L’Internet degli Oggetti, conosciuto anche con la sigla IoT, è destinato ad abbracciare tutto quello che ci circonda, comprese le lampadine. Philips ha già messo in vendita la seconda generazione di dispositivi d’illuminazione capaci di trasferire dati: fanno parte della famiglia Truelifi e impiegano una tecnologia di trasmissione dati wireless Li-Fi (Light Fidelity) che sfrutta la luce come mezzo di trasmissione. I nuovi modelli possono raggiungere una velocità massima di 150 megabit per secondo.
La nuova famiglia di prodotti comprenderà anche ricetrasmettitori compatibili con i modelli precedenti, e come detto sfrutta le onde luminose anziché quelle radio, per intenderci come avviene con Wi-Fi e 4G. Collegando tra i ricetrasmettitori due postazioni statiche, saranno in grado di raggiungere 250 Mbps.
È bene precisare che la tecnologia Li-Fi non è una novità, esiste da diversi anni, con il limite che finora non è riuscita a decollare. Fra i motivi c’è il fatto che la maggior parte dei dispositivi connessi a Internet, come ad esempio notebook e smartphone, necessitano di un adattatore esterno per ricevere dati tramite Li-Fi. Inoltre, basta oscurare la fonte luminosa per interrompere la trasmissione dei dati, che è un problema piuttosto grave nei luoghi in cui ci sono molte persone che si muovono da una postazione all’altra, come negli uffici.
Questo non annulla tutti i benefici. Nelle giuste circostanze, usare la luce anziché le onde radio come mezzo di trasmissione dei dati può avere i suoi vantaggi. Ad esempio in luoghi come ospedali, stazioni e aeroporti, dove ci sono troppe interferenze in radiofrequenza, o dove i dispositivi tradizionali potrebbero interferire con altri.