Per più di tre ore i deputati e senatori dei 5 stelle si sono radunati a Montecitorio alla vigilia del discorso di Conte in Senato. "Valuteremo, dopo aver ascoltato le parole del presidente del Consiglio se presentare o meno una risoluzione", ha detto il capo politico. Che poi ha attaccato l'ormai ex alleato: "Spero che nella Lega si apra un dibattito sul disastro che ha compiuto in pochi giorni e in totale autonomia Salvini". Sul futuro: "Un governo Renzi, Lotti e Boschi è frutto solo delle bufale della Lega e nemmeno gli rispondiamo"
Matteo Salvini ha fatto un disastro, un governo con Matteo Renzi è una bufala della Lega, mentre sul futuro sarà il Quirinale a dover scandire i tempi della crisi. È una sorta di riassunto delle puntate precedenti quello che ha fatto Luigi Di Maio aprendo l’assemblea congiunta dei parlamentari nell’auletta dei gruppi di Montecitorio. Presenti anche anche i ministri pentastellati Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede, zoppicante per “un incidente di calcetto”, e i capigruppo di Senato e Camera Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva. L’assemblea è durata più di tre ore ed è stata convocata alla vigilia delle comunicazioni di Giuseppe Conte nell’aula del Senato. “Il M5s valuterà, dopo aver ascoltato domani in Senato le parole del presidente del Consiglio Giuseppe Conte, se presentare o meno una risoluzione”, ha detto Di Maio ai suoi, invitandoli a sostenere il premier: “Quello che vi chiedo di condividere oggi è prima di tutto la piena fiducia nel discorso che farà Giuseppe Conte. Giuseppe non merita di essere trattato come in questi giorni. E neanche di essere accusato di trame segrete. È un uomo di una rettitudine che non ho mai visto in nessuno”.
“Salvini ha fatto un disastro, me lo hanno detto anche molti leghisti”- Poi il leader dei 5 stelle ha ripetuto quanto sostenuto nei giorni scorsi, chiudendo a ogni ipotesi di ritorno a un governo con la Lega e attaccando l’ormai ex alleato. “Non si sa cosa sia successo tra un mojito e l’altro. Hanno aperto una crisi in spiaggia, noi la stiamo portando in Parlamento perché è il luogo democratico dove dibattere”. E poi: “La Lega ha ancora depositata la mozione di sfiducia al Governo e Salvini ha aumentato il livello di attacco nei nostri confronti, ha bisogno di parlare di noi per fare notizia, è disperato. Spero che nella Lega si apra un dibattito sul disastro che ha compiuto in pochi giorni e in totale autonomia Salvini”. E ancora: “Molti leghisti mi hanno scritto non sapevamo nulla. È colpa di Salvini e lo si vede anche da alcune interviste rilasciate da altri esponenti leghisti”.
“Aperture ad altre forze politiche? Ci affidiamo al Quirinale” – Per Di Maio – che in giornata ha incontrato il ministro del Tesoro, Giovanni Tria per fare un punto sulla situazione economica italiana – per “colpa del Carroccio ora c’è il rischio che aumenti Iva. Faremo di tutto per evitare aumento dell’Iva alle famiglie”. Il leader dei 5 stelle si è espresso anche sulla possibilità della nascita di un nuovo governo col Pd. “Un governo Renzi, Lotti e Boschi è frutto solo delle bufale della Lega e nemmeno gli rispondiamo. Lanciano bufale per nascondere la coltellata data al Paese”, sostiene il ministro dello Sviluppo Economico. Che su futuro ha ribadito fiducia nel Quirinale. “Ho visto che alcuni stanno già facendo proposte a mezzo stampa su aperture ad altre forze politiche. Secondo me è profondamente sbagliato. Noi dobbiamo affidarci al Presidente della Repubblica e al percorso istituzionale che vorrà delineare”. Sulle prossime mosse, Di Maio ha rilanciato la necessita di votare la riforma sul “taglio dei parlamentari deve essere un obiettivo di legislatura. Ma non dobbiamo fermarci, dobbiamo puntare a tagliare anche gli stipendi, c’è una nostra proposta”. Quindi ci ha tenuto a sottolineare che i 5 stelle non derogheranno “mai la nostra battaglia per difendere l’ambiente e le future generazioni. No inceneritori, no discariche, il futuro è un’altra cosa”.
I parlamentari: “Mai più col Carroccio” – E gli altri parlamentari? Sempre secondo le agenzia di stampa, il questore della Camera Federico D’Incà si sarebbe espresso senza mezzi termini: “Niente rimorsi per l’alleanza con la Lega, ci volevano morti”. Il nome di Renzi, ovviamente, è stato evocato più volte: “Il punto non è lui, ma i contenuti”, ha detto sempre D’Incà, evidenziando che la durata naturale della legislatura è di 5 anni: osservazione formulata anche dall sottosegretario Lorenzo Fioramonti e il deputato Paolo Lattanzio. “La gente non vuole andare a votare, bisogna individuare i temi e lavorare su quelli”, è il ragionamento espresso dal deputato Giorgio Trizzino. Altri parlamentari, invece, avrebbero avanzato la richiesta di allagare il team che partecipa alla gestione della crisi di governo. La deputata Emanuela Corda, invece, ha chiesto agli eletti al secondo mandato di “lasciare spazio alle bellissime competenze dei nuovi. Il Movimento – ha aggiunto – questo dovrebbe essere”. Alcuni, invece, hanno chiesto ai vertici del Movimento di confermare che non ci sarà la deroga alla regola del secondo mandato, confidando in una collaborazione da parte degli uscenti “per il bene del Movimento”. Una richiesta che avrebbe valore solo in caso di ritorno alle urne. Sulle scelte da compiere nel futuro, alcuni esponenti dei 5 stelle si sono espressi fermandosi con i cronisti all’entrata dell’Assemblea. “L’ipotesi di un governo di legislatura 5 Stelle-Partito Democratico esiste davvero? Sì, se i punti sono condivisi, chiari e trasparenti nell’interesse del Paese”, dice la deputata Carla Ruocco ad Affaritaliani.it. “La vocazione del Movimento 5 Stelle è sempre stata quella di condividere un programma che veda come faro la volontà popolare, i cittadini e soprattutto il benessere del Paese. Per cui questa è la prospettiva”. Il sottosegretario Vincenzo Spadafora ha ribadito la rottura con la Lega: “Non esistono assolutamente margini per tornare col Carroccio perché non esisterebbe, credo, più un gruppo parlamentare disponibile a votare la fiducia con la Lega”. “Salvini piuttosto che tenere il telefono acceso chiamasse lui visto che gli paghiamo pure la bolletta”, ha rincarato la dose il sottosegretario Stefano Buffagni. Quanto alle diverse ipotesi di governo a chi gli chiede se includerà renziani in caso di un’intesa col Pd Buffagni taglia corto: “Certo che gestire questioni come Mps col Pd mi terrorizza”.