L’uscita dall’euro “sarebbe positiva per il nostro Paese” e sarebbe “pronto a compierla, se ci fosse una legittimazione democratica, come una vittoria elettorale con più del 50 per cento“. Il leghista Claudio Borghi intervistato dal magazine tedesco Capital è tornato a ribadire la sua convinzione che l’Italia dovrebbe abbandonare la moneta unica. Il presidente della commissione Bilancio della Camera e braccio destro di Matteo Salvini sulle questioni economiche ha infatti definito l’euro “la moneta sbagliata per l’Italia”.
La sua intervista integrale sarà in edicola domani, 22 agosto. Il magazine Capital ha pubblicato un’anticipazione sul suo sito, specificando che l’incontro con Borghi è avvenuto prima della caduta del governo Conte. La moneta unica ha ostacolato la crescita dell’Italia, ha sostenuto Borghi, ha creato fino ad oggi uno svantaggio competitivo e privato il Paese “della libertà di decidere le nostre politiche fiscali“. Capital sottolinea che l’idea di uscire dall’euro, da sempre spinta da Borghi, era stata congelata dopo l’alleanza con il Movimento 5 stelle. Ma una nuova campagna elettorale potrebbe riportarla in auge. Proprio Borghi alla rivista ha spiegato: “Un’uscita si potrebbe compiere solo se avessi la legittimità democratica per farla, ad esempio vincendo un’elezione con più del 50 per cento o se fossi costretto a farlo per motivi di sicurezza nazionale“.
Borghi ha difeso anche la sua proposta dei minibot, l’introduzione di buoni del tesoro di piccolo taglio da utilizzare per pagare i debiti della pubblica amministrazione. Un’idea che ha sollevato varie critiche, tra cui anche quella di Mario Draghi, perché è stata vista come una valuta parallela e un mezzo per nascondere del debito. “Dopo la crisi del debito in Europa – risponde Borghi – i governi e la banca centrale hanno ripetuto: ‘L’euro è eterno, l’euro è stabile, l’euro è irreversibile’. Ora proponiamo i minibot e si dice che potrebbero distruggere l’euro. Allora mi chiedo: l’euro è ora indistruttibile o no?”. Per Borghi i minibot servirebbero a stimolare l’economia italiana perché “da quando il nostro Paese ha l’euro, questo presunto miracolo, abbiamo un problema di crescita“.
L’economista della Lega ha parlato anche dei vincoli europei sul deficit di bilancio. “Anche in Germania, sempre più persone si stanno rendendo conto che lo schwarze Null non è buono a lungo termine: nemmeno per l’economia tedesca”, ha detto riferendosi alle critiche arrivate al governo Merkel per il suo rigoroso rispetto del pareggio di bilancio anche in un periodo in cui molti economisti suggeriscono la necessità di più investimenti. Per quanto riguarda la prossima legge di bilancio, Borghi ha sostenuto che la Lega non intende “creare un mega deficit“. Ma se l’Europa “provasse a dettarci al massimo l’1,5%” di deficit/pil, “allora la nostra risposta sarebbe no“. “Non cerchiamo una controversia con Bruxelles. Ma non ci impegneremo in nulla che vada contro gli interessi dei nostri cittadini “, ha concluso Borghi.