Nel giorno in cui il Partito democratico comincia ufficialmente le trattative con il Movimento 5 stelle un audio di Matteo Renzi è destinato a infiammare il clima interno ai dem. Un nastro lungo 4 minuti e 53 secondi, registrato ieri, durante una lezione ai ragazzi della sua scuola di politica in Garfagnana, in cui l’ex premier accusa Paolo Gentiloni di voler far saltare la trattativa con i 5 stelle. E soprattutto ipotizza una scissione interna al Pd prima delle prossime lezioni. E che raccoglie la replica Nicola Zingaretti: “Non è mai esistita ovviamente nessuna manovra del Presidente Gentiloni per far fallire l’ipotesi di un nuovo Governo e sostenerlo è ridicolo e offensivo”, ha detto il segretario. Lanciando un appello ai suoi per cercare di depurare l’ambiente: “Torno per l’ennesima volta a fare un appello alla responsabilità: fondamentale per raggiungere questo obiettivo casomai è fermare questo continuo proliferare di comunicati, battute, interviste che, questi si, mettono tutto a rischio e logorano la nostra credibilità”.
L’oggetto del racconto di Renzi ai suoi è il retroscena pubblicato ieri da Repubblica e Huffington Post , che accusavano Nicola Zingaretti di aver posto a Sergio Mattarella tre paletti per trattare con il M5s: concordare la manovra economica preventivamente, abolire i decreti sicurezza bis di Matteo Salvini e soprattutto non votare il taglio dei parlamentari. Cioè la riforma numero uno per i 5 stelle, alla quale Luigi Di Maio ha legato le sorti di un nuovo esecutivo. Un paletto che avrebbe ovviamente portato al fallimento dell’accordo tra dem e grillini. In realtà la posizione di Zingaretti è diversa. “Non abbiamo detto di non andare avanti col taglio dei parlamentari, abbiamo detto che va fatto con un quadro di bilanciamento, a partire anche dall’aggiustamento della legge elettorale”, ha spiegato ieri il vicesegretario Andrea Orlando.
Renzi, però, ai suoi studenti la racconta in modo diverso. “Se oggi Di Maio viene su e dice, ci stiamo parlare a parlare, (Matterella ndr) lascerà cinque, sei giorni per verificare se quest’accordo. E qui si è inserito un pezzo di narrazione. Due giornali, La Repubblica e Huffigton Post – interessante notare che appartengano allo stesso editore- hanno riportato uno spin che hanno individuato come proveniente dal Nazareno in realtà ha un nome e un cognome, quello di Paolo Gentiloni. È Paolo Gentiloni che ha fatto passare il messaggio di una triplice richiesta di abiura da parte del Pd ai 5 stelle”, ricostruisce l’ex premier riferendosi ai retroscena sulle richieste di Zingaretti ai 5 stelle.
“Il modo in cui lo spin è stato passato è un modo finalizzato a far saltare tutto”, spiega Renzi ai suoi. Che poi attacca il suo successore a Palazzo Chigi: “Gentiloni era al Colle ma non ha aperto bocca. Non ha detto nella sede ufficiale quello che pensava o che secondo lui andava fatto. Ma lo ha detto a due giornali. Ed è successo un mezzo caos. Perché la parte dei 5Stelle che vuol far saltare tutto – legata a Di Battista e Paragone – a quel punto ha detto ‘Zingaretti è Giuda’. E in questo rilancio il messaggio M5S è stato: ‘Noi andremo da Mattarella a dire mai con il Pd'”.In realtò, a sentire l’ex segretario del Pd, la questione del taglio dei parlamentari era stata già affrontata con i grillini direttamente dai renziani. “I cinquestelle ci avevano detto ‘noi ci stiamo se ci garantite che possiamo arrivare almeno al referendum sul taglio dei parlamentari’. L’ala trattativista, guidata da Franceschini, aveva detto: ‘A noi va bene se garantite dei contrappesi'”. Cioè esattamente quello che ha raccontato Orlando. E dunque quello “spint” – come la chiama Renzi – che secondo lo stesso ex premier sarebbe stato “soffiato” ai due giornali del gruppo Gedi da Gentiloni avrebbe soffocato in culla qualsiasi ipotesi di governo tra Pd e 5 stelle.Ed è alla fine del suo discorso che Renzi evoca la scissione. Lo fa accusando Il Fatto Quotidiano di aver predisposto “una narrativa” a favore di Giuseppe Conte. “La narrazione di questi ultimi giorni – guardate Il Fatto – è di presentare Conte come un grande leader e di presentare bipolarismo Conte -Salvini. Tagliando fuori il Pd. Anche perché nel Pd, ove vi fosse la rottura, sarà un caos. Se uno, contravvenendo alle regole interne, con un spin fa saltare tutto non è detto che il Pd arrivi tutto insieme alle elezioni”.
Renzi ha commentato la diffusione dell’audio nella lezione di oggi, rimproverando con tono scherzoso i partecipanti per aver registrato e diffuso l’audio: “Così si mina il bel clima che abbiamo creato. Non ho nessun timore a dire apertamente quello che penso. Io, poi, ho sempre difeso lo streaming. Sono altri che hanno cambiato idea…”. “Facciamo tutti un pò silenzio”, ha detto invece il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, parlando con i giornalisti al rientro al Nazareno che gli chiedevano un commento all’audio su Gentiloni. Difeso da Maurizio Martina: “Sinceramente non commentiamo gli audio. Si lavora, si lavora tutti per lo stesso obiettivo, anche Gentiloni”.