Nei giorni della crisi di governo, a Pontida il popolo leghista si è radunato per la tradizionale Festa della Lega. Tra pizze speciali dedicate al segretario e magliette di Alberto da Giussano con scritte in cirillico per ironizzare sull’inchiesta sui caso Savoini, i militanti bergamaschi hanno riempito il tendone a due passi dallo storico “pratone”. Dalla città del giuramento, la rottura del contratto di governo da parte di Salvini è apparsa inevitabile a molti: “Non ci siamo mai fidati dei Cinque stelle. Dovevano aprire la scatoletta di tonno e invece ci sono rimasti dentro la scatoletta”. Non c’è preoccupazione per il possibile aumento dell’Iva e per l’esercizio provvisorio, ma prevale la voglia di andare subito alle elezioni e di prendere il potere. La pista da ballo intanto si riempie. Tra un tango e un liscio, c’è spazio anche per chi avrebbe preferito più cautela da parte del leader leghista, ma la maggior parte della base è con lui: “Adesso deve andare avanti da solo: niente accordi con Berlusconi, quello è una vecchia volpe. Bisogna prendere il 40% e cambiare l’Italia”
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione