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Crisi, la diretta – Mattarella dà tempo ai partiti fino a martedì. Da assemblea M5s l’ok a trattare con il Pd. Di Maio: “Dieci punti per nuovo governo”. Zingaretti: “Quadro su cui si può lavorare”

CRONACA ORA PER ORA - Il secondo round di consultazioni al Colle si conclude con il presidente della Repubblica che concede altri 4 giorni per trovare un accordo. I 5 stelle hanno dato la loro disponibilità al capo dello Stato a far nascere una nuova maggioranza. I democratici hanno chiarito le loro 5 condizioni: si tratta

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, dà altro tempo ai partiti per trattare. Fino a martedì prossimo, quando comincerà il secondo giro di consultazioni. È aperta la trattativa tra Movimento 5 stelle e Partito democratico che però, chiede il capo dello Stato, dovrà essere “breve”. Luigi Di Maio ha dato la disponibilità a far nascere una nuova maggioranza, ma a patto che vengano realizzati dieci punti che il M5s ritiene imprescindibili. Il primo impegno, da considerare “prioritario”, è “il taglio dei parlamentari“, che deve essere però “un obiettivo di legislatura“. Poi il conflitto di interessi, la riforma dei tempi della giustizia e della Rai, ma anche attenzione per i beni comuni. “Un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare“, ha risposto il segretario democratico, Nicola Zingaretti. I dieci punti elencati da Di Maio, in primis il taglio degli eletti, vanno ora confrontati con le cinque condizioni che invece ha posto il Pd. Il capo politico M5s ha ricevuto mandato dall’assemblea dei parlamentari pentastellati per iniziare il confronto. Mattarella chiede di trovare un accordo a breve, altrimenti l’alternativa è il voto. Elezioni anticipate che, con questo secondo giro di consultazioni, non potranno però tenersi a ottobre: YouTrend sottolinea che ora la prima data utile è il 3 novembre.

Salvini lascia la porta aperta ai Cinquestelle – Poco prima del M5s era salita al Colle la delegazione della Lega. Matteo Salvini ha ribadito che la “strada maestra” per il Carroccio è “il ritorno alle urne”. Ma è riuscito a lasciare ancora una volta la porta aperta ai 5 stelle. Un messaggio più che altro utile per i suoi elettori, ai quali continua a ripetere che la colpa del fallimento del governo è di chi ha detto “troppi no” e non della Lega, ancora aperta a rivedere la squadra. Dopo aver affondato la barca del governo in pieno agosto, Salvini fa comunque intendere di poter anche risalire a bordo. Mattarella ha infatti riferito che “alcuni partiti politici” gli hanno comunicato che “sono state avviate iniziative per un’intesa”, ma pure “altre forze politiche” hanno espresso la “possibilità di ulteriori verifiche. Uno scenario che ricorda addirittura quello di un anno fa, quando i 5 stelle aprirono i famosi “due forni”. Per ora l’assemblea dei gruppi M5s però ha dato mandato “a incontrare la delegazione Pd“.

Le condizioni del Pd: Zingaretti chiede un iter più soft del taglio degli eletti – In mattinata il presidente della Repubblica ha visto invece la delegazione Pd e il segretario Nicola Zingaretti, al termine del colloquio, ha detto di essere d’accordo alla nascita di “un esecutivo di svolta”. Ma le condizioni, che sarebbero state poste durante il colloquio con il Colle, rendono molto complicata la mediazione. Tra quelle “non negoziabili” infatti, non ci sono solo la modifica dei due decreti Sicurezza e un pre-accordo sulla manovra, ma anche un iter più soft del taglio dei parlamentari, riforma che per i 5 stelle è imprescindibile. L’accusa, arrivata dai renziani questa volta, è che dentro il Pd più di uno voglia far saltare l’accordo. In giornata sono saliti al Quirinale anche le delegazioni di Fratelli d’Italia e Forza Italia. L’esito è stato poco sorprendente: i due partiti hanno chiesto elezioni nel più breve tempo possibile.

