La prima sconfitta di Matteo Salvini è in Senato. Pd-M5s-Leu hanno votato per confermare le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte il 20 agosto (alla Camera il 21), mentre è stata bocciata la richiesta di Lega-Fdi-Fi di votare già il 14 agosto la mozione di sfiducia. La strada della crisi lampo su cui la Lega puntava tutto si fa quindi più difficoltosa e i segnali che permetterebbero la nascita di una nuova maggioranza sempre più evidenti. Anche per questo il leader del Carroccio si è presentato in Senato e, a sorpresa, si è rivolto ai 5 stelle dicendo di essere pronto a votare per il taglio dei parlamentari, a patto che poi si vada subito alle urne: “Sfida accettata”, ha detto. “Bene”, ha replicato Luigi Di Maio su Facebook. “Hanno ceduto, si taglino anche gli stipendi”. Sul voto “siamo pronti”, “ma deciderà Mattarella”. La legge è stata calendarizzata per il 22 agosto a Montecitorio. Insomma, i tempi si allungano e sono tanti gli scenari che rimangono aperti. E soprattutto, a pesare ora sono anche i numeri sfavorevoli per il centrodestra in Parlamento.
Poco dopo le 18, all’apertura dei lavori, il ministro dell’Interno è intervenuto dai banchi del Carroccio tra le proteste del Partito democratico: ha attaccato Matteo Renzi, di cui ha detto di capire la “disperazione di perdere il posto” e ha invocato le urne. “Amici dei 5 stelle”, ha detto, “pensateci tre volte prima di allearvi con questa squadra e poi auguri eh, fate quello che ritenete”. Quindi è uscito dall’Aula senza neppure aspettare il voto per andare a rilasciare dichiarazioni ai giornalisti. Quello di Salvini è stato un cambio di strategia, provato anche per sbloccare lo stallo di questi giorni. Fino a questo momento erano stati i 5 stelle a spingere per votare la riforma che taglia le poltrone e, proprio su questo, stava nascendo una convergenza alternativa con Pd e Leu. Quel nuovo asse è stato benedetto, poco prima che iniziasse la discussione in Aula, dallo stesso senatore Renzi. “Il tabellone del Senato dimostra che un’altra maggioranza è possibile”, aveva detto. I movimenti tra democratici e 5 stelle sono in corso in queste ore, ma ogni passo in avanti è prematuro finché non parleranno Conte e Mattarella. Proprio il premier oggi è tornato a vedersi e in una visita ufficiale a Foggia ha pronunciato una frase che si è prestata a varie interpretazioni: “Non conta il colore politico, contano gli interessi del Paese”. Vuol dire tutto e niente, certo è che, se non verrà sfiduciato apertamente e quindi ci si limiterà a sentire le sue comunicazioni, sarà più facile eventualmente proporlo per un Conte bis.
I numeri al Senato – L’eventuale nuova maggioranza politica per un governo di scopo e comunque senza la Lega si è manifestata oggi numericamente nelle votazioni procedurali che ci sono state in aula a palazzo Madama sulla modifica al calendario deciso dalla conferenza dei capigruppo in merito all’agenda della crisi del governo Conte. Le proposte avanzate dal centrodestra sono state respinte: 126 sì contro 161 no alla proposta di Forza Italia di votare la sfiducia a Conte in coda al calendario dell’aula; 125 sì e 162 no alla proposta della Lega di votarla domani alle 16; 126 sì e 162 no alla proposta la russa per aggiungere il voto sulla mozione di sfiducia all’ordine del giorno del 20 agosto che prevede le comunicazioni del premier.
