Prima l’incontro tra i capigruppo di Pd e Movimento 5 stelle. Poi, in serata, la cena tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, durante la quale il leader M5s ha chiesto che i democratici accettino la riconferma del premier Giuseppe Conte. Il segretario Pd, giovedì 22 agosto aveva detto al Messaggero che “ci sono zero margini di trattativa, Conte non va bene” (senza porre veti su Di Maio nel governo). Anche nel faccia a faccia con Di Maio, riferiscono fonti del Nazareno, ha parlato della necessità di un governo di svolta per rimarcare “discontinuità”. Ma si continua a trattare su un bis del premier, anche nell’ipotesi di futura scelta dei ministri. La nota si chiude dicendo che “il confronto continuerà nelle prossime ore”, mentre la comunicazione del Nazareno insiste sulla tesi del “no forte e chiaro” a Conte.
Sul fronte del programma, le cose sembrano essere più semplici. I capigruppo oggi, dopo l’incontro, hanno dato buoni segnali. Hanno detto che non ci sono “ostacoli insormontabili”, tavoli aperti con altri partiti e i democratici hanno annunciato di essere d’accordo con “l’iter veloce del taglio dei parlamentari”. Ma, nonostante i primi segnali di apertura concreta, la trattativa rimane in salita e ancora sono tanti i nodi da risolvere. A renderlo chiaro in serata è stato lo stesso Luigi Di Maio che, parlando con i suoi, come riferito dall’agenzia Adnkronos, ha detto: “Niente condizioni, si discute tutto”. Il riferimento non è solo ai temi sul tavolo, i dieci impegni proposti dal Movimento 5 stelle, ma soprattutto ai nomi. In serata, prima dell’incontro tra i leader, era intervenuto anche il fondatore del Movimento Beppe Grillo che, sul suo blog, si era schierato per la riconferma di Giuseppe Conte: “Ha ridato la dignità agli italiani”.
Il tempo corre, ma la trattativa richiede spazi di riflessione per evitare che naufraghi ancora prima di cominciare. Anche dal fronte Pd si chiede cautela. “Si procede passettino passettino“, fanno sapere dal Nazareno, per una mediazione definita “delicata e complessa”. “Noi ci crediamo”, dicono, e proprio per questo i passi vanno calibrati “se si vuole chiudere con una soluzione solida e un programma condiviso il governo di svolta”.
Primo incontro tra Pd e M5s – All’incontro, cominciato poco dopo le 14 e durato meno di due ore, si sono seduti in otto, quattro per ogni partito. I capigruppo del M5s con i vice, e cioè Francesco D’Uva, Stefano Patuanelli, Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. E i capigruppo dem Andrea Marcucci e Graziano Delrio, più i vicesegretari Andrea Orlando e Paola De Micheli.
Due i punti fondamentali messi sul tavolo dalle due forze politiche. I 5 stelle, ha detto D’Uva, hanno “chiesto garanzie sul taglio dei parlamentari e che sia calendarizzato alla prima data utile”. I dem invece, ha specificato Orlando, hanno chiesto “al M5s che questa interlocuzione sia l’unica” come condizione “per affrontare gli ulteriori punti, che affrontati, a livello preliminare non presentano ostacoli insormontabili. Loro riconoscono questa esigenza di chiarezza e ci hanno riferito che la riporteranno”. A incontro in corso, infatti è arrivato il post di Alessandro Di Battista: “Il Movimento 5 Stelle ha un potere contrattuale immenso. Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un presidente del Consiglio del Movimento 5 stelle. Ho visto inoltre porte spalancate da parte del Pd. Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il Pd”, ha scritto su Facebook l’ex deputato. Chiedendo di alzare”enormemente la posta sulle nostre idee e soluzioni per il Paese”. Che poi sarebbero “Il taglio dei parlamentari e la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton“.
