Raggi solari, sabbia, salsedine e resina: sono gli agenti più dannosi per le auto durante gli spostamenti estivi. Per contrastare ognuno di questi, tuttavia, ci sono buone pratiche da seguire
Se la vacanza è fatta per godersi un po’ di meritato relax, per l’auto che ci accompagna può essere invece causa di stress. Senza rischiare di voler umanizzare troppo le quattro ruote, è necessario però ricordare che anche queste meritano una cura particolare tra una sosta in spiaggia e una a visitare qualche centro di città d’arte.
Il motivo risiede tanto negli effetti del sole quanto in quelli di salsedine e sabbia, sui vetri, sulla carrozzeria e sull’abitacolo interno. Quanto ai danni provocati dai raggi solari, Carglass – brand specializzato nella riparazione dei vetri delle auto – suggerisce di applicare delle pellicole oscuranti sui finestrini posteriori e sul lunotto: in questo modo, anche se lasciata al sole per ore (cosa che sarebbe da evitare a prescindere), l’auto riceve meno calore grazie alla protezione che le pellicole garantiscono dai raggi UV.
Discorso diverso però per il parabrezza e i finestrini anteriori, dal momento che non è consigliato oscurarli per questioni di visibilità ma anche di sicurezza: per questi è preferibile usare un telo parasole riflettente che ripari l’intera parte anteriore del veicolo, evitando che le alte temperature provochino scollamento di parti in plastica e il deterioramento di componenti in pelle.
Sia le pellicole oscuranti, sia il telo aiutano a evitare che i raggi solari riscaldino troppo l’abitacolo e, nel caso del parabrezza, che possa anche danneggiarsi per via di uno shock termico: infatti, se il vetro (surriscaldato dalla troppa esposizione al sole) presenta già delle crepe, l’accensione del climatizzatore e il getto improvviso di aria fredda verso di questo potrebbe peggiorarne la situazione, spaccandolo ulteriormente, rendendo così necessaria la sostituzione (e non la semplice riparazione).
Un posto all’ombra, per la propria auto, è sempre la soluzione migliore quindi. Vero è che, nel caso di un riparo all’ombra di alberi, il problema potrebbe essere invece la resina. La cosa importante sarebbe quella di pulirla non troppo tardi, per evitare che si indurisca seccandosi. Per farlo, si consiglia l’uso di shampoo e panno appositi o, al posto del primo, oli vegetali (come quello d’oliva) e spray specifici da lasciare in posa sulla resina per qualche minuto prima di risciacquare. Il semplice lavaggio con acqua non aiuta, anche se sulle prime potrebbe far credere che abbia pulito via tutto, e tentare di graffiarla via con le unghie o usando alcol e acetone è quanto di più sbagliato e dannoso si possa fare alla propria auto.
Infine, parcheggiando la vettura a pochi passi dalla spiaggia, questa sarà inevitabilmente presa d’assalto da salsedine e sabbia. A prescindere dal suggerimento di usare possibilmente un telo per proteggerla, per rimuovere la prima si consiglia un lavaggio con acqua fredda (quella calda farebbe soltanto sciogliere il sale per farlo accumulare in zone più difficili da pulire) e panno morbido, mentre per la seconda l’aspirazione dell’abitacolo.