Salvini interviene in Aula: “Amici 5 stelle pensateci tre volte prima di fare un’alleanza con il Pd” – Il discorso di Salvini all’Aula ha segnato ufficialmente la parlamentarizzazione della crisi di governo. Il ministro dell’Interno, che solo ieri aveva detto di essere pronto a ritirare i suoi ministri, non solo non l’ha fatto, ma oggi ha rilanciato sulla riforma cara al M5s. Entrato in Senato, ha scelto di sedere tra i banchi del Carroccio e non in quelli del governo, rimasti presidiati solo dal Movimento 5 stelle. Quindi Salvini ha preso la parola tra le proteste e rivolgendosi ai colleghi ha detto: “Non capisco visto che per bocca del senatore Renzi avete già vinto tutta questa agitazione nervosismo, maleducazione”. E ha aggiunto: “Invidio un po’ alcune abbronzature…”. Il leader del Carroccio ha ribadito la strada per le urne anticipate: “L’Italia vuole avere certezze e cosa di più bello, democratico, trasparente, lineare, dignitoso che dare la parola al popolo. Cosa c’è di più bello. Non capisco la paura, il terrore, la disperazione. Capisco il terrore da parte del senatore Renzi, comprensibilissimo: perché sa che con i disastri che ha fatto gli italiani lo mandano a casa immediatamente quindi piuttosto che lasciare la poltrona sta qua col vynavil”. Salvini ha quindi elencato tutti coloro che gli avrebbero chiesto di andare al voto subito, dalla confederazione piccole imprese al presidente Assindustria Veneto. “Faccio appello alla dignità di quest’Aula, possiamo avere posizioni diverse, posso rimproverare io qualcosa a qualcuno, non sono perfetto anzi, faccio un sacco di errori. Ma non ho mai avuto paura di votare”. E ha chiuso citando Paolo Borsellino: “Chi ha paura muore ogni giorno, chi non ha paura muore una volta sola”. E ha chiuso: “Viva la libertà, viva l’’Italia, viva la democrazia”. I senatori leghisti si sono alzati in piedi.
Tensione M5s diviso tra due fuochi, Di Maio: “La Lega ha ceduto. Amici? I veri amici sono sempre leali”
Le urne o le maggioranze alternative con Pd e Leu? Luigi Di Maio e i suoi affrontano le ore più complicate. Da una parte vorrebbero tutelare lo spirito M5s e andare al voto, evitando nuove alleanze e soprattutto l’abbraccio mortale di Matteo Renzi. Ma dall’altra sanno che le elezioni ora, alla luce dei sondaggi, sarebbero un massacro. Per questo, per ora, scelgono di non decidere e prendere tempo. Anche perché le anime all’interno sono diverse: c’è chi non vuole saperne di lasciare il seggio e chi invece teme il tavolo con l’odiato Pd. Intanto Salvini continua a cambiare le carte in tavola e poco dopo l’annuncio del suo via libera alla riforma del taglio dei parlamentari, Di Maio è subito intervenuto con un post: “Voglio darvi una buona notizia”, ha scritto cercando di dare un’interpretazione diversa del blitz del leghista, “dopo le proteste dei cittadini nelle piazze e sui social la Lega ha ceduto sul taglio dei parlamentari, una riforma del Movimento 5 stelle e che il Paese aspetta da anni. Settimana prossima tagliamo 345 parlamentari”. E ancora: “Ad ogni modo ho sentito dire ai leghisti, in un momento di euforia, che taglieranno anche gli stipendi dei parlamentari. È giusto però che i cittadini sappiano che una proposta in tal senso già c’era, è nostra e la Lega l’ha bloccata per un anno”. Ma “facciamolo subito”, “in ufficio di presidenza della Camera abbiamo ancora la maggioranza, non serve neanche convocare le Camere. Bastano un paio d’ore e buona volontà”. E ha chiuso con un attacco agli ex soci di governo: “Non mi sono mai piaciute quelle persone che fanno gli amici di tutti. Per me l’amicizia è una cosa seria, è un valore fondamentale nella vita, straordinario. E soprattutto, i veri amici sono sempre leali”. Solo in coda, il riferimento al Capo dello Stato: “Per quanto riguarda il voto, il MoVimento 5 stelle è nato pronto, ma è il Presidente della Repubblica il solo ad indicare la strada per le elezioni. Gli si porti rispetto”.
