Ha visitato i migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari. E ha stabilito che, contrariamente a quanto constatato dai medici a bordo, sono “tutti in buona salute, solo uno aveva una otite, gli altri non avevano alcuna patologia come abbiamo accertato in banchina. Infatti, sono stati tutti condotti nell’hotspot”. “C’è qualcosa che non funziona perché tra i 13 migranti fatti sbarcare dalla Open Arms per motivi sanitari solo uno aveva una otite, mentre gli altri stavano bene: eppure dalla relazione dello staff Cisom (il Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta – ndr) risulta che a bordo ci sarebbero persone con diverse patologie, tra cui 20 casi di scabbia“, dice Francesco Cascio, il responsabile del Poliambulatorio di Lampedusa. Parole che hanno fatto da assist a Matteo Salvini: “L’emergenza medica a bordo di Open Arms? Balle”, dice il ministro dell’Interno. “Siamo davanti all’ennesima presa in giro della ong spagnola che per giorni ha girovagato nel Mediterraneo al solo scopo di raccogliere più persone possibili per portarle sempre e solo in Italia. Queste Ong fanno solo battaglia politica sulla pelle degli immigrati e contro il nostro paese. Ma io non mollo”, continua il leader della Lega.

Cisom: “Situazione pessima” – Eppure solo ieri i medici dello staff del Corpo italiano di soccorso dell’Ordine di Malta hanno compilato una relazione, resa pubblica oggi dall’Ansa, in cui si legge che “la situazione generale vede condizioni igienico-sanitarie pessime: spazi non idonei a ospitare un così ingente numero di persone. I naufraghi vivono ammassati gli uni sugli altri, non c’è possibilità di deambulare, sono presenti solo due bagni chimici e spesso i naufraghi sono costretti a espletare i loro bisogni fisiologici nello stesso spazio in cui dormono e mangiano”. Una relazione che viene smentita da Cascio, nuovo medico del poliambulatorio di Lampedusa: ha preso il posto di Pietro Bartolo, diventato famoso grazie al film Fuocoammare di Gianfranco Rosi ed eletto al Parlamento Europeo con il Pd. Il percorso opposto ripetto a quello del suo successore: Cascio, infatti, è stato per anni un esponente politico di rilievo in Sicilia.

Chi è Cascio, il medico di Lampedusa con un passato da presidente dell’Ars – Esponente di Forza Italia sin dalla nascita, è tornato di recente all’ovile di Silvio Berlusconi dopo un periodo nel Nuovo Centrodestra e in Alternativa Popolare di Angelino Alfano. Consigliere comunale a Palermo con la Dc già a 21 anni, è stato poi eletto alla Camera con i forzisti nel 1994 prima di passare all’Assemblea regionale siciliana, il parlamento dell’Isola che ha anche presieduto dal maggio 2008 al dicembre 2012. Assessore al Turismo e vice presidente della Regione quando il governatore era Totò Cuffaro, Cascio è decaduto dall’Ars a causa di una inchiesta per corruzione, prima di essere assolto definitivamente dall’accusa in Cassazione. Poi il 21 marzo scorso è finito ai domiciliari con l’accusa di favoreggiamento personale nell’ambito di un’inchiesta su una superloggia massonica a Castelvetrano. Tornato libero il 5 aprile ha visto la sua misura annullata dal tribunale del riesame che ha archiviato tutto. E Cascio ha deciso di tornare al camice bianco visto che è medico igienista. Ricominciando una nuova vita come “referente” del poliambulatorio di Lampedusa: “Qui ho cominciato la mia ‘seconda vita’. Una esperienza straordinaria dal punto di vista umano, gratificante e appassionante dal punto di vista professionale”, diceva Cascio un mese fa. “Sono qua nel poliambulatorio da oltre un anno nel ruolo di ‘referente- racconta all’Agenzia Ansa- in attesa di un incarico definitivo. Mi dedico al mio lavoro di medico, mi piace e lo faccio con passione. Mi divido tra Ustica, dove sono responsabile del poliambulatorio, Lampedusa e Linosa, e poi mi dedico per il Distretto 42 all’educazione alla salute nelle scuole”.

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