I dieci punti di Di Maio: “Avviati contatti per avere una maggioranza solida” – Luigi Di Maio, che non parlava pubblicamente da prima del discorso di Conte al Senato, ha letto alla stampa le condizioni del M5s per formare una maggioranza alternativa rispetto a quella che ha sostenuto il governo gialloverde. “Ringraziamo Mattarella punto di riferimento in questo momento di crisi”, ha esordito Di Maio. Quindi, per prima cosa il leader M5s ha voluto ricordare che loro sono “il primo partito in Parlamento”, come a ricordare che vogliono essere loro a dettare le condizioni. “Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per gli italiani, dieci impegni che secondo noi devono essere portati a compimento”. Quindi ha elencato i dieci punti su cui, chiunque vorrà dialogare con il M5s, dovrà convergere: “Manca solo un voto: il taglio dei parlamentari deve essere un obiettivo di legislatura. Non la daremo vinta a chi vuole tenersi stretti 345 parlamentari in più”.

Al secondo punto, la manovra che “deve essere equa” e contenere la sterilizzazione dell’aumento dell’Iva, il salario minimo, il taglio del cuneo fiscale e misure a sostegno delle famiglie, della natalità, dei disabili e per l’emergenza abitativa. “Avevamo promesso di abbassare le tasse alle imprese che assumono e va fatto. E va dichiarato illegale uno stipendio di 2 o 3 euro l’ora”. Al terzo punto, l’ambiente. “Serve un cambio di paradigma”, ha detto Di Maio, annunciando gli obiettivi di un’Italia al 100% rinnovabile, di un green new deal per l’utilizzo di fonti rinnovabili di energia. E basta inceneritori, no alle trivelle, sì all’economia circolare. Poi, “informazione”. Il M5s punta ad una legge sul conflitto di interessi e alla riforma della Rai, ispirata al modello della Bbc inglese. “Se i cittadini pagano il canone hanno diritto ad una tv di qualità”. Al quinto punto: giustizia e Csm. “Dobbiamo dimezzare i tempi della giustizia e riformare i modi di elezione del Csm”. Sesto: Autonomia differenziata e riforma enti locali. Va completato il processo e avviato un piano di cancellazione degli enti inutili. Al settimo: legalità. Carcere per i grandi evasori, inasprimento delle pene per i reati finanziari e per chi organizza i traffici illeciti e serio contrasto a chi organizza l’immigrazione clandestina. Ottavo: il Sud. “Serve un piano straordinario di investimenti per il Sud che contempli anche la creazione di una banca pubblica per gli investimenti. Nono punto: banche. Per il M5s occorre una riforma sistema bancario che separi le banche di investimento dalle banche commerciali . Dieci: tutela dei beni comuni. Dalla scuola all’acqua pubblica fino alla sanità e passando per le infrastrutture che “appartengono ai cittadini” e revisionando le concessioni autostradali.

I numeri – I numeri per la nuova maggioranza, quella che potrebbe sostenere un governo giallorosso (ma che ora sembra un po’ più lontana), ci sarebbero e sarebbero anche abbastanza solidi. Si parlerebbe di 363 deputati alla Camera (216 M5s, 111 Pd e 14 Leu) e di 176 al Senato (107 M5s, 51 Pd, 6 Autonomie, 12 Misto). Ieri Mattarella ha incontrato gli esponenti di Autonomie, Misto e Leu e tutti hanno confermato di essere disposti a dare il loro sostegno a “un esecutivo di svolta“.

CRONACA ORA PER ORA

21:10 – Morra (M5s): “Nella trattativa col Pd no a chi era a tavolo con Lega”
“Nella trattativa col Pd dovranno esser ad eventuali tavoli i rappresentanti dei gruppi parlamentari, non chi c’è stato in occasione del tavolo con la Lega. Niente comunicazione presente durante le contrattazioni politiche”. Lo ha detto il senatore Nicola Morra nel corso dell’assemblea degli eletti del M5S.

20.57 – Terminata assemblea M5s
E’ terminata, dopo poco meno di due ore, l’assemblea dei gruppi M5S. Nel corso dell’incontro alcuni parlamentari, tra cui il senatore Alberto Airola, avrebbero messo in guardia i vertici del movimento sulla trattativa che si aprirà con il Pd per la formazione del nuovo governo. “Stiamo attenti ai dem, è una partita molto impegnativa e dobbiamo ricordarci del nostro peso specifico ma anche della malizia del Pd”, sarebbe il ragionamento fatto durante l’incontro.

20.52 – YouTrend: “Sfuma ipotesi voto a ottobre. Prima data utile diventa 3 novembre”
“Con la nuova e definitiva tornata di consultazioni annunciata da Mattarella per martedì 27 sfumerebbe la possibilità di elezioni anticipate il 27 ottobre. La prima data utile diventa così il 3 novembre”. Lo sottolinea YouTrend su Twitter.