Il Pd apre al governo di legislatura – L’evoluzione della crisi di governo passa anche per il futuro prossimo del Partito democratico e sul possibile patto fra M5s e Pd con l’appoggio di Leu. Grillo e Di Maio hanno già detto che non si siederanno al tavolo con Matteo Renzi, fautore della proposta del “governo istituzionale” con obiettivo il voto a medio termine. I pentastellati, invece, o una parte di questi, sembrano gradire lo scenario di un governo di legislatura, convergendo sul riposizionamento delle ultime ore operato dal segretario dem, Nicola Zingaretti, come sembra confermare anche l’intervista di Goffredo Bettini al Corriere della Sera. “Un governo istituzionale sarebbe un tragico errore”, dice lo storico consiglierei di Zingaretti, che apre a “un governo politico di legislatura” con i 5 stelle. Proposta gradita a Maurizio Martina. “È chiaro che i margini di un confronto con il Movimento 5 Stelle sono assai limitati ma rimangono possibili se matureranno una nuova consapevolezza politica”, dice l’ex ministro dell’Agricoltura di Renzi. Da capire se l’ex premier accelererà la scissione dal Pd e la formazione dei nuovi gruppi parlamentari di ‘Azione civile’, o se attenderà rimanendo nel Pd o, comunque, appoggiando l’eventuale governo di legislatura che dovesse andare a formarsi. Intanto, nella conferenza stampa del pomeriggio in Senato, ha parlato di “lealtà” a Zingaretti e di “unità” del partito. Ma si è pur sempre posto come regista della crisi agli occhi degli italiani: “Mi appello a tutti”, e lo fa, ha detto, “da uomo delle istituzioni”.
CRONACA ORA PER ORA
21 – Capigruppo Camera: il 21 Conte in Aula, il 22 la legge sui parlamentari
Il ddl sul taglio dei parlamentari è stato calendarizzato in aula alla Camera il 22 agosto nel pomeriggio. La mattina si riunirà la commissione Affari costituzionali per completare i lavori. Lo ha stabilito la conferenza dei capigruppo di Montecitorio.
19.30 – Conte in Aula il 20 agosto alle 15
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà in aula a palazzo Madama il 20 agosto alle 15 per rendere comunicazioni. Lo ha detto la presidente del Senato Elisabetta Casellati in aula dopo che l’assemblea ha respinto le proposte di modifica del calendario avanzate dal centrodestra, compresa quella della Lega che chiedeva il voto alle 16 di domani.
19.20 – Di Maio: “La Lega ha ceduto sul taglio dei parlamentari”
“Voglio darvi una buona notizia, dopo le proteste dei cittadini nelle piazze e sui social la Lega ha ceduto sul taglio dei parlamentari, una riforma del MoVimento 5 Stelle e che il Paese aspetta da anni. Settimana prossima tagliamo 345 parlamentari”. Così il leader del M5S, Luigi Di Maio, su Facebook. “Per quanto riguarda il voto, il MoVimento 5 Stelle è nato pronto, ma è il Presidente della Repubblica il solo ad indicare la strada per le elezioni. Gli si porti rispetto”.
19.15 – Salvini: “Il taglio entrerà in vigore nella legislatura successiva”
“Anche con il taglio dei parlamentari si può votare entro ottobre con la legge attuale: non c’è nessun problema, lo dice l’articolo 4 della riforma stessa. Il taglio entra in vigore nella legislatura successiva”. Lo afferma il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, conversando con i giornalisti al Senato.
19 – Aula boccia la proposta di discutere la mozione di sfiducia a Conte il 14 agosto alle 16
18.30 – Applausi di Lega e parte M5s alla proposta di Salvini di tagliare i parlamentari
Applausi dei senatori della Lega e di parte del M5s alla proposta di Matteo Salvini di votare il taglio del numero dei parlamentari, e poi votare. “Vedo che ora il Pd non applaude più e qualche abbronzatura si spegne”, ha aggiunto Salvini. “Amici dei 5 stelle ci avete chiesto una cosa, sfida accettata. Tagliamo 345 parlamentari insieme e poi si vota il giorno dopo. Se voi s
18.25 – Salvini prende la parola. Caos al Senato
“L’Italia vuole avere certezze e cosa c’è di più democratico e trasparente che dare la parola al popolo? Non capisco la paura, il terrore e la disperazione. Lo capisco da parte del senatore Renzi, perché dopo i disastri che ha fatto, piuttosto che mollare sta qui con il vinavil”.
