È stato ucciso dai cecchini delle forze speciali brasiliane l’uomo che, a Rio de Janeiro, aveva sequestrato dalle 6 del mattino locali un autobus con 37 persone a bordo, minacciando di dargli fuoco. A riferirlo è stato il portavoce della polizia militare, Mauro Fliess. Nessun ostaggio sarebbe rimasto ferito, mentre alla fine si è scoperto che l’attentatore aveva con sé una pistola giocattolo. Al momento del sequestro, aveva ordinato all’autista dell’autobus di mettere il mezzo di traverso nella corsia del ponte che collega Rio a Niteroi, sulla Baia di Guanabara.

L’uomo, la cui identità non stata rivelata, sarebbe sceso dall’autobus per gettare una valigia verso gli agenti che lo circondavano, e al momento di risalire sul veicolo sarebbe stato raggiunto dagli spari dei cecchini. I cronisti brasiliani presenti sul luogo parlano di sei spari, ma non c’è conferma. Alcune immagini riprese dai passeggeri all’interno dell’autobus, diffuse dai media brasiliani, mostrano quelle che sembrano bottiglie cariche di benzina che il sequestratore avrebbe appeso dal tetto del veicolo, minacciando di incendiarlo.

Non sono chiare quali erano le rivendicazioni del sequestratore, ma per ora viene escluso il movente del terrorismo internazionale. Il portavoce della polizia si è limitato ad indicare che l’arma che aveva con sé era una pistola giocattolo e che il sequestro era evidentemente stato premeditato.

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