20:41 – Zingaretti: “Da punti Di Maio quadro su cui si può lavorare”
“Dalle proposte e dai principi da noi illustrati al Capo dello Stato e dalle parole e dai punti programmatici esposti da Di Maio, emerge un quadro su cui si può sicuramente iniziare a lavorare”. Così il segretario Pd Nicola Zingaretti.

20.31 – Marcucci (Pd): “Obiettivo programma con M5s raggiungibile in tempi brevi”
“Credo che ci siano le condizioni per avviare un dialogo fattivo con il M5S. L’obiettivo di arrivare ad un programma rigoroso nei tempi celeri che vuole il Capo dello Stato, è raggiungibile”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.

20:12 – Mattarella: “Da partiti chiesto più tempo per formare un nuovo governo”
“Nel corso delle consultazioni mi è stato comunicato da parte di alcuni partiti che sono state avviate iniziative per un’intesa in Parlamento per un nuovo governo e mi è stata avanzata la richiesta di avere il tempo di sviluppare questo confronto. Anche da parte di altre forze politiche, del resto, è stata rappresentata la possibilità di ulteriori verifiche”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

20:08 – Mattarella: “Nuove consultazioni martedì prossimo”
“Svolgerò nuove consultazioni che inizieranno nella giornata di martedì prossimo per trarre le conclusioni e assumere le decisioni necessarie”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni al Quirinale.

20-07 – Mattarella: “Ho dovere di richiedere decisioni sollecite”
“Il ricorso agli elettori è necessario se il parlamento non è in grado di esprimere una maggioranza di governo. Mi è stato comunicato che sono state avviate iniziative tra partiti. Ho il dovere di richiedere decisioni sollecite”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, al termine delle consultazioni al Quirinale.

20:01 – Assemblea M5s dà mandato a Di Maio e ai capigruppo a incontrare la delegazione Pd
L’assemblea dei gruppi M5S, a quanto si apprende, ha dato mandato per acclamazione al capo politico Luigi Di Maio e ai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva ad incontrare la delegazione del Pd.

19:45 – Patuanelli: “Chiediamo mandato di incontrare la delegazione Pd per parlare del primo punto, il taglio degli eletti”
“Vi chiediamo mandato di incontrare la delegazione del Pd per parlare del primo punto, il taglio dei parlamentari, sul quale chiederemo chiarezza”, ha detto il capogruppo M5S Stefano Patuanelli all’assemblea dei gruppi. “Per noi il taglio dei parlamentari si deve fare ora, non fra 10 anni come chiede qualcuno. È una riforma fondamentale per il futuro del Paese con cui gli italiani risparmieranno mezzo miliardo di euro. Oggi abbiamo presentato 10 punti per noi imprescindibili e, non a caso, il taglio dei 345 parlamentari è stato fissato come primo punto sia in virtù dell’importanza che gli attribuiamo sia in virtù del fatto che manca solo un voto e dunque due ore di lavoro della Camera per portarlo a compimento”. “Il taglio dei parlamentari è il presupposto per il prosieguo della legislatura e per darle solidità. A tal proposito, visto che oggi abbiamo letto dichiarazioni piuttosto vaghe al riguardo e visto che la Lega continua ad essere il partito del boh, vi chiediamo mandato per incontrare la delegazione del Pd per iniziare a parlare del primo punto appunto: il taglio dei parlamentari, sul quale chiederemo chiarezza”, ha aggiunto il presidente dei senatori grillini.

19:33 – Iniziata l’assemblea dei parlamentari M5s
E’ iniziata da pochi minuti a Montecitorio l’assemblea congiunta dei deputati e senatori M5S con Luigi Di Maio. L’incontro è stato convocato per fare il punto dopo le consultazioni al Quirinale. Il leader ha postato sulla sua pagina facebook un breve video commentato con poche parole: “Noi ci siamo! Uniti e compatti! Forza!”.

19:28 – Grasso: “I punti di Zingaretti e quelli di Di Maio buona base di lavoro per governo di legislatura”
“I 5 punti della relazione di Zingaretti di ieri e i 10 punti elencati da Luigi Di Maio al termine delle consultazioni di oggi sono una buona e condivisibile base di lavoro”, dice Pietro Grasso di Leu. “Se la volontà di trovare un’intesa per il bene del Paese è reale, è possibile dare vita a un governo politico e di legislatura che possa migliorare la vita dei cittadini e garantire stabilità e sicurezza. Confido nella responsabilità delle parti politiche per avviare un percorso rapido”.