18.20 – Fi propone di votare la mozione di sfiducia dopo il voto sul calendario
18.16 – Lega: “Votare domani alle 16 la mozione di sfiducia”
“Crediamo sia necessario votare la nostra mozione di sfiducia già domani, intorno alle 16, per rispetto verso l’anniversario della sciagura di Genova”. Lo ha detto il capogruppo della Lega al Senato Massimiliano Romeo in aula a palazzo Chigi.
18.15 – Casellati: “Comunicazioni Conte il 20 agosto”
Le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte in Aula al Senato si terranno martedì 20 agosto alle 15. E’ questa la decisione presa a maggioranza dalla conferenza dei capigruppo di Palazzo Madama e che ora sarà discussa in Aula. Lo ha riferito il presidente del Senato Elisabetta Casellati.
18.10 – E’ iniziata la seduta a Palazzo Madama
In Aula, al Senato, seduti nei banchi del governo ci sono i ministri del M5s Bonisoli, Fraccaro, Toninelli e Costa. Al suo posto da senatore, invece, il vicepremier e leader della Lega Matteo Salvini. Poco lontano la collega Giulia Bongiorno, titolare della Pubblica amministrazione. Presiede l’Aula la presidente del Senato Elisabetta Casellati.
18.05 – Salvini prenderà la parola in Aula al Senato: “Non ritiro i ministri”
“Oggi mi avete mandato dal notaio con Berlusconi… io sono stato al ministero tutto il tempo”. Lo dice il ministro dell’Interno Matteo Salvini, a margine dei lavori d’Aula in Senato.
18 – Fdi presenterà una mozione di sfiducia a Conte per il 20
Fratelli d’Italia presenterà una mozione di sfiducia al premier Giuseppe Conte. Lo ha annunciato ai cronisti in Senato Ignazio La Russa. Dopo il voto sul calendario di oggi alle 16 infatti il partito di Giorgia Meloni depositerò un testo con la richiesta di essere calendarizzare il 20 agosto, dopo le comunicazioni del presidente del Consiglio.
17.40 – Renzi: “Il Pd ha decisamente aperto”
“Io vedo il Pd che ha decisamente aperto, che c’è discussione in corso”. Così Matteo Renzi in conferenza stampa al Senato rispondendo a chi chiede cosa succederebbe se il Pd dicesse no all’accordo per un governo istituzionale.
17.30 – Salvini: “Renzi vuole patto poltrona con M5s. Si vada al voto”
“‘Oggi in Senato ci sarà un’altra maggioranza’ dice Renzi. #Pattodellapoltrona Renzi-Grillo. Io invece chiedo una cosa semplice semplice: parola agli Italiani, lasciateli votare!”. Lo scrive Matteo Salvini su Twitter.
17 – Berlusconi e Salvini si sono sentiti. Non si esclude incontro
L’accordo tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini per far cadere il governo è quello di coalizione in vista di eventuali elezioni è a “buon punto”. È quanto avrebbe detto Anna Maria Bernini, nel corso della riunione del gruppo di Fi in Senato. Si parla infatti di telefonate diverse e non si esclude che i due leader si siano incontrati. Berlusconi, secondo quanto riferiscono fonti qualificate, si sarebbe assentato da Palazzo Grazioli dopo pranzo ed è rientrato dopo una mezz’ora.
