Undicesima esecuzione dall’inizio dell’anno negli Stati Uniti. Il 56enne Stephen West, condannato a morte nel 1986 per l’omicidio di una donna e di sua figlia di 15 anni. È stato il terzo giustiziato con la sedia elettrica in Tennesse dallo scorso novembre. E’ stato lui a optare per questa modalità. Una legge dello Stato consente infatti ai condannati prima del 1999 di poter scegliere tra iniezione letale e sedia elettrica. Secondo i dati del Centro informazioni sulla pena di morte, l’ultimo precedente si è verificato in Virginia nel 2013.
Anche questa volta il condannato aveva avanzato una richiesta di clemenza, il cui respingimento era stato annunciato il 14 agosto dal governatore repubblicano del Tennesse, Bill Lee. La Cnn riporta che la sua esecuzione era già stata programmata e poi rimandata varie volte, di cui l’ultima nel 2001, dopo che l’uomo aveva presentato un ricorso. West, a cui lo Stato aveva diagnosticato una grave malattia mentale, aveva sempre negato il duplice omicidio, accusando un complice. I suoi legali hanno dichiarato di essere “profondamente delusi dal fatto che lo stato del Tennessee sia andato avanti con l’esecuzione di un uomo a cui lo Stato aveva diagnosticato una grave malattia mentale. Un uomo di profonda fede che ha avuto un impatto positivo su quelli intorno a lui per decenni e un uomo che con prove schiaccianti non ha commesso questi omicidi, ma non ha mai negato la responsabilità personale per il suo coinvolgimento in questi crimini”. Le sue ultime parole sono state “Dio ha creato l’uomo. Gesù pianse. E’ tutto”.
Il suo avvocato in tribunale ha spiegato che la sedia elettrica è “allo stesso modo incostituzionale, ma ancora meno dolorosa” rispetto all’iniezione letale di tre droghe, preferita dallo Stato. Gli avvocati di due detenuti giustiziati nell’agosto 2018 avevano avanzato le stesse argomentazioni prima di scegliere di morire dalla sedia elettrica. West è stato uno dei quattro detenuti nel braccio della morte che hanno fatto causa l’anno scorso, chiedendo il permesso a un tribunale federale di usare un plotone di esecuzione. Attualmente però sono solo tre Stati – Mississippi, Oklahoma e Utah – a consentire di continuare a usare questo metodo, anche se l’ultima volta è stato nel 2010.