Ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione” e “sleale collaborazione“. Due passaggi della lettera aperta indirizzatagli da Giuseppe Conte non sono andati giù a Matteo Salvini, che ha risposto al capo del governo al termine del Comitato per l’ordine pubblico tenuto a Castel Volturno.

“Mi spiace che certe cose, invece di dirle in faccia, il gentile presidente del Consiglio le abbia pubblicate”, affonda il ministro in una conferenza stampa il cui scopo era quello di illustrare i dati dei risultati raggiunti dal Viminale. Ma i sassolini nella scarpa fanno male e Salvini vuole toglierli. Del ministro dell’Interno Conte nella missiva sottolinea la “fedele e ossessiva concentrazione nell’affrontare il tema dell’immigrazione riducendolo (il tema, ndr) alla formula ‘porti chiusi‘”, in riferimento anche al caso della Open Arms, la nave dell’omonima ong spagnola bloccata al largo di Lampedusa con a bordo 147 persone di cui 32 minori, dei quali il premier aveva chiesto lo sbarco. “Sentirsi apostrofare come ossessione quella che ritengo una missione è un cosa curiosa, sono felice della mia ossessione”, replica il segretario della Lega.

Che, sentendosi a proprio agio sull’argomento fondante della propria comunicazione politica, rilancia in un messaggio su Facebook: “Con me i porti sono e rimarranno CHIUSI ai trafficanti e ai loro complici stranieri. Ed è chiaro che, senza questa fermezza, l’Unione Europea non avrebbe mai mosso un dito, lasciando l’Italia e gli Italiani soli come ha fatto negli anni dei governi di Renzi e del Pd”. Anzi, affonda il leader leghista, “se qualcuno è nostalgico dei 200mila sbarchi lo dica, se qualcuno è nostalgico del Pd lo dica. Certo dispiace che certe cose invece che dirle in faccia il gentile Presidente del consiglio le renda pubbliche mente sto lavorando a Castel Volturno”.

Dispiace, a Salvini, anche che il ministro della Difesa Elisabetta Trenta e quello dei Trasporti Danilo Toninelli non abbiano firmato il secondo divieto d’ingresso nelle acque territoriali italiane emesso dal Viminale nei confronti della Open Arms. E lo fa notare: “I cambi di rotta dei ministri Toninelli e Trenta potrebbero fare pensare, non me, ma magari altri, che qualcuno si stia già preperando al cambio di maggioranza in atto spostandosi a sinistra”, sibila il leader del Carroccio a Castel Volturno. “Allora si dica ‘ci stiamo preparando a un governo Renzi-Boldrini – aggiunge – noi faremo le nostre valutazioni e gli italiani le loro”.

Il secondo passaggio che urta la sensibilità del vicepremier ha a che fare con l’accusa di mancata lealtà: “Sei un leader politico e sei legittimamente proteso a incrementare costantemente i tuoi consensi – premette Conte – Ma parlare come Ministro dell’Interno e alterare una chiara posizione del tuo Presidente del Consiglio, scritta nero su bianco, è questione diversa. È un chiaro esempio di sleale collaborazione, l’ennesima a dire il vero, che non posso accettare”, afferma il capo del governo riferendosi alla polemica di mercoledì su Open Arms. “Sono stato leale e sempre lo sarò nel pieno rispetto di ogni carica istituzionale e, prima di tutto, nei confronti dei cittadini che incontro e che mi chiedono di intervenire”, risponde secco il segretario della Lega.

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