19:16 – Per Di Maio taglio dei parlamentari presupposto perché la legislatura vada avanti
Il taglio dei parlamentari è il presupposto per il prosieguo della legislatura e per darle solidità. È il ragionamento che fa il leader M5S Luigi Di Maio in queste ore con i suoi.

19:14 – Di Stefano: “Chi sposa i 10 punti può fare accordo con noi”
“Salvini si è dimostrato inaffidabile e non credibile. Ci sono 10 punti di programma, chi li sposa può fare un accordo con noi”. Lo ha detto il sottosegretario M5S Manlio Di Stefano entrando alla riunione dei gruppi. “Sono aperte un po’ di interlocuzioni, che devono essere sui punti che abbiamo indicato.L’apertura l’abbiamo fatta dal primo giorno a tutti i partiti che non vogliono l’aumento dell’iva che potrebbe esserci per colpa di Salvini. Chiunque pensa che le nostre proposte siano di interesse pubblico può aderire, anche la Lega, ma ora è un problema loro”.

18:45 – Fraccaro: “Tagliare i parlamentari, è il modo migliore per mettere il bene comune davanti a interessi di parte”
“In questi mesi il M5s ha portato avanti riforme centrali per il Paese e invocate da anni. Ora il nostro obiettivo è realizzarle a beneficio dei cittadini. Al primo posto c’è la riduzione di 345 parlamentari, una riforma epocale che tutti i partiti hanno promesso di approvare: è il tempo di scendere dalle barricate e passare ai fatti. È una proposta avanzata da ogni singola forza politica. Basta un solo voto e sarà legge, tagliare le poltrone è il modo migliore per mettere il bene comune davantiagli interessi di parte”. Lo ha detto il ministro per i Rapporti con il Parlamento e la Democrazia diretta, Riccardo Fraccaro.

18 – Il presidente della Repubblica parlerà alle 20, al termine delle consultazioni
“Il presidente rifletterà un paio d’ore e dopo, verso le otto, verrà a incontravi”. Lo ha annunciato Giovanni grasso, portavoce del Presidente della Repubblica, al termine delle consultazioni al Quirinale.

17.50 – Di Maio: “Avviate tutte le interlocuzioni per una maggioranza solida”
“Sono state avviate tutte le interlocuzioni per avere una maggioranza solida che voglia convergere sui punti indicati. Noi non lasciamo affondare la nave, che a pagare siano gli italiani”.

17.45 – Di Maio: “Il coraggio non è di chi scappa ma di chi tenta di cambiare le cose. Al Movimento questo coraggio non è mancato anche a rischio di perdere consenso”

17.30 – Terminato il colloquio tra il M5s e Mattarella. Di Maio elenca i 10 impegni per “nuovo governo”
“All’attenzione del capo dello Stato abbiamo portato le nostre preoccupazioni in relazione a un possibile aumento dell’Iva o il ritorno della legge Fornero. Non è giusto che a pagare questa crisi siano proprio i cittadini italiani. I cittadini ci hanno chiesto di cambiare profondamente questo Paese. Abbiamo informato il capo dello Stato di quelli che secondo noi sono obiettivi prioritari per gli italiani, dieci impegni che secondo noi devono essere portati a compimenti”. Che sono: taglio del numero dei Parlamentari; una manovra equa che preveda, tra le varie cose, lo stop all’aumento dell’Iva, il salario minimo orario, la sburocratizzazione, misure per il sostegno alle nascite e alla disabilità; cambio di paradigma sull’ambiente; conflitto di interessi e riforma della Rai; dimezzare i tempi della giustizia; autonomia differenziata e riforma degli enti locali; legalità, carcere ai grandi evasori; tutela dei beni comuni, a partire dalla scuola. I 5 stelle hanno anche specificato che “il voto non li spaventa”: “Ma non deve essere una fuga dalle promesse fatte agli italiani”.

17.15 – Il sindaco Sala: “Non sono così sicuro che vada a un nuovo governo”
“Non sono così sicuro che si vada a un nuovo governo, io lo auspicherei anche perché sono tra quelli che in tempi non sospetti ha detto che con i Cinque stelle bisogna anche parlare, però penso che ci siano anche serie possibilità di andare a votare: non è facile trovare l’accordo”. Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. “Non voglio essere né ottimista né pessimista: nella giornata non sto vedendo grandi passi avanti per un nuovo governo. Oggi sono un pò perplesso, poi vedremo”, aggiunge a margine del Meeting di Rimini.

