Il 13enne stava chattando su whatsapp con un uomo che gli chiedeva se volesse di nuovo "abbracciarlo dietro i container". Il manager tedesco, dopo aver letto i messaggi, gli ha lasciato il suo numero e ha poi avvertito la polizia, che ha scoperto violenze sessuali anche su altri tre bambini
Ha sbirciato per caso lo schermo del telefono di un tredicenne, seduto vicino a lui nella metropolitana di Monaco, ed è riuscito a individuare un caso di pedofilia. Il protagonista della vicenda è Daniel Ollert, un manager tedesco di 31 anni che a settembre sarà insignito della “medaglia al merito per la sicurezza interna” della Baviera proprio per l’etica e la morale che l’hanno spinto ad aiutare il ragazzo incontrato nel suo viaggio tra casa e lavoro, il 2 febbraio 2018. Sul telefono del ragazzo seduto di fianco a lui, infatti, l’uomo ha visto che il 13enne stava chattando su Whatsapp con una persona salvata come “zio Millie”, che gli chiedeva se volesse di nuovo “abbracciarlo dietro i container”.
Dopo aver visto la risposta affermativa del ragazzo, Ollert ha iniziato a fargli qualche domanda, chiedendogli perché non abbracciasse l’amico di famiglia, di 58 anni, in pubblico invece che di nascosto e se lo avesse detto ai suoi genitori. Domanda a cui il 13enne ha risposto: “No, è meglio così”. “Ero scioccato, non potevo ignorare la cosa”, ha detto il manager al quotidiano Sueddeutsche Zeitung. Inoltre, ha spiegato, “mi dispiaceva per lui, quindi non potevo semplicemente distogliere lo sguardo”.
Così, prima di scendere, ha chiesto al 13enne il suo numero di cellulare e poi gli ha scritto, in modo che potesse contattarlo. Subito dopo ha chiamato la polizia. Il ragazzo nel pomeriggio gli ha scritto: “Grazie per avermi aiutato” e, dopo averlo detto agli agenti, ha confessato anche al 30enne che lo ha ‘salvato’ in metropolitana quello che non gli aveva detto la mattina: “Daniel, ho qualcosa da dirti, ho fatto sesso con lo zio Millie”.
Parte così l’indagine che porta all’arresto dello “zio Millie”, il cui vero nome è George H.: come riporta il quotidiano tedesco, nel suo appartamento è stato trovato materiale pedopornografico. In uno c’è una ragazza nuda che piange nel bosco chiamando sua madre e, in sottofondo, la voce di George che parla alla ragazza. Sua nipote che aveva violentato nel 2009. Ma non erano gli unici casi: ad essere violentata era stata anche un’altra ragazza, la sua figliastra. Tutto venuto alla luce grazie a Daniel Ollert: George H. è stato condannato per pedofilia a quattro anni di reclusione con trattamento coatto in ospedale per gravi abusi sessuali su bambini in quattro casi.