Il ministro dei Beni culturali avanza dubbi sul rinnovo del soprintendente del teatro Massimo di Palermo. Il motivo? È fratello del vicesindaco. Il primo cittadino, però, definisce pretestuose le perplessità avanzate da Roma. Botta e risposta a distanza tra Alberto Bonisoli e Leoluca Orlando, che è anche di diritto presidente della fondazione lirica Teatro Massimo. A innescare la miccia la lettera inviata dal ministro sulla riconferma di Francesco Giambrone alla guida del Teatro, a causa della parentela con il vicesindaco del capoluogo siciliano, Fabio Giambrone. “Il Ministero per i Beni e le Attività culturali – fa sapere il dicastero con una nota – ha inviato una missiva al presidente della Fondazione Teatro Massimo di Palermo e sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando, per chiedere al Consiglio di Indirizzo dell’ente lirico di esprimersi sull’opportunità di confermare alla carica di sovrintendente del Teatro il fratello dell’attuale vicesindaco”.
“Appare quantomeno inusuale che il ministro della Cultura, non avendo argomenti formali e giuridici di alcun tipo e aspettando la vigilia di ferragosto, nonché la scadenza del periodo di proroga del sovrintendente Francesco Giambrone, adduca argomenti del tutto incongrui e pretestuosi per ulteriormente rinviare la conferma dello stesso”, è la replica di Orlando. La conferma di Giambrone è stata decisa all’unanimità dal Consiglio d’indirizzo della fondazione. “Non vorrei che si trattasse di un goffo, ma comunque gravissimo, tentativo di interrompere un percorso virtuoso unanimemente riconosciuto”, accusa Orlando, ricordando che “non è mai successo nella storia del nostro Paese che il ministero non confermi le scelte del consiglio di indirizzo della fondazione, peraltro in questo caso adottate all’unanimità. Certamente ciò non può accadere in assenza di qualsivoglia motivazione formale e sostanziale”. Il primo cittadino, che è tornato a invitare il ministero a porre in essere “con la dovuta urgenza un atto legittimo e doveroso“, ha convocato per domani il Consiglio di indirizzo, avendo avuto “la personale conferma di presenza” di tutti i componenti e dell’organo di controllo. “Sono certo che il Consiglio d’Indirizzo dimostrerà di essere assolutamente rispettoso della legalità e immune da condizionamenti e pressioni da parte di chicchessia”, conclude Orlando. E in effetti è questa la linea seguita dal Consiglio di indirizzo del Teatro Massimo: “Risulta non contestabile la legittimità della procedura e della relativa proposta di nomina a Sovrintendente di Francesco Giambrone e per quanto richiesto ritiene non sussistere alcuna ragione ostativa di opportunità in considerazione dell’assoluta specificità, importanza ed autonomia dell’attività del Francesco Giambrone, e delle competenze di Sovrintendente rispetto ai suoi congiunti e conferma per quanto necessario per intero il contenuto della precedente delibera assunta dal consiglio di indirizzo in data 1 agosto scorso, ribadendo l’ottima qualificazione e l’ottimo impegno che caratterizzano il dottor Giambrone”.
I fratelli Fabio e Francesco Giambrone sono storicamene i bracci destri e sinistri del cinque volte sindaco di Palermo. Figli di Alfredo, capo di gabinetto di Piersanti Mattarella (fratello dell’attuale presidente della Repubblica, di cui lo stesso Orlando era consigliere giuridico) sono sempre stati impegnati in prima linea durante le varie stagioni che hanno visto Orlando alla guida del capoluogo siciliano. Già senatore dell’Italia dei valori- tra il 2006 e il 2013 – candidato non eletto del Pd alla Camera nel 2018, Fabio Giambrone ha guidato la Gesap, la società che gestisce l’aeroporto di Palermo su indicazione del primo cittadino. Incarico lasciato proprio per andare a ricoprire la poltrone numero due di Palazzo dell’Aquile. Anche Francesco Giambrone era stato assessore di Orlando fino al 2014, prima di essere nominato soprintendente del teatro Massimo: all’epoca, però, il fratello Fabio non era ancora vicesindaco.