17 – Salvini: “Tra i 5 stelle ce ne sono di disponibili a manovra coraggiosa”
“Ho scoperto che tanti no, si sarebbero trasformati in si. Ci sono alcuni 5s che appoggerebbero una manovra coraggiosa: ho scoperto che ci sarebbero alcuni disponibili. Aver scoperchiato il vaso è stato utile per capire. Ma malgrado gli insulti, vado avanti”. Lo afferma il leader della Lega, Matteo Salvini, al Quirinale dopo le consultazioni.

16.55 – Salvini: “Pd e M5s sono vecchia politica contro di noi”

16.50 – Delegazione M5s è arrivata al Colle
La delegazione M5s composta dal capo politico Luigi Di Maio e dai capigruppo Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva è arrivata al Quirinale per partecipare alle consultazioni con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

16.45 – Salvini dopo l’incontro al Colle: “L’Italia non può perdere tempo”
“Abbiamo ribadito che i troppi no hanno portato allo stop di questa esperienza di governo che tante cose buone ha fatto. Bella discussione, sono contento di essere a capo di una forza compatta. Abbiamo scelto di portare nelle case degli italiani le cose che non vanno, qualche anno fa sarebbero rimaste nelle stanze segrete. L’Italia non può permettersi di perdere tempo, con un governo che litiga”.

16.30 – Nota dello staff M5s: smentiamo off, posizione ufficiale a termine consultazioni
Smentiamo ogni notizia diffusa dalle agenzie di stampa e dagli organi di informazione che citi “fonti” o riporti indiscrezioni di qualsiasi genere sul M5s. La posizione del M5s sarà espressa al termine delle consultazioni e passerà solo attraverso i consueti canali ufficiali del Movimento e del capo politico Luigi Di Maio. Lo dice il M5s in una nota.


15.51 – Delegazione della Lega al Quirinale
La delegazione della Lega, guidata dal leader Matteo Salvini, è arrivata al Quirinale, per le consultazioni con il capo dello Stato. Con lui i capogruppo di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo. “Rimanete qui in diretta tra poco vi aggiorno dal Quirinale”, ha scritto Salvini su Facebook.

15.33 – Delrio: “Ok a taglio parlamentari, ma con riforma elettorale”
“Siamo a favore del taglio dei parlamentari che pure avevamo già proposto in passato, ma chiediamo sia inserito in una agenda complessiva che tenga conto di una riforma della legge elettorale che garantisca rappresentanza democratica ai territori”. Lo dichiara Graziano Delrio, presidente dei deputati del Pd. “Nessun tentativo di far fallire quindi, ma piuttosto – conclude Delrio – di fondare su solide basi un governo all’altezza della crisi”.

15.28 – M5s, ala anti-Pd: “Andiamo al voto”
È l’ala del Movimento 5 Stelle contraria a una alleanza con il Pd a saltare sulla sedia dopo i presunti paletti che Nicola Zingaretti avrebbe presentato al capo dello Stato, Sergio Mattarella, nel corso del colloquio al Quirinale nell’ambito delle consultazioni. Secondo quanto si apprende da fonti qualificate dei pentastellati ci sarebbe una grossa fetta del Movimento pronto ad andare al voto e di conseguenza far saltare qualsiasi tipo di trattativa con il Nazareno.

15.20 – Borghi: “Mi chiamano dal M5s. C’è ancora tempo…”
“C’è vita nel M5S. Lui ha il coraggio di scrivere altri mi telefonano. Mi preoccupa però il silenzio di alcuni che ero davvero convinto fossero vivi ma a questo punto mi vengono dubbi… c’è tempo, non tantissimo ma c’è”. Lo scrive in un post il deputato della Lega e presidente della Commissione Bilancio della Camera Claudio Borghi riferendosi alle parole del senatore M5s Gianluigi Paragone.

15.17 – Ruocco: “Bene un governo con visione ampia e chiara”
“Oggi alle 17 è attesa la nostra delegazione al Quirinale per le consultazioni. Come sempre, il nostro faro saranno i temi e i progetti a lungo termine per il Paese. L’Italia, come ho già ribadito anche ieri, deve avere un governo che abbia una visione ampia e chiara”. Così sui social Carla Ruocco, presidente M5S della Commissione Finanze della Camera.

