È stato arrestato l’uomo sospettato di aver fatto irruzione in una moschea vicino ad Oslo, sparando contro i presenti, nel pomeriggio del 10 agosto. La polizia riferisce che l’esecutore della sparatoria in cui è rimasta ferita una persona è un 21enne con atteggiamenti xenofobi e “vicino all’estrema destra“. Nella giornata del’11 agosto la polizia ha deciso di aprire un’inchiesta per terrorismo. Il giovane, come avevano già raccontato i testimoni nella giornata di ieri, indossava, al momento dell’aggressione, un elmetto e una divisa, con giubbotto protettivo e ginocchiere. L’uomo, che al momento si rifiuta di rispondere alle domande, è accusato di tentato atto terroristico e anche sospettato di aver ucciso la sua sorellastra, di 17 anni, il cui cadavere è stato ritrovato dalla polizia nella casa del giovane. La premier norvegese Erna Solberg ha incontrato gli esponenti della comunità islamica di Bearum colpita dall’attacco.
Politiet har ingen informasjon om hvem gjerningsmannen er. Han er beskrevet som en ung mann, hvit i huden.
— OPS Politiet Oslo (@oslopolitiops) August 10, 2019
Il vice capo e portavoce della polizia Rune Skyold, citato dalla Bbc online, ha detto che l’assalitore probabilmente ha agito da solo. “È stato fatto un tentativo di interrogarlo a seguito della sparatoria nella moschea e dell’omicidio a Baerum, ma si è rifiutato di fornire spiegazioni alla polizia”, ha affermato Skjold, precisando che il sospetto non ha inizialmente fornito dichiarazione circa le accuse che gli sono state mosse. “La mappatura che abbiamo fatto – spiega comunque il portavoce della polizia – mostra che l’autore dell’attacco aveva delle opinioni estremiste. Aveva posizioni xenofobe, voleva seminare il terrore”. “ha reso omaggio a Quisling (il fondatore del partito fascista norvegese, ndr)”, aggiunge infine.
Nella casa del giovane estremista la polizia aveva trovato, durante le perquisizioni successive all’arresto, il cadavere di una donna, ipotizzando che si trattasse di una parente. Dopo gli accertamenti hanno fatto sapere che si tratta della sorellastra del 21enne, di 17 anni, probabilmente uccisa proprio da lui. Oltre che nell’inchiesta aperta per terrorismo, quindi, l’attentatore è coinvolto anche nelle indagini per l’omicidio, di cui è sospettato.
L’attacco di Baerum, a pochi chilometri da Oslo, ha avuto luogo alla vigilia della Festa del Sacrificio, una delle festività più importanti per i musulmani e che vede i fedeli affollare le moschee. Il ferito risulta essere un membro della congregazione di 75 anni, mentre è confermato che non ci sono altre vittime coinvolte. Al momento dell’arrivo dell’attentatore, la moschea era quasi vuota perché era appena terminata la preghiera ed erano presenti solo tre persone. “Quando lo hanno visto, due si sono nascosti. L’altro, un signore di circa 70 anni, è riuscito ad agire rapidamente e a sopraffare l’assalitore, che ha sparato alcuni colpi”, ha raccontato Irfan Mushtaq, uno dei responsabili del centro. “Un altro membro della moschea ha poi colpito l’aggressore nella parte posteriore della testa”, ha aggiunto. L’edificio del centro islamico Al-Noor di Baerum è costituito da due grandi stanze utilizzate per la preghiera al piano terra e sui due piani superiori alloggi ad uso di foresteria. Nei mesi scorsi, dopo il massacro presso due moschee in Nuova Zelanda, in cui in marzo erano morte 51 persone, anche il centro islamico di Baerum si era dotato di misure di sicurezza aggiuntive.
La premier norvegese Erna Solberg ha incontrato oggi in un hotel di Baerum gli esponenti della comunità islamica che fa capo al centro Al-Noor, teatro della sparatoria. “Ciò che è accaduto non doveva accadere in Norvegia. La Norvegia dovrebbe essere un paese sicuro“, ha detto la premier parlando ai giornalisti. A Oslo intanto decine di persone si sono riunite davanti al Centro culturale islamico per testimoniare la propria solidarietà alla comunità musulmana.