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Germania, Berlino ordina 190 milioni di compresse di iodio anti-radiazioni: “Acquisto preventivo in caso di disastro nucleare”

L'operazione è costata intorno agli 8,4 milioni di euro per 50 milioni di confezioni: il più grande ordine ma ricevuto dal gruppo farmaceutico austriaco Gerot Lannach
Germania, Berlino ordina 190 milioni di compresse di iodio anti-radiazioni: “Acquisto preventivo in caso di disastro nucleare”
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Un maxi ordine da 190 milioni di compresse di iodio anti-radiazioni è stato inoltrato a un produttore austriaco dall’Ufficio federale tedesco per la protezione dalle radiazioni. A riferire la notizia è l’emittente Wdr : le pillole sono pronte per essere distribuite alla popolazione in caso di disastro nucleare. La Germania, che ha deciso di sospendere gradualmente la produzione di energia nucleare dopo l’incidente di Fukushima nel 2011 e ha previsto la chiusura definitiva delle centrali nucleari entro il 2022, ha pensato quindi di tutelarsi anche nei confronti di eventuali radiazioni prodotte da altri paesi. Un’operazione costata intorno agli 8,4 milioni di euro.

Si tratta di 50 milioni di confezioni, il più grande ordinativo mai ricevuto dal gruppo farmaceutico austriaco Gerot Lannach. Lo stesso Ufficio federale tedesco per la protezioni dalle radiazioni ha confermato che si tratta di un acquisto a titolo preventivo. L’istituto afferma di aver seguito le indicazioni della Commissione per la protezione dalle radiazioni che ha elaborato una nuova strategia di prevenzione dopo il disastro di Fukushima.

Secondo le indicazioni il raggio di influenza degli agenti radioattivi sarebbe molto più esteso di quanto finora supposto. Le compresse agiscono saturando la tiroide di iodio “buono” e impedendo che si accumuli nella ghiandola quello radioattivo, in grado di provocare tumori. Si tratta quindi dell’unico farmaco preventivo in caso di disastri atomici. Recentemente anche nelle città del nord della Russia è stata fatta incetta di questo medicinale, in seguito all’incidente nucleare alla base militare di Nynoksa dello scorso 8 agosto.

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