Salvini: “Le vie della Lega sono infinite”. D’Uva: “Non abbiamo altri tavoli” – Visto che questa mattina il leader del Carroccio è tornato alla carica e ha detto che “le porte e le vie della Lega sono infinite pur di non rivedere Renzi e Boschi al governo”, ecco che i dem hanno chiesto garanzie sul fatto che quello aperto con il loro partito sia l’unico tavolo aperto. “Non abbiamo tavoli con altre forze politiche. Questo è il tavolo principale, anche perché anche guardando i rispettivi punti non mi sembra ci siano problemi di sorta. Dal taglio dei parlamentari dipende tutto il dialogo sul resto, abbiamo chiesto garanzie in merito. Poi è chiaro che ci sono altre cose di altro carattere che vanno rimandate ad altri tavoli, e ai rispettivi capi politici”. Se dovesse fallire questo tavolo si tornerebbe al voto? “Mi sembra di sì, mi sembra chiaro, non vedo alternative”, ha risposto D’Uva. Di Maio è intervenuto poco dopo per correggere il tiro: “Per noi contano i temi e le proposte, non le poltrone”, ha detto parlando con i suoi. In sintesi, ha riferito l’agenzia Adnkronos, il leader ha detto: “Ho letto che qualcuno del Pd sta ponendo condizioni sul taglio dei parlamentari. Leggo di forni, pizzerie e ristoranti. Non sono nella posizione di chiedere condizioni. Il taglio va fatto senza contro-condizioni. Deve entrare nel calendario di settembre. Ed è solo il primo dei punti che si dovranno discutere. Siamo la forza politica di maggioranza relativa. Zingaretti mi dovrà dare garanzie su questo, garanzie che ancora non ha dato, altrimenti non si va avanti”.
L’audio di Renzi, Di Maio: “Questi già litigano” – Poco primo dell’inizio dell’incontro, il clima politico è stato scosso da un audio di Matteo Renzi. Ieri, durante una lezione ai ragazzi della sua scuola di politica in Garfagnana, l’ex premier ha accusato Paolo Gentiloni di voler far saltare la trattativa con i 5 stelle, riferendosi ai retroscena realativi al rifiuto dei dem di tagliare i parlamentari. “Due giornali, La Repubblica e Huffington Post – interessante notare che appartengano allo stesso editore- hanno riportato uno spin che hanno individuato come proveniente dal Nazareno e in realtà ha un nome e un cognome, quello di Paolo Gentiloni. È Paolo Gentiloni che ha fatto passare il messaggio di una triplice richiesta di abiura da parte del Pd ai 5 stelle”, ha ricostruito l’ex premier. Che ha poi rivendicato quanto raccontato agli studenti, mentre il resto del partito ha difeso Gentiloni. Compreso Zingaretti: “Non è mai esistita ovviamente nessuna manovra del Presidente Gentiloni per far fallire l’ipotesi di un nuovo governo e sostenerlo è ridicolo e offensivo”. Il segretario ha poi lanciato un appello ai suoi per cercare di depurare l’ambiente: “Torno per l’ennesima volta a fare un appello alla responsabilità: fondamentale per raggiungere questo obiettivo casomai è fermare questo continuo proliferare di comunicati, battute, interviste che, questi si, mettono tutto a rischio e logorano la nostra credibilità”. Intanto Di Maio, a distanza, commentava: “Questi già litigano“. La trattativa si può fare, ma continua a essere in salita.
CRONACA ORA PER ORA
22.02 – Terminato incontro Di Maio-Zingaretti. “Unico punto affrontato il ruolo di Conte”
“Al centro del colloquio, Di Maio ha riproposto un nuovo incarico a Conte come presidente del Consiglio. Zingaretti ha ribadito la necessità di un governo di svolta, non per una questione personale, ma per rimarcare una necessaria discontinuità. Il confronto continuerà nelle prossime ore, altri punti non sono stati affrontati”. Lo affermano fonti del Nazareno.
