di radiazioni. Le autorità hanno chiuso al traffico marittimo per un mese un’area della nel Mar Bianco vicino al luogo dell’incidente, ma senza spiegare il perché
Sale a 7 il numero dei morti causato dall’incidente avvenuto giovedì 8 agosto nell’area militare di Nyonoksa, nella regione di Arkhangelsk durante i test di un motore jet a propellente liquido. A riferirlo è proprio il dipartimento di comunicazione dell’agenzia nucleare russa Rosatom, citato dall’agenzia di stampa Interfax. Nel frattempo i residenti delle città della Russia settentrionale vicine alla base militare stanno facendo scorte di iodio, spaventati dall’allarme per le radiazioni lanciato il 9 agosto da Greenpeace.
“Altri tre dei nostri colleghi hanno riportato lesioni e ustioni di varia gravità“, ha scritto nella nota l’ufficio di comunicazione del colosso del nucleare russo. “La tragedia – spiegano – è avvenuta durante i lavori d’ingegneria e manutenzione tecnica delle fonti isotopiche nel motore a propellente liquido. L’onda d’urto ha gettato in mare diversi nostri specialisti: c’era la speranza che sarebbero stati trovati vivi – hanno spiegato – Le ricerche sono continuate fino a quando non è esaurita la speranza di trovare i sopravvissuti. Solo dopo è stato annunciato che i cinque dipendenti di Rosatom, che stavano conducendo ricerche sulla propulsione del missile con radionuclidi, sono morti”. La tragedia, ha concluso il colosso del nucleare russo, è stata dovuta “a una confluenza di fattori, come spesso si verifica durante il test di nuove tecnologie“.
In precedenza il ministero della Difesa aveva parlato di 2 morti e 6 feriti nell’incidente e, nella giornata del 9 agosto, era stato smentito smentito dalle autorità russe, tramite la dichiarazione di un funzionario del distretto amministrativo di Nenoksa, il pericolo dell’aumento delle radiazioni. “È tutto tranquillo”, aveva assicurato, mentre Greenpeace aveva parlato di un aumento di 20 volte del livello di radiazioni nell’area. L’esperto di difesa e sicurezza in Russia, l’americano Mark Galeotti, in una intervista all’Express, ha spiegato che quella di Nynoksa è ora una base “altamente segreta”. “Malgrado quello che assicurano le autorità – ha aggiunto – deve esserci stata una qualche fuga radioattiva e vogliono che la gente non sia esposta ma anche che non possa avvicinarsi con contatori geiger per misurare. Il ministero della difesa vuole sminuire l’incidente, ma chiaramente c’è sotto qualcosa di più grosso di quello che stanno dicendo”. I feriti inoltre sarebbero stati portati a Mosca, nell’ospedale speciale di Burnazyan dove sono stati curati anche i liquidatori di Cernobyl, da personale protetto da tute speciali per la protezione da radiazione e agenti chimici, ha reso noto il canale Telegram Vaza.
Non è ancora chiaro quale tipo di missile “sperimentale” o motore a reazione sia stato testato. Il ministero della Difesa ha fornito scarsi dettagli dell’incidente, dicendo dicendo che si tratta dell’esplosione di un motore a razzo a propulsione liquida. La segretezza attorno al fallito test e le scarse iniziali dichiarazioni del ministero della Difesa hanno immediatamente innescato teorie cospirative sul fatto che si stia cercando di nascondere un incidente su vasta scala. Le autorità di Mosca, nel frattempo, hanno chiuso al traffico marittimo per un mese un’area della baia di Dvina nel Mar Bianco vicino al luogo dell’incidente, ma senza spiegare il perché.
Il sito della regione di Arkhangelsk è una delle principali strutture di ricerca e sviluppo per la Marina russa, dove vengono sviluppati e testati missili balistici, intercontinentali e da crociera. Si trova a circa 30 chilometri a ovest della città di Severodvinsk, che ospita un’importante base della Flotta del Nord dove vengono costruiti la maggior parte dei sommergibili nucleari russi. I residenti delle due città della Russia settentrionale prossime alla base militare, stanno facendo scorta di iodio, utilizzato per ridurre gli effetti dell’esposizione alle radiazioni. Ma quasi tutte le farmacie di Severodvinsk, cittadina in cui vivono 185mila persone, hanno esaurito le scorte di iodio. A riferirlo sono i media regionali, ripresi da diverse testate come Znak e il Moscow Times. “In tanti hanno chiamato per chiedere lo iodio”, ha detto una farmacia a 29.ru, media che copre la regione di Arkhangelsk. “Ci rimane ancora dello iodio ma oggi è arrivato davvero un gran numero di persone”, ha detto un’altra farmacia.