16.30 – Conferenza stampa di Renzi al Senato
“Il ministro dell’Interno è in minoranza”, ha detto Matteo Renzi nella sua conferenza stampa al Senato. “Siamo di fronte a due fallimenti. Intanto il fallimento dell’esecutivo Conte. Dicevano ‘non faremo la fine di Renzi’, ma lasciatemi dire che non hanno fatto l’inizio. Il governo del cambiamento è fallito, ha fallito. Il secondo fallimento è dell’uomo che si credeva invincibile. Salvini ha creato una crisi inspiegabile, soprattutto per i suoi, tanto che nei sondaggi la sta pagando. Sarebbe facile per noi dirvi ‘ve l’avevamo detto’. Io da uomo delle istituzioni ho rivolto un appello, che mi costa molto dal punto di vista umano”. Quindi ha detto: “Prima di fare l’intervista al Corriere della sera, ho sentito il bisogno di andare a cena con i miei genitori”. Poi ha dato segnali sia sulla nomina del commissario Ue e sulla legge per il taglio dei parlamentari. “Il segretario Zingaretti ha chiesto unità e che sia la segreteria a gestire questa fase, mi sembra assolutamente comprensibile”. E ha chiuso: “Serve un accordo con i 5 stelle”. E pure: “Io non darò alibi a nessuno per fare saltare l’accordo che il tabellone di Palazzo Madama mostrerà stasera essere possibile. Contro la deriva del Papeete c’è la democrazia parlamentare”.
16 – Ipotesi non voto del centrodestra. Pd: “Scappano”
C’è grande confusione al Senato in vista del voto di oggi dell’Aula sul calendario della crisi di governo. Nelle ultime ore, raccontano in ambienti parlamentari, sta circolando l’ipotesi di un centrodestra pronto a non partecipare alla votazione per non risultare in minoranza e certificare, al contrario l’esistenza dell’inciucio Pd-M5S-Leu per la formazione di un governo di garanzia elettorale. Il Pd non ci sta e per bocca del senatore Dario Parrini, sottolinea: “Non so se è vero che Lega, Fdi e Fi stanno valutando di non votare oggi sul calendario del Senato per paura di perdere e far emergere una maggioranza d’aula contraria alle prepotenze del Gradasso”. “Se è vero -scrive su Twitter Parrini- siamo alle solite: ennesima fuga di Salvini dal Parlamento. Coraggioso”.
15.30 – Incontro Salvini-Berlusconi slitta nel pomeriggio.
15 – Direzione Pd convocata per il 21 alle 11
La direzione del Pd è convocata, a quanto si apprende, per mercoledì 21 agosto alle 11 al Nazareno. La convocazione, da parte del presidente del partito Paolo Gentiloni, ha all’ordine del giorno la crisi di governo e varie ed eventuali.
14.55 – Lega: “Esecutivo M5s-Pd inquietante”
“Pensare a Renzi, Boschi, Fico e Toninelli tutti insieme in un ipotetico governo delle poltrone è un’immagine inquietante, un incubo per gli italiani. Unica via, come indica il buonsenso, è quella delle elezioni”. Lo affermano i capigruppo della Lega al Senato e alla Camera, Massimiliano Romeo e Riccardo Molinari.
14.50 – Conte: “Non conta colore politico, ma chi lavora per l’interesse del Paese”
“Conta chi lavora nell’interesse del Paese, non conta il colore politico. Conta chi hai di fronte e vuole lavorare per rappresentare la sua comunità. I sindaci lo hanno fatto e hanno avuto da me la massima considerazione, a prescindere dal colore politico. E’ il risultato di quattro mesi di lavoro straordinario, non per merito mio, ma che ho coordinato per merito di tutti”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, incontrando i giornalisti a Foggia.
14.45 – Di Maio al lavoro. Sente Fico e Grillo
Ore frenetiche ma, assicurano i suoi collaboratori, vissute in serenità e nella “consapevolezza di stare dalla parte giusta della storia”. Per Luigi Di Maio è un’altra giornata di intenso lavoro: il vicepremier e capo politico del M5s ha prima incontrato a Montecitorio il capogruppo alla Camera Francesco D’Uva per scrivere con lui la lettera di richiesta di anticipazione del voto sul taglio dei parlamentari. Il capo politico del Movimento 5 Stelle si è poi trasferito a lavorare a Palazzo Chigi prima di avviarsi a Genova dove arriverà in giornata per partecipare poi domani alla cerimonia di commemorazione delle vittime del crollo del ponte Morandi. Di Maio si sente in continuazione con Beppe Grillo e in questi giorni si sono susseguiti contatti e incontri con lo stato maggiore del Movimento (Alessandro Di Battista, Paola Taverna, Stefano Patuanelli, Nicola Morra ed anche Massimo Bugani). Di Maio è inoltre in stretto contatto telefonico con il presidente della Camera Roberto Fico.
