Pare che tutti non vedano altro che il povero M49, un orso che vorrebbe starsene in pace, in mezzo ai boschi e vivere la propria vita tranquilla, insomma… fare l’orso!
Invece, eccolo diventare la star dell’estate, protagonista indiscusso di inseguimenti, catture e fughe rocambolesche. Certo che anche chi ha messo in scena questo film ce ne ha messa di superficialità nel trattare con l’attore principale.
L’orso lo catturano senza anestetizzarlo, lo caricano ingabbiato su un camion e lo trasportano dalla val Rendena a Casteller; ma sapete dov’è la località Casteller? A 5 chilometri dal centro storico di Trento! Sulla collina adiacente la città, sorge il centro forestale dove hanno predisposto la gabbia per M49, che arriva di notte, dopo un viaggio di oltre un’ora, carico come non mai di adrenalina pura. E cosa fa, quando lo mollano nel recinto? Ma fa l’orso, accidenti: è stato ingaggiato per quello nel film estivo. E allora, scavalca un recinto elettrificato e se ne va su per la montagna ad est della città; uno dei pochi luoghi dove l’orso non era mai esistito, poiché sempre attivo dall’altra parte del fiume Adige che attraversa la città. Risultato: lo hanno messo in condizioni di spaziare in terre altamente antropizzate, liberamente, come mai era accaduto prima. Complimenti a chi dirige questo territorio, per i risultati ottenuti!
Ora, pare che M49 si sia spostato verso l’Alto Adige e qui, udite udite, continua a fare l’orso, restando fedele al copione per il quale lo hanno ingaggiato; qualcuno gonfia le notizie ad arte, poi, dicendo che avrebbe assaltato una roulotte di pastori; poi, la notizia rientra e viene ricalibrata e riportata nelle giuste dimensioni.
Dunque prosegue la corsa dell’orso senza paura; ma siamo proprio sicuri che sia senza paura? A onore della cronaca va detto che non ha mai attaccato un essere umano, ma ha solo predato per sfamarsi; insomma, ha rispettato il copione, sta facendo l’orso!
E allora, perché si dovrebbe sparargli? Da tenere presente anche che i contadini e pastori che, giustamente, lamentano che l’orso gli ha mangiato qualche capo di bestiame, sono peraltro risarciti dalla provincia per i danni subiti. Certo, non è un giustificativo, ma se decidi di fare questa professione devi anche mettere in conto i rischi che ne derivano; e uno, dove esiste l’orso, è proprio quello che qualche capo di bestiame venga mangiato; poi, mi viene da ridere quando li sento dire che sono affezionati al loro bestiame. Ma per cosa li allevate se poi li macellate per venderne agli uomini la carne da mangiare? Ma l’orso se ne mangia uno ogni tanto e questi vengono pure risarciti, senza nemmeno aver fatto la fatica di macellare l’animale! Che dire, poi, di tutte le carcasse di pecore abbandonate dai pastori nei boschi, durante le loro transumanze? Pecore che muoiono per incidenti o morti naturali. Di questo non ne parla nessuno, ma io che vivo e giro nei boschi del Trentino ne vedo di cose, che chi non frequenta assiduamente i boschi non immagina nemmeno! E mi è capitato di incontrare anche qualche orso, senza tanti problemi, mi sono girato e me ne sono andato e così ha fatto lui. Con buona pace di tutti.
L’assessore all’Ambiente della provincia di Trento sostiene che la convivenza tra uomo e orso è impossibile. Ha ragione, perché l’uomo sta distruggendo tutto con la sua arroganza di voler essere padrone di tutto. Ma, il bosco non è l’habitat dell’uomo, bensì degli animali, orso incluso. E l’orso, invece, ci tollera nel suo habitat, solo che a casa sua fa ciò che vuole lui, non quello che gli ospiti vorrebbero facesse. E gli ospiti siamo noi umani, arroganti e sprezzanti come sempre. Madre Natura ci sta avvisando che è stufa di noi, stufa del nostro agire contro il clima, stufa di come trattiamo gli esseri viventi dei boschi. E noi continuiamo a fregarcene, con la nostra perenne arroganza, che ci porterà sulla strada dell’estinzione, è inevitabile.