Da quindici giorni la nave della ong spagnola Proactiva Open Arms è in mare in attesa di un porto sicuro dove far sbarcare i migranti salvati in tre diversi interventi: in totale i naufraghi salvati tra il primo e il 10 agosto sono 161. In mezzo, divieti di ingresso emessi dall’Italia e da Malta, esposti, ricorsi e richieste d’asilo presentati dalla ong e inchieste aperte dalla Procura di Agrigento. Intanto, la nave è ancora a qualche centinaia di metri dall’ingresso del porto di Lampedusa, in attesa dell’autorizzazione a far sbarcare i 134 migranti rimasti a bordo. La cronologia dei quindici in mare.

1 agosto – La nave recupera 52 migranti, tra cui 16 donne e 2 bambini, nel Mediterraneo centrale, a circa 70 miglia dalle coste di Zuwarah, in acque internazionali. Secondo quanto riporta la ong spagnola, l’imbarcazione “stava affondando. Entrava acqua e ne aveva imbarcata così tanto che stava per naufragare. Ma siamo arrivati in tempo”. Lo stesso giorno il Governo italiano emana un provvedimento di “divieto di ingresso, transito e sosta nelle acque territoriali italiane”, firmato dal ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e dai ministri della Difesa e dei Trasporti Elisabetta Trenta e Danilo Toninelli.

2 agosto – Nella notte tra giovedì 1 e venerdì 2 agosto l’equipaggio della Open Arms soccorre altre 69 persone, facendo salire il numero dei naufraghi a bordo a 121: tra questi ci sono 32 minori, 27 dei quali non accompagnati. “Salvate durante la notte altre 68 persone (numero successivamente aggiornato a 69, ndr) con segni evidenti delle torture subite in Libia – scrive la ong spagnola su Twitter – Due bimbi, due donne in gravidanza, una di 9 mesi con contrazioni.”

6 agosto – Anche Malta vieta l’ingresso in acque territoriali alla imbarcazione spagnola che, dopo cinque giorni dal primo salvataggio, si trova a circa 60 miglia a ovest di Malta e a circa 30 miglia a est di Lampedusa. La Commissione europea fa sapere che sui 121 a bordo della Open Arms non è ancora stato avviato un coordinamento tra i diversi stati europei per stabilire chi sia disposto ad accogliere una parte dei migranti.

7 agosto – Proactiva Open Arms annuncia che potrebbe violare il divieto imposto dal Viminale ed entrare in acque territoriali italiane: “Entreremo in Italia se dovessimo avere seri problemi a bordo”, dice Oscar Camps, fondatore della ong spagnola. A due giorni dall’approvazione del decreto sicurezza bis, Matteo Salvini afferma: “Le acque territoriali italiane sono chiuse e siamo pronti a sequestrare la nave”. La ong nel pomeriggio presenta un ricorso al Tribunale per i minori e alla Procura minorile di Palermo affinché i minori a bordo della nave “vengano fatti sbarcare e vengano nominati dei tutori per quelli non accompagnati”. L’Europa si tira fuori: “La Commissione europea non ha competenza sulle operazioni di ricerca e salvataggio, o sui porti di sbarco”, afferma un portavoce dell’Esecutivo comunitario.

8 agosto – Mentre è in mare anche la Ocean Viking, che ha salvato 80 migranti, Matteo Salvini annuncia di aver “scritto al governo spagnolo di farsi carico dei 120 immigrati a bordo della Open Arms”. L’Ong Proactiva scrive a Francia, Germania e Spagna chiedendo un impegno europeo per una soluzione.

10 agosto – Mentre è in attesa di un porto in cui attraccare, la nave nella notte tra il 9 e il 10 agosto salva altri 39 migranti che si trovavano su una barca che stava affondando nella zona Sar maltese. A chiedere l’intervento di Open Arms è Malta, che fa sapere alla ong di essere disponibile a trasferire su una motovedetta i 39 salvati nella notte e trasferirli a terra, disponibilità però negata per gli altri 121 migranti a bordo. Decisione che per la organizzazione è “inammissibile”. In totale sulla nave ci sono quindi 160 migranti.

11 agosto – Un ventenne con presunta tubercolosi viene fatto sbarcare a Lampedusa con una motovedetta della Guardia Costiera italiana.

12 agosto – Vengono fatte sbarcare a Malta una donna di 32 anni con sospetto tumore al cervello e una di 28 con la polmonite. Con loro anche gli accompagnatori, in tutto otto persone. A bordo della nave rimangono quindi in 151. Il capitano della Open Arms, Marc Reig, chiede all’ambasciata spagnola a Malta di concedere l’asilo ai 31 minorenni a bordo, sottolineando la necessità di procedere di urgenza “considerata la situazione di incertezza in cui si trova la Open Arms che rimane nelle acque internazionali per un tempo indeterminato”.

13 agosto – La Spagna respinge la richiesta di asilo per i minorenni, affermando che la domanda non è valida e che, secondo gli accordi internazionali, i migranti soccorsi dovrebbero essere portati nel porto disponibile più vicino, che in questo caso si trova in Italia. Arriva la risposta del ricorso presentato il 7 agosto al Tribunale di Palermo, che afferma che è “vietato respingere i minori non accompagnati”. Secondo quanto riporta Open Arms, “il Tribunale ha ritenuto di chiedere chiarimenti ai Ministri rispetto a una situazione giudicata palesemente illegittima e violativa di diritti fondamentali e chiede infatti ‘di conoscere quali provvedimenti le autorità in indirizzo intendano adottare in osservanza della normativa internazionale e italiana sopra richiamata”.

14 agosto – Il Tar del Lazio accoglie il ricorso della Open Arms e sospende il divieto di ingresso in acque italiane.

15 agosto – Il ministro dell’Interno Matteo Salvini firma un nuovo divieto di ingresso in acque italiane. La ministra della Difesa, Elisabetta Trenta, e il ministro dei Trasporti, Danilo Toninelli, non lo firmano, in quanto va contro la decisione del Tar del Lazio. Il premier Giuseppe Conte in una lettera critica Salvini per la sua “ossessione” per il consenso sulla politica dei “porti chiusi” a tutti i costi. Nella tarda serata vengono evacuate per motivi medici 9 persone e poi, nella notte, altre 4 che necessitano di cure urgenti: a bordo della nave rimangono in 134 migranti.

16 agosto – All’Italia arriva la disponibilità di 6 Paesi europei ad accogliere ciascuno una parte delle persone salvate nel Mediterraneo. I legali di Open Arms e i giuristi democratici presentano due esposti, a seguito dei quali la Procura di Agrigento apre un’inchiesta contro ignoti per sequestro di persona, violenza privata e abuso in atti di ufficio. Il Viminale dà mandato all’Avvocatura dello Stato di presentare il ricorso al Consiglio di Stato contro l’ordinanza del Tribunale amministrativo. Secondo Emergency a bordo della nave la situazione è ingestibile, con atti di autolesionismo e minacce di suicidio. La Commissione Europea avverte che non può iniziare ad occuparsi della distribuzione dei migranti fra i paesi che si sono offerti di accoglierli fino a quando non verrà indicato il porto di sbarco.

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