14.30 – Pacchi sospetti a Palazzo Chigi e in sede Pd
Oltre che alla sede del Pd anche a Palazzo Chigi è stata segnalata la presenza di un pacco sospetto. Le verifiche effettuate dai vigili del fuoco e dagli artificieri hanno però dato esito negativo. Dopo le verifiche si è scoperto che entrambi i pacchi contenevano un liquido non pericoloso.
14.14 – Paragone (M5s) si schiera per il voto subito
“E magari poi alla Commissione d’inchiesta sulle banche dovrei essere votato dalla Boschi? Sì, vabbè…”. Lo scrive su Facebook il senatore del M5s Gianluigi Paragone.
13.30 – Morra (M5s): “Salvini scappa da Antimafia”
“Devo tirare le orecchie al ministro dell’Interno ancora in carica, che ha detto di ricevere molte telefonate da alcuni colleghi senatori 5 stelle, uno di questi sono io”. Lo dice il portavoce M5s e presidente della commissione Antimafia Nicola Morra, mostrando i messaggi inviati al segretario leghista, dal 23 dicembre 2018 in poi, a cui – dice – “non ho mai ricevuto risposta”. Il senatore pentastellato racconta poi che “lo scorso 7 agosto, approfittando che fosse solo, ai margini dell’aula, perché in certe cose ci vuole anche la dovuta riservatezza, gli ho chiesto ‘ministro, quando mi vieni in commissione Antimafia’. Lui mi ha risposto – prosegue Morra – che ‘non posso venire a rispondere di cose inventate'”. L’esponente pentastellato, dopo aver ricordato che di lì a pochi giorni abbia aperto la crisi, conclude: “Matteo Salvini va dicendo in giro che alcuni miei colleghi cinquestelle lo starebbero cercando e lui risponde a tutti, peccato che non abbia risposto al presidente della commissione Antimafia. Io posso essere anche la persona più cretina del mondo, ma rappresento le istituzioni, come Salvini, che gira l’Italia facendosi chiamare ‘Capitano’ con felpe e uniformi, e poi al momento di metterci la faccia scompare o evapora. Ma quale ‘Capitanò, al massimo sei un ‘capitone'”.
13.15 – Renzi: “Conte bis? Non ha brillato ma decidono i partiti”
“Conte non è che in questo anno abbia brillato moltissimo: è stato sostanzialmente inesistente. Tuttavia non tocca a me decidere e valutare, è compito del capo dello Stato e dei partiti”. Così risponde Matteo Renzi a una domanda del Tg2 sulla possibilità che nasca un governo Conte bis sostenuto da M5s e Pd.
13.10 – Fi contraria a lista unica con Salvini
Forza Italia è contraria a qualsiasi ipotesi di accordo con Matteo Salvini che comporti una lista elettorale unica. E’ questa, secondo quanto si apprende, la decisione adottata dal coordinamento degli azzurri nel corso del vertice a Palazzo Grazioli.
13 – Renzi: “Governo di legislatura? Non mi impicco a formule”
12 – Riunione vertici Fi
Riunione dei vertici azzurri a Palazzo Grazioli, dal Presidente Silvio Berlusconi, in attesa del faccia a faccia tra l’ex premier e il segretario federale della Lega, Matteo Salvini. Alla sede della Presidenza di Forza Italia sono arrivate le due capigruppo, Maristella Gelmini e Annamaria Bernini, il vicepresidente del partito, Antonio Tajani, il coordinatore dei coordinatori, Sestino Giacomoni.
11.30 – Boccia (Pd): “Quella di Bettini è proposta di buonsenso”
“Il lodo Bettini è semplicemente il buon senso della politica fatta con lungimiranza e trasparenza. Goffredo ha sintetizzato con intelligenza quello che pensa la stragrande maggioranza degli italiani che votano centrosinistra. Niente scorciatoie: voto subito o M5S che rinnegano le scelte di governo fatte con la Lega, si raccordano su questioni dirimenti per il Paese impegnando l’intera legislatura e cambiano gruppo dirigente. Vedo questa seconda strada molto molto più complicata, quasi impossibile ma merita di essere verificata dopo la crisi e la caduta del governo”. Così Francesco Boccia, deputato Pd e responsabile economia e società digitale del Partito Democratico, in un’intervista al Sussidiario.net.
