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Afghanistan, attentato kamikaze colpisce un matrimonio a Kabul: almeno 63 morti. Attacco rivendicato dall’Isis: “Colpiti eretici”

I feriti sono 182, secondo le informazioni diffuse dal ministro dell'Interno, Nasrat Rahimi. Tra le vittime anche donne e bambini. L'organizzazione jihadista ha spiegato che un combattente pachistano dello Stato Islamico in cerca di martirio ha preso di mira un grande raduno sciita a Kabul

Un attentato kamikaze sabato sera ha colpito un matrimonio in Afghanistan uccidendo almeno 63 persone e ferendone altre 182. Tra le vittime ci sono anche donne e bambini. L’attacco, il più violento dall’inizio dell’anno tra quelli che hanno colpito i civili, è stato rivendicato dall’Isis, che ha affermato di aver colpito un incontro di “eretici”: in una dichiarazione pubblicata oggi su un sito legato al gruppo terroristico, l’organizzazione jihadista ha spiegato che un combattente pachistano dello Stato Islamico in cerca di martirio ha preso di mira un grande raduno sciita a Kabul.

L’attentato, infatti, è avvenuto in un quartiere occidentale di Kabul che ospita molti appartenenti alla comunità di minoranza sciita Hazara. I sopravvissuti sostengono che l’attentatore fosse in piedi vicino a un palco in cui bambini e altri si erano radunati, quando ha fatto esplodere il giubbotto esplosivo. L’Isis ha rivendicato la responsabilità di numerosi attacchi sanguinosi contro la comunità Hazara da quando il gruppo terroristico è emerso in Afghanistan, nel 2014.

“Alle 22,40 un’esplosione si è verificata nella sala per matrimoni della Dubai City Hall, nella zona occidentale di Kabul”, ha scritto via Twitter il primo ministro sabato sera, senza comunicare ancora il bilancio delle vittime. Secondo un partecipante, intervistato dalla televisione locale, erano circa 1.200 gli ospiti che partecipavano alle celebrazioni. I talebani, che dal 2001 stanno portando avanti una guerra di insurrezione, fin da subito avevano negato qualsiasi coinvolgimento nell’attentato. “Commettere omicidi così brutali, colpendo donne e bambini non ha alcuna giustificazione”, hanno twittato due dei loro portavoce.

L’accordo tra Stati Uniti e talebani – L’attacco di sabato arriva mentre la popolazione afghana, esasperata dalla violenza indiscriminata, spera in un accordo tra gli Stati Uniti e i talebani che spianerebbe la strada a degli ipotetici colloqui di pace tra il governo afgano e il gruppo degli insorti. Diverse fonti statunitensi hanno suggerito nei giorni scorsi che l’accordo potrebbe essere imminente: secondo l’accordo proposto, gli Stati Uniti si impegnerebbero a ritirare 5mila dei 14mila soldati attualmente nel Paese in cambio della rinuncia da parte dei talebani al legame con al Qaeda, alla quale verrebbe vietato di raccogliere fondi, reclutare, addestrare e pianificare attacchi nelle zone sotto controllo dei talebani.

Gli attacchi talebani – In attesa del piano di pace, ricorda l’Associated press, i talebani hanno incrementato gli attacchi. L’ultimo anche questa mattina attorno alle 6, nella regione settentrionale di Bakkh: una bomba è esplosa uccidendo almeno 10 civili. L’ordigno, secondo le prime ricostruzioni, era stato piazzato sul ciglio della strada e ha colpito un veicolo diretto alla città di Mazar-e Sharif, capoluogo della provincia.