Il presidente americano durante un comizio nel New Hampshire torna all'attacco della Repubblica Islamica il giorno dopo le nuove tensioni sul rilascio della petroliera Grace 1. Il 7 luglio scorso l'annuncio della fine dell'accordo Jcpoa siglato nel 2015
Donald Trump ricomincia i suoi attacchi all’Iran, il giorno dopo il nuovo scontro tra Washington e Teheran per il via libera che Gibilterra ha concesso alla petroliera iraniana Grace 1, tenuta sotto sequestro dal 4 luglio scorso. Il presidente americano, parlando durante un comizio a Manchester, nel New Hampshire, è tornato sulla questione nucleare: “”L’Iran vuole fare un accordo perché le sanzioni non gli fanno bene – ha detto Trump – Vedremo come va a finire”. Poi ha aggiunto: “Finché sarò presidente, l’America non si piegherà mai ad un’altra nazione, come abbiamo fatto per molti anni”.
L’Iran si è ritirata dall’accordo il 7 luglio scorso, annunciando che avrebbe ricominciato ad arricchire il suo uranio, violando gli impegni presi nell’ambito del patto Jcpoa siglato nel 2015. Un accordo fortemente voluto da Barack Obama e che ha retto fino alla decisione unilaterale da parte dell’amministrazione Trump di ritirarsi e ripristinare le sanzioni nei confronti di Teheran. Per il presidente Usa, l’Iran infatti non avrebbe mai rispettato i limiti imposti dal patto.
A fine luglio il portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Abbas Mousavi, ha accusato gli Usa di “non volere il dialogo” con la Repubblica Islamica. Secondo quanto riferito da Mousavi, l’amministrazione Trump ha respinto una proposta iraniana, presentata a luglio dal ministro degli Esteri, Mohammad Javad Zarif, durante una sua visita a New York in occasione di un evento Onu, che prevedeva ispezioni più severe agli impianti nucleari della Repubblica Islamica in cambio della revoca delle sanzioni contro Teheran.