21.15 -Faccia a faccia tra Di Maio e Zingaretti. Il capo politico 5 stelle chiede Conte premier
L’accordo tra Pd e M5s e il tema del Conte bis: sul tavolo del faccia a faccia tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti, secondo fonti qualificate di entrambi gli schieramenti, ci sarebbe il mantenimento di Giuseppe Conte a Palazzo Chigi. Una linea, questa, su cui Di Maio in queste ore sta puntando con decisione.
20.30 – Cancelleri (M5s): “La decisione vera la prenderanno gli attivisti col voto online”
“Nessun accordo è già stato fatto, ci sono trattative in corso sulla base dei 10 punti programmatici annunciati da Luigi Di Maio, ma niente è ancora stato deciso sul futuro del governo. La decisione vera la prenderete voi col voto on line, preparatevi quindi”. E’ il messaggio indirizzato dal deputato 5stelle all’Ars e vice presidente dell’Assemblea siciliana, Giancarlo Cancelleri, agli iscritti M5S, attraverso una diretta facebook sulla situazione politica attuale.
19 – Di Maio: “O si fa come diciamo noi o salta tutto”
“Per noi contano i temi e le proposte, non le poltrone”, dice Luigi Di Maio ai suoi, a poche ore dal primo incontro tra le parti per gettare i semi di un possibile governo giallorosso. In sintesi: o il Pd fa come diciamo noi oppure salta tutto, il ragionamento che il capo politico del M5s ha condiviso con gli uomini a lui più vicini, raccontano autorevoli fonti all’Adnkronos. Questo vale sul premier così come sui 10 punti. “Ho letto che qualcuno del Pd sta ponendo condizioni sul taglio dei parlamentari. Leggo di forni, pizzerie e ristoranti. Non sono nella posizione di chiedere condizioni – è il mood di Di Maio, viene raccontato da chi gli ha parlato in queste ore – Il taglio va fatto senza contro-condizioni. Deve entrare nel calendario di settembre. Ed è solo il primo dei punti che si dovranno discutere. Siamo la forza politica di maggioranza relativa. Zingaretti mi dovrà dare garanzie su questo, garanzie che ancora non ha dato, altrimenti non si va avanti”.
18.25 – Grillo: “Scambiare Conte come una figurina sarebbe una disgrazia”
“Sembra che nessuno voglia perdonare a Conte la sua levatura ed il fatto che ci abbia restituito una parte della dignità persa di fronte al mondo intero. Se dimostreremo la capacità di perdonare le sue virtù sarà un passo in avanti per il paese, qualsiasi cosa che preveda di scambiare lui, come facesse parte di un mazzo di figurine del circo mediatico-politico, sarebbe una disgrazia. Ora ha pure un valore aggiunto; l’esperienza di avere governato questo strano paese… benvenuto tra gli Elevati”. Così Beppe Grillo in un post-endorsement per Giuseppe Conte.
18.06 – Delrio: “Ok a un calendario rapido sul taglio dei parlamentari”
Il fatto che il M5s abbia escluso un dialogo con la Lega è “bene. E’ una dichiarazione importante. E’ quello che abbiamo chiesto, così come noi abbiamo dichiarato che siamo disponibili a un calendario rapido sul taglio dei parlamentari”. Lo ha detto il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, all’uscita dal Nazareno.
17.50 – Fonti M5s: Di Maio e Zingaretti non si vedranno nel weekend
Smentiamo quanto riportato da alcuni organi di stampa: nel weekend non è in programma alcun incontro tra Di Maio e Zingaretti.
17.25 – Pd: “Ok taglio parlamentari ma con regole”
“Noi siamo sempre stati e rimaniamo a favore del taglio dei parlamentari. Siamo disponibili a votare la legge ma riteniamo che vada accompagnato da garanzia costituzionali e da regole sul funzionamento parlamentare. E’ questo il senso del calendario che siamo disponibili a costruire insieme e in tempi rapidi”. Lo dichiarano in una nota il vicesegretario vicario del Pd Andrea Orlando e i capigruppo di Senato e Camera, Andrea Marcucci e Graziano Delrio.
