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Morto Giulio Chierchini, addio allo storico disegnatore di Topolino: aveva 91 anni

La prima storia disegnata da Chierchini è "Topolino e la freccia rossa", scritta da Guido Martina e apparsa su "Topolino" (1956); la sua ultima storia è apparsa su "Topolino" numero 3294 dello scorso gennaio

di F. Q.

È morto il fumettista Giulio Chierchini, storico disegnatore di “Topolino” tra i più longevi della Disney con 66 anni di attività ininterrotta. Si è spento a Genova all’età di 91 anni. Nato nel capoluogo ligure il 22 maggio 1928, insieme a Giovan Battista Carpi, Chierchini è stato uno dei più prolifici autori italiani della Disney specializzato nel genere delle parodie.

La prima storia disegnata da Chierchini è “Topolino e la freccia rossa“, scritta da Guido Martina e apparsa su “Topolino” (1956); la sua ultima storia è apparsa su “Topolino” numero 3294 dello scorso gennaio, mentre l’ultima tavola singola è stata pubblicata su “Topolino” numero 3302 di marzo. Ha esordito sulle pagine di “Topolino” nel 1953 ed è stato, fino alla sua scomparsa, il più anziano disegnatore in attività. Nel corso della sua carriera, Chierchini ha realizzato molte parodie a fumetti fra cui “I promessi paperi” e “L’inferno di Paperino“. Celebre per le sue storie “dipinte”, Chierchini è noto anche per aver creato i personaggi di Anacleto Faina e di Little Gum.

Nel 2007 Giulio Chierchini ha ricevuto a Reggio Emilia il premio dell’Anafi per il suo impegno e il prolifico lavoro di disegbatore in oltre 50 anni di carriera. Nel 2009 gli è stato assegnato il Premio Papersera alla carriera. Chierchini ha studiato all’Istituto d’arte Duccio di Buoninsegna di Siena, dove, in tempo di guerra la sua famiglia era sfollata. Successivamente si è dedicato alla cinematografia e in particolare al cortometraggio, con cui debutta nel 1946 nel campo dell’animazione e della pubblicità.

Nel 1952 comincia a dedicarsi ai fumetti realizzando storie per la casa editrici Edizioni Alpe per la quale disegna le serie “Castorino“, “Tik Corvo“, “Dan Lepre” e poi per la casa editrice Bianconi, per la quale disegna “Volpetto“, “Mao e Okey“, “Nonna Abelarda” collaborando anche con Giovan Battista Carpi per poi passare alla Mondadori nello staff di autori per le serie a fumetti della Disney nel 1953 inizialmente come inchiostratore di Carpi per un paio d’anni, prima di esordire come disegnatore principale nel 1956 su “Topolino”.

Si dedica alle sceneggiature dal 1964. Dal 1966 al 1972 ha disegnato diverse storie con “Fix und Foxi” per l’editore tedesco Kauka Verlag. Il successo di storie come “L’inferno di Topolino” e “Paperino Don Chisciotte” portò Chierchini a realizzare altre parodie con i personaggi Disney: esordì nel filone con i “I promessi paperi” (1976), seguita poi da “Paperino nei panni di Tarzan” (1979), “Per un pugno di fagioli in più” e “Paperino…per qualche fagiolo in più” (1986) e infine “L’inferno di Paperino“, quest’ultima realizzata con la tecnica con cui realizzava i cartoni animati e primo esempio delle sue storie dipinte.

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