Per noi che lavoriamo nei media e per voi lettori più attenti, che leggete tutto, che seguite i siti di news on line è tutto chiaro: la sera dell’otto agosto Matteo Salvini ha aperto la crisi. Una crisi solo per ora solo a parole, perché l’Aula non si è espressa e il premier Giuseppe Conte è ancora al suo posto, tutti i ministri sono nei loro dicasteri e non c’è stato nessun voto di fiducia. Non è cambiato niente sulla carta, c’è una forza politica, la Lega, che ha espresso il desiderio di andare a votare al più presto, ma l’iter parlamentare non si è ancora nemmeno avviato e a decidere se e quando si eleggerà il nuovo Parlamento è solo il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nel precedente mio post avevo spiegato che il successo di Salvini era misurabile nella cornice del governo Conte. Il leghista era il preferito della foto di gruppo, il primo tra tutti i ministri grazie alle sue doti comunicative e con il favore della maggior parte dei media era riuscito a intestarsi meriti anche non suoi.
E così ora i sondaggi da qui a settembre diventano fondamentali per capire se Salvini ha fatto la mossa giusta o come molti sostengono “l’ha pestata grossa”. E sembra proprio su questa linea la prima rilevazione di TermometroPolitico che dà una brusca frenata alla Lega e un avanzamento di un punto percentuale ai 5 Stelle.
Il partito di Salvini è sempre primo naturalmente ma non è al 40%, raggiunge il 36,1%, mostrando dunque un calo. A seguirlo, come secondo partito, il Pd che cresce al 23,4%, stessa sorte del Movimento 5 Stelle che sale addirittura di un punto e sfonda di nuovo il 18% (18,2%). Seguono poi Fratelli d’Italia 7,1%
Forza Italia 6,0%, Più Europa 2,3%, La Sinistra 1,8%, I Verdi 1,8%, Partito Comunista di Rizzo 1,0%, altri 2,3%. Il sondaggio non tiene conto né di un’eventuale formazione del presidente Giuseppe Conte né del nuovo partito del governatore della Liguria Giovanni Toti.
Ripeto, sono solo i primi numeri, le opinioni elaborate nel sondaggio sono state rilevate tra il 9 e il 10 agosto (su un campione di 2.500 persone) quindi solo a poche ore dalle parole del leader leghista. Nelle prossime settimane ne sapremo di più, determinante sarà il ‘racconto’ di questa crisi che ne scaturirà dai media (grande stampa e tv) e dalle parole degli stessi protagonisti. In questi giorni di vacanza non ci saranno nuovi sondaggi ma a settembre potremmo assistere ad uno scenario del tutto nuovo.