Cronaca

Sardegna, la paziente deve avere cure idonee. Ma il trasferimento al Mater Olbia viene annullato. Lapia (M5s): “Esposto in Procura”

Daniela Pileri, affetta da sclerodermia sistemica e polimiosite, dopo mesi di ricovero a Tempio attendeva il 19 agosto il trasferimento in un centro in grado di offrire un trattamento specialistico che era stato individuato nella struttura in mano quatariota che ha ricevuto 150 milioni in tre anni dalla Regione. La deputata pentastellata: "La verità è che il Mater Olbia è una scatola vuota"

Finirà in Procura la vicenda di Daniela Pileri, paziente sarda affetta da una grave malattia e ricoverata da mesi all’ospedale Paolo Dettori di Tempio, in attesa di trovare un centro specializzato che la prenda in carico. Così assicura la deputata del M5s e componente della commissione Sanità alla Camera, Mara Lapia, dopo le sollecitazioni inviate nelle scorse settimane all’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, e alla ministra della Salute, Giulia Grillo. Daniela Pileri è una donna di 37 anni affetta da sclerodermia sistemica e polimiosite, una patologia rara che associa alle caratteristiche della Sla quelle di un’immunodeficenza diffusa che richiederebbe il ricovero urgente in una struttura in grado di offrire un trattamento specialistico associato al codice C56, quello che disciplina i casi particolarmente gravi destinati alla riabilitazione in fase intensiva post-acuta.

Dopo un primo ricovero nella rianimazione dell’ospedale di Olbia e il successivo passaggio al reparto di medicina del piccolo presidio gallurese, la paziente avrebbe dovuto essere finalmente trasferita proprio in questi giorni nel nuovissimo ospedale Mater Olbia, ex creatura di don Verzè, passata in mano quatariota sotto il governo Renzi e fresca di finanziamenti in convenzione con la Regione Sardegna (150 milioni in tre anni per coprire l’avvio della struttura che al suo interno vede la partnership della fondazione policlinico Gemelli). Ma è saltato tutto. “Il trasferimento sarebbe dovuto avvenire entro il 19 agosto, invece nulla: ‘la signora ha la febbre e non può essere spostata’, dicono le fonti ospedaliere”, spiega la deputata Lapia. “Ma in una paziente immunodepressa la febbre è una condizione permanente – aggiunge – e in ogni caso la si può sempre trasferire in ambulanza verso una destinazione più idonea rispetto a quella in cui si trova adesso, in un ambiente sterile e polispecialistico”. “La verità – denuncia la pentastellata – è che il Mater Olbia è una scatola vuota, dietro la quale si muovono interessi giganteschi”.

A chiarire i passaggi della vicenda sul fronte istituzionale c’è un comunicato dell’ Ats, Azienda per la tutela della salute regionale, datato ai primi di agosto. Nel documento si assicurava “a breve” la presa in carico della paziente da parte del Mater Olbia: la signora era rimasta ricoverata fino al 10 luglio nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Giovanni Paolo II di Olbia “per una gravissima infezione generalizzata”. Poi , constatato il “miglioramento del quadro clinico” si era cercato di individuare un centro adatto al trattamento delle sue molteplici patologie, che richiedono “una riabilitazione intensiva in un centro accreditato con codice 56”, come attestato dalla relazione del fisiatra.

Non tutti i centri abilitati al codice 56 possono però prendere in carico la paziente, gravata di diverse patologie. Quindi “in attesa di individuare la struttura adatta” , Daniela Pileri era finita nel reparto di medicina a Tempio, giudicato “idonea” in attesa del trasferimento finale e dove invece rimane tutt’ora nonostante la precarietà delle sue condizioni. Il comunicato parlava di un “quadro clinico migliorato” che “a breve, ne consentirà il trasferimento al Mater Olbia, in cui potrà avviare il trattamento previsto dal codice 56″. Ma allora perché non trasferirla subito nella struttura di alta specializzazione aperta ormai da mesi? E perché questo nuovo rinvio, chiede Mara Lapia insieme ai familiari della donna, stante la cronicità della condizione febbrile in una patologia di quel tipo?

“Ho chiesto che entro le 24 ore successive alla data indicatami per il trasferimento, per la signora Pileri venisse trovata una sistemazione idonea al suo caso e alle cure di cui necessita. In caso contrario, sarebbe partito un esposto alla procura di Tempio, cosa che ho puntualmente fatto”, assicura la deputata M5s. Il 19 agosto aveva ancora una volta scritto alla ministra Grillo, riepilogando l’intera faccenda: “Secondo quanto comunicatomi allora dal dott. Franco Pala (primario della rianimazione di Olbia, ndr) la paziente sarebbe stata trasferita nella struttura Mater Olbia, entro e non oltre la data odierna (19 agosto 2019). Tuttavia tale trasferimento al momento non risulta avvenuto”.

La crisi di governo in corso rischia di congelare ogni intervento del ministero che potrebbe non rimanere in mano a Giulia Grillo. “È una vicenda assurda, andrò fino in fondo a prescindere dagli sviluppi della legislatura”, chiarisce Lapia. “La politica è stata fin troppo assente, forse perché questa vicenda sollecita un ragionamento al di là del caso singolo, sulle modalità di una riforma sanitaria regionale che ha svuotato di personale e competenze i piccoli ospedali sardi a favore di strutture private convenzionate a suon di milioni, che però stentano a farsi carico dei nostri pazienti”.