Il presidente del Consiglio ha scritto una lettera aperta al ministro dell'Interno con una presa di distanza senza precedenti sul caso della nave spagnola che ha a bordo 147 persone. L'accusa del premier è che le sue dichiarazioni siano state usate per propaganda politica e che siano state diffuse falsità dal capo del Viminale. La replica del leghista: "Sfogo umorale. Io ossessionato dai migranti? Sono ossessionato dalla sicurezza del Paese"
“Dici che volevo far sbarcare i migranti, ma ti ho chiesto solo di adottare provvedimenti per la tutela dei minori”. Questo, “è un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare”. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scritto una lettera aperta, pubblicata su Facebook, al ministro dell’Interno Matteo Salvini. Una presa di distanza senza precedenti sul caso dello sbarco dei 147 migranti a bordo della nave Open Arms e che arriva in piena crisi di governo, a pochi giorni dall’intervento dello stesso premier alle Camere dopo che la Lega ha annunciato la sfiducia e la volontà di tornare alle urne. Salvini ha firmato, sulla base del decreto Sicurezza bis, per vietare l’ingresso in Italia alla ong spagnola, ma i ministri Trenta e Toninelli si sono rifiutati di fare altrettanto. Conte nel lungo testo ha anche parlato della “fedele e ossessiva concentrazione” del ministro dell’Interno, “nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi'”. La politica, ha scritto ancora, “molti l’associano al potere, io l’associo a una enorme responsabilità”. E ha chiuso dicendo che “la sua foga politica e l’ansia di comunicare”, lo hanno indotto “spesso a operare ‘slabbrature istituzionali‘, che a tratti sono diventati veri e propri ‘strappi istituzionali'”. A queste parole il ministro dell’Interno ha risposto nel corso della conferenza stampa tradizionale di Ferragosto del Viminale: “Dispiace che certe cose invece di dirle in faccia il presidente del Consiglio le renda pubbliche mentre sto lavorando”, ha detto. E ancora, quello di Conte “è stato uno sfogo umorale”.
La lettera di Conte – Il presidente del Consiglio ha iniziato spiegando la sua decisione di scrivere pubblicamente a proposito di questioni interne: “Gentile ministro dell’Interno, caro Matteo”, è stato l’esordio, “ti scrivo questa lettera aperta perché il caso della nave Open Arms domina ormai le prime pagine dei giornali e perché sono costretto a constatare che anche la corrispondenza d’ufficio tra la presidenza del Consiglio e il Viminale viene poi riportata sui giornali e allora tanto vale renderla pubblica all’origine, per migliore trasparenza anche nei confronti dei cittadini”. Il premier ha accusato il leader del Carroccio di aver mentito in merito alla sua posizione e di averlo fatto solamente per propaganda politica: Conte dice di aver chiesto nelle scorse ore al Viminale di prendere provvedimenti per i 31 minori e per chi avesse avuto bisogno di assistenza medica, mentre Salvini ha accusato pubblicamente il premier di “voler far scendere tutti”. “Ti ho scritto ieri l’altro una comunicazione formale, con la quale, dopo avere richiamato vari riferimenti normativi e la giurisprudenza in materia, ti ho invitato, letteralmente, nel rispetto della normativa in vigore, ad adottare con urgenza i necessari provvedimenti per assicurare assistenza e tutela ai minori presenti nell’imbarcazione. Con mia enorme sorpresa, ieri hai riassunto questa mia posizione attribuendomi, genericamente, la volontà di far sbarcare i migranti a bordo”.
Quindi Conte ha attaccato lo stesso atteggiamento del ministro dell’Interno: “Comprendo”, ha continuato, “la tua fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo alla formula ‘porti chiusi’. Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi. Ma parlare come ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa”. E ancora: “Il consenso politico a cui ogni leader politico aspira si nutre della fiducia degli elettori”, si legge. “Ma se non alimentiamo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni pubbliche si crea un cortocircuito e alla fine prevalgono rabbia e disaffezione. Dobbiamo tutti operare per riconoscere piena dignità alle istituzioni che rappresentiamo, nel segno della leale collaborazione. Hai alle spalle e davanti una lunga carriera politica. Molti l’associano al potere. Io l’associo a una enorme responsabilità“. Infine Conte ha fatto riferimento all’esperienza di governo: “Siamo ormai agli sgoccioli di questa nostra esperienza di governo. Abbiamo lavorato fianco a fianco per molti mesi e ho sempre cercato di trasmetterti i valori della dignità del ruolo che ricopriamo e la sensibilità per le istituzioni che rappresentiamo. La tua foga politica e l’ansia di comunicare, tuttavia, ti hanno indotto spesso a operare ‘slabbrature istituzionali‘, che a tratti sono diventati veri e propri ‘strappi istituzionali'”.
La replica di Salvini – Salvini ha risposto pochi minuti dopo e lo ha fatto nel corso della tradizionale conferenza stampa che il Viminale organizza per Ferragosto: “Io ho risposto a Conte con gentilezza con i numeri”, ha detto. “Quando mi si dice che ho l’ossessione dei porti chiusi, sì ho l’ossessione della sicurezza dei cittadini”. E ancora: “Mi pagano non per essere l’anima bella ma per difendere la sicurezza. Se qualcuno è nostalgico dei 200mila sbarchi lo dica, se qualcuno è nostalgico del Pd lo dica. Certo dispiace che certe cose invece che dirle in faccia il gentile presidente del Consiglio le renda pubbliche mente sto lavorando a Castel Volturno”. Quindi il leader del Viminale ha attaccato: “Conte ha fatto uno sfogo umorale io devo rispondere con le leggi: per questo è partita dal Viminale una lettera in punta di diritto. Una nave straniera in acque internazionali non si capisce che attinenza abbia con l’Italia. A che titolo chiede l’intervento alle autorità italiane? Qual è la ratio della domanda e della risposta? in silenzio abbiamo fatto scendere chi aveva necessità, senza letterine”.
Il leader del Carroccio ha anche accusato il premier di aver mentito a sua volta: “Se ho detto a Conte di volere la crisi per capitalizzare i consensi? E’ una bugia“, ha detto rispondendo ai giornalisti. Proprio questa è stata la motivazione riportata dal premier poco dopo l’apertura della crisi, quando ha voluto incontrare la stampa e spiegare quanto gli aveva riferito il leghista. Secondo Salvini quella versione sarebbe scorretta. “Senza la marea di no arrivata nelle ultime settimane avremmo continuato a lavorare serenamente. Il presidente del Consiglio mi mette in bocca cose mai dette e mi parla di slealtà”. E ancora: “Se qualcuno ritiene che linea Salvini sull’immigrazione seguita da tutti per un anno sia diventata all’improvviso razzista, fascista, totalitaria e ossessionante lo dica, ci stiamo preparando a un governo Renzi-Boldrini? Noi faremo le nostre valutazioni e gli italiani faranno le loro, io l’idea non l’ho cambiata”.