15.11 – Paragone: “Da Pd solita spocchia”
“Più sento parlare quelli del Pd e più avverto quel solito senso di spocchia e di superiorità che mal sopporto… Sanno sempre tutto loro: ora dovete cambiare, dovete fare quello che vi diciamo noi e vedrete che alla fine entrerete nel club dei buoni, dei bravi… Quindi quando dicevamo che avevano creato povertà e distrutto il ceto medio scherzavamo? Io no, sia chiaro”. A scriverlo, su Facebook, il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone.

15.01 – Zingaretti: “Punti decisi in direzione. Se c’è intesa, li approfondiamo”
“I punti alla base della possibile trattativa per un nuovo governo sono quelle decise all’unanimità dalla Direzione di ieri e che abbiamo presentato oggi al Presidente della Repubblica. Qualora ce ne fossero le condizioni e la disponibilità, è giunto il tempo di aprire una fase di confronto e approfondimento.” Lo dichiara in una nota il Segretario del Pd Nicola Zingaretti.

14.31 – Orlando: “Strada con M5s più stretta? Come ieri”
La strada di un governo con il M5s è più stretta rispetto a ieri? “E’ come ieri”. Lo ha detto Andrea Orlando parlando con i giornalisti davanti al Nazareno. Le richieste del Pd su un diverso iter per il taglio dei parlamentari e la legge elettorale e su un passo indietro sui decreti sicurezza “sono le condizioni per un confronto”, ha aggiunto.

14.14 – Orlando: “Via i decreti Sicurezza, è imprescindibile”
Il passo indietro sui decreti sicurezza è imprescindibile per un accordo con il M5S? “Sicuramente sì, quello è un cambio radicale di politica su questi temi”. Lo ha detto Andrea Orlando, parlando con i giornalisti davanti al Nazareno.

14.13 – Orlando: “Mai detto no a taglio dei parlamentari, serve solo bilanciamento”
“Non abbiamo detto di non andare avanti col taglio dei parlamentari, abbiamo detto che va fatto con un quadro di bilanciamento, a partire anche dall’aggiustamento della legge elettorale”. Lo ha detto Andrea Orlando uscendo dal Nazareno. Quindi, riguardo l’approvazione definitiva della legge, “quantomeno non farlo subito – ha aggiunto – ma vedere quali sono gli altri interventi di accompagnamento”.

13.58 – Di Maio alla Camera, probabile incontro con i capigruppo
Il vicepremier Luigi Di Maio è appena arrivato alla Camera, entrando nel Palazzo dei gruppi di via Uffici del Vicario. È probabile che, a Montecitorio, il leader del M5S tenga una nuova riunione sui temi con i capigruppo di commissione del Movimento. Il leader del Movimento è arrivato alla Camera dopo un vertice, questa mattina, con lo stato maggiore pentastellato.

13.51 – Renziani: “Sconcerto per condizioni Zingaretti”
Sconcerto, per dirla con un eufemismo. Le tre condizioni “non negoziabili” – e pesantissime nella trattativa con i 5 Stelle – che Nicola Zingaretti avrebbe posto durante il colloquio al Colle, secondo quanto riportato da alcuni organi di stampa, a quanto apprende l’Adnkronos, hanno provocato una certa tensione tra i renziani. “Ci aspettiamo che vengano smentite” dice un big dell’area ricordando che è stata data “piena fiducia e pieno sostegno al segretario” e che “in Direzione non abbiamo nè discusso nè votato quei 3 punti”.

13.25 – Tre condizioni di Zingaretti: c’è modifiche a taglio parlamentari
Cominciano a declinarsi più in concreto i punti “non negoziabili” che Nicola Zingaretti ha consegnato nelle mani del Capo dello Stato per far partire una possibile trattativa con il M5S. Le cinque condizioni espresse ieri, certo, che però in realtà si riducono – secondo quanto si apprende – a tre paletti irrevocabili: la manovra economica innanzitutto, da concordare nei minimi dettagli e nel segno dell’equità; poi la diversa politica migratoria chiesta ieri che però si risolve, per il leader Dem, nell’abolizione dei due decreti Sicurezza targati Salvini. Anche l’accento posto sulla centralità del Parlamento ha una sua ricaduta pratica: no al taglio dei parlamentari previsto dalla riforma Fraccaro, già bocciato dai Dem nelle tre letture che ci sono state in Parlamento. Date le premesse, la trattativa si annuncia in salita.

