Gli effetti devastanti del riscaldamento globale sono sotto gli occhi di tutti. Per chi vuole toccare con mano una delle prove più evidenti, è sufficiente salire in quota, sulle nostre Alpi, dove fino a qualche anno fa si camminava su quelle che erano “le nevi eterne”. I ghiacciai sono in agonia e gli esperti hanno già emesso la prognosi: entro fine secolo sono a rischio estinzione tre quarti delle superfici innevate. Nell’immediato, come per esempio succede in Presena, si corre ai ripari posizionando enormi teli a protezione delle ultime lingue di ghiaccio vicino agli impianti di risalita. La soluzione, però, come suggerisce Roberto Dinale dell’Ufficio idrografico della provincia di Bolzano, deve essere a medio e lungo termine: ridurre subito le fonti inquinanti all’origine, seguendo le direttive dell’accordo di Parigi sul clima.

Due settimane fa l’Università Statale di Milano ha diffuso un report sullo stato dei ghiacciai del gruppo Ortles-Cevedale,dimostrando come lo Stelvio si stia ritirando: dal 1954 è scomparso il 49% della superficie, il 34% dal 1990 al 2012. Nei giorni scorsi, invece, ha fatto il giro del mondo un video sullo scioglimento dei ghiacci della Groenlandia.

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