Televisione

Addio Nadia Toffa, sempre in prima linea contro la mia e la sua Terra dei fuochi

Carissimo Luciano De Crescenzo, mio amato Prof. Bellavista, passo oggi a salutarti per l’ultima volta in questa terra a me natia, qui in costiera amalfitana.
Io sono Marfella, cognome da gens Amarfia, fondatori di Amalfi e di Melfi, liberti romani che con il loro valore avevano ottenuto di vivere in una terra cosi bella, ma durissima.
I miei avi sono stati nocchieri e cavalieri di Ravello, accompagnando fra’ Gerardo Sasso in Terrasanta a fondare i Cavalieri Ospitalieri. Passo a salutarti oggi, partendo per la mia ultima battaglia, dopo avere saputo della scomparsa della giovanissima Nadia Toffa, di Brescia come mi confessò quando, intervistandomi su Terra dei fuochi, io le ricordavo che avevo riscontrato nel sangue dei cittadini di Acerra lo stesso profilo dei veleni pcb dell’industria Caffaro di Brescia che i nostri camorristi avevano spalmato nelle nostre terre di Acerra come ammendanti agricoli.
Gli stessi veleni che stanno uccidendo ancora a Brescia e dove in interi parchi pubblici è concesso giocare, “ma mai a piedi nudi sul terreno”. Nadia Toffa mi disse “Dottore, so benissimo di cosa parla. Io sono di Brescia!”

Carissimo Luciano, solo due mesi fa ho pianto l’ennesima ragazza campana uccisa da un violentissimo e intrattabile cancro, Simona, uccisa dal “mostro” a soli 28 anni, come oggi Nadia Toffa.
Sono anni che sto cercando di urlare che siamo folli e suicidi a non renderci conto che avvelenando le nostre meravigliose terre chi paga e pagherà di più sono soprattutto i nostri figli!
E sto continuando a farlo anche usando il cancro che, troppo in anticipo, ha colpito anche me. Per inquinamento, per mancati controlli sulle attività industriali e sul “lavoro a nero”, al nord come al sud ci stiamo ammalando troppo, specie i giovani. Ed è follia pura leggere giornali del nord che scrivono “lo smog fa bene, noi viviamo di più !” senza volere vedere, come oggi urla anche la morte di Nadia Toffa, che stiamo uccidendo i nostri figli , oltre e più che noi irresponsabili “anziani” che non siamo nati in tanto disastro ambientale!

Sto urlando da anni che, grazie a parole come “abusivamente”, abusivamente inserite nelle leggi penali ambientali per pensare di danneggiare solo noi del sud, con oltre cento discariche legali presenti su territori come Brescia, stiamo oggi uccidendo soprattutto al nord! La Terra dei fuochi in Campania impallidisce rispetto ai disastri ambientali che oggi registriamo al nord innanzitutto per mancati controlli! Innanzitutto a Brescia! Guardo il panorama maestoso dei nostri monti che svettano sul blu azzurro accecante del nostro mare, dove hai scelto di riposare in eterno e, salutandoti nel partire per la mia ultima battaglia, verso la Lombardia, non posso non ricordare: «Addio, monti sorgenti dall’acque, ed elevati al cielo; cime inuguali, note a chi è cresciuto tra voi, e impresse nella sua mente, non meno che lo sia l’aspetto de’ suoi più familiari; torrenti, de’ quali distingue lo scroscio, come il suono delle voci domestiche; ville sparse e biancheggianti sul pendìo, come branchi di pecore pascenti; addio!

Quanto è tristo il passo di chi, cresciuto tra voi, se ne allontana!…Addio, casa ancora straniera, casa sogguardata tante volte alla sfuggita, passando, e non senza rossore; nella quale la mente si figurava un soggiorno tranquillo e perpetuo di sposa. Addio, chiesa, dove l’animo tornò tante volte sereno, cantando le lodi del Signore; dov’era promesso, preparato un rito; dove il sospiro segreto del cuore doveva essere solennemente benedetto, e l’amore venir comandato, e chiamarsi santo; addio! Chi dava a voi tanta giocondità è per tutto; e non turba mai la gioia de’ suoi figli, se non per prepararne loro una più certa e più grande.» (Alessandro Manzoni).

In questa poesia in prosa, scritta dal più grande scrittore milanese, ci sta tutto il dolore del migrante, ma anche l’impegno ambientalista più forte che ho mai trovato!
Carissimo Luciano, tu che hai provato a distinguere gli “uomini d’amore” dagli “uomini di libertà” sull’uso preferenziale del bagno rispetto alla doccia, io ora devo partire per la mia ultima battaglia da Cavaliere dove pare che (più per ignoranza o più per malafede?) gli “uomini di libertà” preferiscano gli inceneritori alla raccolta differenziata e soprattutto alla tracciabilità certa dei rifiuti, industriali e non urbani, che stanno oggi massacrando le terre del nord più che le mie! Quando Nadia Toffa mi intervistava per Le Iene su Terra dei fuochi io le ricordavo che noi avevamo pagato per l’eccesso dei rifiuti tossici prodotti in regime di evasione fiscale da loro al nord e sversati da noi al sud, ma che la gran parte di quei rifiuti tossici industriali senza controlli restavano ad avvelenare il nord, come oggi i dati del progetto Sentieri dell’Istituto Superiore di Sanità confermano!

Carissimo Luciano, non potevo certo immaginare che quando mia madre, per onorare mio padre, incise sulla lapide della nostra tomba di famiglia “e non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande” del milanese Alessandro Manzoni, in realtà stava scrivendo quello che io spero diventi il motto degli ambientalisti di tutto il mondo e innanzitutto lombardi, visto che gli “uomini di libertà”, per arrogante ignoranza, stanno facendo di tutto per togliere il futuro a tutti i nostri figli. Oggi carissimo Luciano, piango la giovanissima bresciana Nadia Toffa e, davanti alla tua tomba, in cima alle nostre maestose montagne che svettano sul nostro mare di un azzurro accecante, giuro per lei, per Simona, per tutte le migliaia di giovani campani che ho visto morire in questi anni per inquinamento e malattie come il cancro troppo anticipate nel tempo, di non smettere di combattere per il loro futuro, sino a che avrò la forza di farlo.

L’ignoranza arrogante di chi parla di ambiente come di una pattumiera “legale” per fare soldi senza controlli e che ha dimenticato il dolore dei propri migranti nel lasciare la propria terra, mi obbliga, da Cavaliere, dopo migliaia di conferenze per svegliare e tutelare il mio sud, a partire innanzitutto dalla Lombardia per spiegare, fino all’ultimo respiro, come oggi si devono salvare i figli del nostro nord dalla suicida ignoranza di chi considera l’ambiente solo uno strumento per fare soldi anche a costo della loro vita!
Addio Luciano, Addio Nadia, Addio Simona!
E che, al nord come al sud, da oggi ricordino ogni giorno che tutte le agende politiche devono partire dal rispetto e dalla tutela del dono che Dio ha fatto alle nostre terre meravigliose: “e non turba mai la gioia dei suoi figli se non per prepararne loro una più certa e più grande!” come ha scritto non un capo Sioux o un negro africano ma il più grande scrittore milanese , devoto alla Provvidenza, Alessandro Manzoni!