12.48 – Bonino: “Trattativa Pd-M5s difficilissima”
La trattativa tra Cinquestelle e Partito Democratico “sarà difficilissima, e non solo per il Pd. Il M5S dovrebbe disfare tutto il suo programma, rimettere al centro il ruolo del Parlamento e dell’Europa. Naturalmente cancellare immediatamente il dl sicurezza primo e secondo che ha votato con convinzione. Così come dovrebbe rinunciare al taglio dei parlamentari”. Lo dice Emma Bonino in un’intervista al Foglio.

12.44 – Berlusconi: “Governo solo con idee compatibili”
“L’esperienza appena conclusa dimostra che i progetti di governo si fanno con i tempi e con le idee compatibili, non dopo il voto ma prima. Quindi un governo non può nascere in laboratorio, se basato solo su un contratto”. Lo afferma Silvio Berlusconi, leader di Fi, al termine delle consultazioni.

12.42 – Berlusconi: “Serve governo europeista”
“Serve un Governo che scongiuri ipotesi avventurose di uscita dall’Euro e dalla Ue ma consenta all’Italia di contare in Ue e di consolidare i nostri interessi nazionali come spetta a un Paese fondatore”. Lo dice Silvio Berlusconi.

12.40 – Berlusconi: “Governo a sinistra rischio patrimoniale”
“Un governo fortemente sbilanciato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese e per le garanzie di libertà dei cittadini” con il rischio che “messo di fronte alle difficoltà ricorra ad una patrimoniale che comprometterebbe definitivamente le prospettive di crescita” . Lo ha detto Silvio Berlusconi al termine delle consultazioni al Quirinale.

12.37 – Berlusconi: “No governo presa in giro”
“Una maggioranza che non rispecchia la maggioranza degli elettori è una mera coincidenza di forze che si sono contrastate, non può essere la base per un esecutivo stabile e credibile ma solo una presa in giro degli elettori ed un tradimento delle loro volontà”. Lo afferma Silvio Berlusconi.
“Un governo sbilanciato a sinistra sarebbe pericoloso per le imprese, lo sviluppo, la sicurezza”, conclude.

12.36 – Berlusconi: “Forza Italia non si allea con chi ha contrastato”
“In nessun caso Fi è disponibile ad alleanze con chi abbiamo contrastato in campagna elettorale e che esprimono una visione del paese diversa e opposta”. Lo afferma Silvio Berlusconi leader Fi al termine delle consultazioni.

12.35 – Berlusconi: “No a governo dei diversi”
“Forza Italia ha condotto un’opposizione seria e coerente in parlamento cercando di correggere molti errori e migliorare provvedimenti del governo con lo stesso senso di responsabilità dimostrato finora, e che è stato molto oneroso in termini politici per il nostro partito. Ma oggi mettiamo in guardia da un governo frutto di una maggioranza tra diversi e improvvisata”. L’ha detto il presidente di Forza Italia ed ex premier Silvio Berlusconi, al termine delle consultazioni con Sergio Mattarella.

11.35 – Forza Italia al Colle
La delegazione di Forza Italia guidata da Silvio Berlusconi è giunta al Quirinale per le consultazioni con Sergio Mattarella. Insieme all’ex premier, Antonio Tajani e le due capigruppo, Anna Maria Bernini e Mariastella Gelmini. A differenza delle delegazioni di Fdi e Pd, quella di Forza Italia ha fatto il suo ingresso nel palazzo del Quirinale non a piedi ma in macchina.

11.30 – Zingaretti: “Nuovo governo su principi inderogabili”
Il Pd ritiene “utile” provare a costituire un “governo di svolta” per il quale “abbiamo indicato i primi non negoziabili principi”: primo tra tutti la riconferma della “vocazione europeista” dell’Italia. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingraretti al termine delle consultazioni al Quirinale

11.26 – Zingaretti: “Governo di svolta o voto”
“Non un governo a qualsiasi costo: serve un governo di svolta, alternativo alle destre, con un programma nuovo, solido, una ampia base parlamentare e ridia una speranza agli italiani. Se non dovessero esistere queste condizioni, tutte da verificare, lo sbocco naturale della crisi sono nuove elezioni anticipate alle quali il Pd è pronto”. Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con il Capo dello Stato.

11.23 – Zingaretti dopo consultazioni con Mattarella: “Ok verificare nuova maggioranza”
“Abbiamo manifestato al presidente della Repubblica la disponibilità a verificare la formazione diversa maggioranza e l’avvio di una fase politica nuova e un governo nel segno della discontinuità politica e programmatica”. Lo dice il segretario del Pd Nicola Zingaretti al termine dell’incontro con Mattarella.

