Gli investitori sembrano vedere con favore la fine del governo gialloverde, che potrebbe sfociare nella formazione di un nuovo esecutivo sostenuto da M5s e Pd. Durante il discorso al Senato del premier Giuseppe Conte, che ha annunciato le dimissioni, il tasso di interesse sui titoli di Stato italiani a dieci anni ha infatti imboccato un sentiero di discesa. Il rendimento dei Btp è sceso dall’1,4% dell’apertura all’1,35%, il livello più basso da settembre 2016. Il differenziale rispetto agli omologhi tedeschi (spread), termometro del “rischio Italia” percepito dai mercati, si è ridotto di conseguenza a 203 punti base contro i 211 di martedì mattina. Va considerato che i Bund tedeschi pagano ormai da diversi mesi interessi negativi, attualmente intorno a -0,7 per cento.
Per quanto riguarda il mercato azionario, Piazza Affari ha reagito con maggiore incertezza: il listino principale, che aveva avviato la seduta già in rosso, poco dopo l’inizio del dibattito a Palazzo Madama ha aggravato le perdite fino a oltre l’1% per poi ridurle di poco, verso -0,9%. In calo i bancari, Atlantia e Buzzi Unicem.
Un analista di Citigroup citato da Bloomberg ha spiegato che i mercati temono in particolare “i piani di Salvini per aumentare la spesa, che potrebbero rinnovare il conflitto tra Roma e Bruxelles sul deficit del Paese”. Ma “se il ritorno alle urne sarà evitato, qualsiasi opzione di coalizione appare difficile da sostenere e un’elezione lampo da cui nasca un combattivo governo a guida Salvini non sarebbe chiaramente positiva per i Btp”. Di conseguenza Citigroup si attende che lo spread resti sopra i 190 punti, con la tendenza ad allargarsi.