Le Nazioni Unite cambiano idea e decidono di rinviare la conferenza sulla tortura che avrebbe dovuto tenersi in Egitto, a Il Cairo, il 4 e 5 settembre. A confermarlo, secondo quanto riferisce il Guardian, è stato Rupert Colville, portavoce dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ohchr). Una scelta probabilmente legata alle proteste sollevate dalla scelta dell’Alto Commissariato di tenere la conferenza in un Paese più volte accusato dai report delle varie organizzazioni internazionali di violare sistematicamente i diritti umani e perseguitare gli oppositori politici, come sottolineato il 19 agosto da Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, su Ilfattoquotidiano.it.
A spiegarlo è lo stesso Colville che individua nel “crescente disagio di una parte della comunità delle ong con la scelta del luogo” la causa che ha portato l’Ohchr a optare per il rinvio. Le Nazioni Unite, ha aggiunto il portavoce, apriranno a breve delle consultazioni su quando e dove tenere la conferenza anti-tortura: “È ovviamente molto utile tenere una conferenza che mira a cercare di ridurre la tortura in un Paese (e in una regione più ampia) dove la tortura è in atto”, ha detto ancora Colville, difendendo così la decisione iniziale di ospitare la riunione proprio al Cairo.