10.43 – Meloni: “Ipotesi Pd – M5s è oscena”
L’ipotesi di un governo M5S-Pd “è oscena”, “non si può fare una maggioranza con persone che se si facessero le elezioni andrebbero a casa”. Lo ha detto Giorgia Meloni, intervistata fuori dal Quirinale, dopo le consultazioni con il Presidente della Repubblica. La leader Fdi ha sottolineato che “le elezioni sarebbero la via più rispettosa dei cittadini e della Costituzione, che affida la sovranità al popolo”.

10.39 – Meloni: “Eventuale incarico solo a centrodestra”
“Se il Presidente Mattarella dovesse scegliere di valutare l’ipotesi di un mandato bisognerebbe ripartire dalle elezioni del 2018 e dal sentimento chiaro del Paese e prendere in considerazione l’ipotesi di affidare il mandato ad un esponente di centrodestra, perché sarebbe sicuramente più affine alla volontà popolare”. Lo ha affermato Giorgia Meloni, presidente di Fratelli d’Italia, al termine delle consultazioni al Quirinale.

10.15 – Buffagni: “Al governo per fare le cose o si torna a votare”
“In Parlamento sono tutti pronti ad essere responsabili per non staccare la spina da lì, ecco quello non è lo stile del M5S. Noi non siamo lì per sopravvivere”. È quanto dichiarato dal sottosegretario del M5S Stefano Buffagni, nel corso della trasmissione Agorà Estate, condotta da Monica Giandotti su Rai3. “Non bisogna stare al governo per forza, o ci si sta per fare le cose o si torna a votare”, ha spiegato ancora Buffagni.

9.31 – Boschi: “Io nel governo Pd-M5s? No grazie”
La deputata Pd ed ex ministra delle riforme, Maria Elena Boschi, esclude di entrare in un possibile governo rossogiallo: “Ho già chiarito che posso dare una mano sui contenuti se può essere utile. Voterò la fiducia anche se con fatica, se nascerà il governo. Ma fare il ministro con i 5Stelle, no grazie” dice in un’intervista a Repubblica.

9.29 – Spread sotto i 200 punti: scende a 195
Lo spread tra Btp e Bund tedeschi scende a 195 punti base. Il tasso di rendimento del decennale italiano è sotto l’1,3% all’1,28%. Oggi parte il secondo giro di consultazioni al Quirinale per il nuovo governo.

9.23 – Boschi: “Con governo M5s-Pd si arriva al 2023”
“Se devo fare una previsione dico che si va alla scadenza naturale. Sicuramente all’elezione del presidente della Repubblica, ma secondo me fino al marzo 2023”. Lo ha detto la deputata Pd e ex ministra delle Riforme e dei Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, chiamata a fare un ‘pronosticò sulla durata di un eventuale esecutivo 5Stelle-Pd in un’intervista alla “Repubblica”.

9.09 – Centinaio: “Con M5s porta aperta, ovviamente senza Conte”
“Contatti tra alcuni nostri esponenti e quelli del Movimento 5 Stelle sono ancora in corso. Noi, anche in questi giorni, una porticina l’abbiamo tenuta aperta. Ovviamente deve esserci un passo indietro del presidente del Consiglio”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian Marco Centinaio intervistato dal quotidiano Il Mattino.

8.30 – Zingaretti: “Su Di Maio al governo nessun veto”
“Conte non va bene: non si può dire che gli altri, ovvero Salvini, hanno sbagliato, e riprendere a governare come se nulla fosse cambiando solo alleato”. Così il segretario del Pd Nicola Zingaretti, in un’intervista a Il Messaggero, sottolineando che su un governo Conte bis i margini di trattativa sono “zero”. Escluso anche che il premier sia lui: “Faccio il presidente della Regione Lazio e il segretario del Pd e credo siano già due impegni molto gravosi e intendo continuare a fare questo”. “Non ho alcun veto su Di Maio nel governo. Ma non si potrà far scendere in campo la stessa squadra che ha perso già una partita”, aggiunge.

8.24 – Fattori (M5s): “Se abbiamo retto Salvini e Siri, ce la possiamo fare con Lotti”
“Se siamo riusciti a reggere un governo appoggiato da Salvini e Siri, possiamo farcela” anche a reggere un governo appoggiato da Renzi, Boschi e Lotti. Così in un’intervista al ‘Corriere della Serà Elena Fattori, senatrice 5 Stelle.