“Mi chiede quale sarebbe l’arma di Zingaretti? L’arma delle persone perbene, la politica fatta con trasparenza. Sta dicendo le cose come stanno e anche oggi (ieri, ndr) ha fatto un appello all’unità. Tutto ciò che siamo – conclude Boccia – lo dobbiamo al Pd, anche Renzi quello che ha fatto lo deve al Pd. Mostrino tutti generosità, lavorino per l’unita e si può discutere di tutto”.
11.20 – Zingaretti: “Serve unità per proporre alternativa”
Il governo ha fallito, è in crisi e quindi le nostre ragioni erano quelle giuste. Ora è il momento dell’unità per proporre un’alternativa per il Paese. Costruiamo tutti insieme un’Italia più bella, a partire dalle feste de l’Unità rese possibili da militanti e volontari che ringrazio. Tutti possono partecipare, tutti possono fare la loro parte in questa battaglia politica e di democrazia. Dal 16 agosto sul sito web del Partito democratico sarà possibile iscriversi come volontari. C’è bisogno del tuo aiuto!”. Lo scrive il segretario del Pd, Nicola Zingaretti, sulla sua pagina Facebook.
11.00 – M5s: “Salvini agli ordini di Berlusconi, no della Lega a tagliapoltrone”
“Dopo aver tradito gli italiani facendo cadere il presidente Conte, pugnalando alle spalle il Paese, Matteo Salvini e la Lega tornano indietro anche sul taglio di 345 parlamentari. Il MoVimento 5 Stelle ha voluto fortemente questa riforma epocale e siamo riusciti a portarla fino all’ultimo atto”. Così il MoVimento 5 Stelle sul blog delle Stelle. “Mancano poche ore di lavoro – prosegue il M5s – una sola votazione per tagliare 345 poltrone con un risparmio per i cittadini di mezzo miliardo di euro da investire nelle scuole, nelle strade, negli asili nido per i nostri figli. Ma Salvini ha già fatto capire che difenderà la Casta e voterà no alla sforbiciata di poltrone! Tutto ciò è vergognoso! Dopo essere tornato a casa ad Arcore, accolto da Berlusconi e Meloni, ha obbedito immediatamente al primo diktat: salvare le poltrone dei politici con i loro stipendi d’oro da 14 mila euro al mese”, conclude il blog.
10.48 – Franceschini (Pd): “Vale la pena percorrere la strada di Bettini”
“Bettini indica un percorso difficile ma intelligente che credo valga la pena provare a percorrere. Sarà pieno di insidie e potremo provarci solo con un patto interno al Pd: lavorare tutti come una squadra, unita intorno al Segretario”. Lo scrive Dario Franceschini su Twitter.
10.28 – Martina (Pd): “Giusta proposta di Bettini. Proviamo dialogo coi 5s”
“Considero la traccia di lavoro proposta in queste ore da Goffredo Bettini giusta e da sostenere. E’ chiaro che i margini di un confronto con il Movimento 5 Stelle sono assai limitati ma rimangono possibili se matureranno una nuova consapevolezza politica, alternativa al pericolo estremista di Matteo Salvini. Non accordi di corto respiro ma una vera svolta utile al paese a partire da europa, lavoro, scuola, ambiente. Mettendo in discussione anche le folli politiche migratorie del ministro uscente della paura. Il Pd unito può fare la differenza in questo confronto e respingere così il gioco pericoloso di Salvini sulla pelle degli italiani”. Così Maurizio Martina a Circo Massimo su Radio Capital.
9.15 – Salvini: “Renzi di nuovo al governo? Truffa”
“Renzi di nuovo al governo grazie ai 5Stelle? Una truffa agli italiani, una vergogna”. Lo dice il vicepremier e ministro dell’Interno, Matteo Salvini.