17.21 – Patuanelli (M5s): “Revisione concessione autostrade sul tavolo”
“La revisione delle concessioni l’abbiamo già messa sul tavolo con il Pd”. Lo precisa il capogruppo M5s al Senato Stefano Patuanelli commentando la proposta di Alessandro Di Battista di alzare il tiro nella trattativa con il Pd.
17.18 – D’Uva (M5s): “Se fallisce tavolo col Pd voto? Sì”
“Mi sembra di sì, mi sembra chiaro, non vedo alternative”. A dirlo, è Francesco D’Uva, capogruppo del M5S alla Camera, rispondendo ai cronisti che gli chiedono se il ricorso alle elezioni è lo scenario più probabile, in caso di fallimento del tavolo con il Pd, per la formazione del nuovo governo.
17.13 – D’Uva (M5s): “Nessun ostacolo a nostri 10 punti da Pd”
Durante il colloquio con la delegazione dem “si sono guardati” i 10 punti proposti dal M5S “e si è visto che non c’è nessun ostacolo a questi punti. Si è detto questo. Noi abbiamo ribadito il fatto che il primo punto”, ovvero il taglio dei parlamentari, “è quello che veramente ci interessa e getta le basi per tutto”. Lo dice il capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva, dopo l’incontro con la delegazione Pd.
16.52 – Patuanelli (M5s): “Conte premier? Tema nomi non mi appassiona”
Giuseppe Conte premier? “Il tema dei nomi non mi appassiona”. Lo afferma il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli uscendo dalla Camera dopo l’incontro con la delegazione del Pd.
16.50 – Patuanelli (M5s): “Non abbiamo altri appuntamenti”
“Non abbiamo ancora altri appuntamenti, il clima è costruttivo, ci interessano i punti al centro della nostra politica”. Lo afferma il capogruppo M5S al Senato Stefano Patuanelli al termine dell’incontro con la delegazione Pd. “Questo tavolo non ha posto ostacoli insormontabili”,
16.45 – D’Uva (M5s): “Non abbiamo altri tavoli con altre forze politiche”
“Non abbiamo tavoli con altre forze politiche. Questo è il tavolo principale, anche perché anche guardando i rispettivi punti non mi sembra ci siano problemi di sorta”. Lo afferma il capogruppo M5S alla Camera Francesco D’Uva in merito all’incontro con la delegazione Pd.
16.40 – D’Uva (M5s): “Da taglio dei parlamentari dipende il dialogo col Pd”
“Dal taglio dei parlamentari dipende tutto il dialogo sul resto, abbiamo chiesto garanzie in merito. Poi è chiaro che ci sono altre cose di altro carattere che vanno rimandate ad altri tavoli, e ai rispettivi capi politici”. Lo afferma il capogruppo M5S Francesco D’Uva al termine dell’incontro con la delegazione Pd.(
16.30 – Delrio: “Ampia convergenza su ambiente e sociale”
“C’è stata un’ampia convergenza sui punti dell’agenda ambientale e sociale. C’è un lavoro molto serio da fare sulla legge di bilancio, sulle priorità”. Lo ha detto Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, al termine dell’incontro con i 5 Stelle.
16.26 – Orlando: “Aspettiamo passaggio vertici”
“Noi sin dalle prossime ore predisporremo i dossier necessari per un’interlocuzione su tutti i temi dell’agenda programmatica, attendiamo un passaggio tra i vertici delle due forze politiche. Vogliamo essere già operativi dalle prossime ore”. Lo ha detto il vicesegretario Pd, Andrea Orlando, al termine dell’incontro con i 5 Stelle.
16.25- Orlando: “Chiesto a M5s di sciogliere ambiguità con Lega”
“Abbiamo chiesto al M5S che questa interlocuzione sia l’unica come condizione per affrontare gli ulteriori punti, che affrontati, a livello preliminare non presentano ostacoli insormontabili. Loro riconoscono questa esigenza di chiarezza e ci hanno riferito che la riporteranno” ai vertici politici del M5S. Lo afferma il vicesegretario del Pd Andrea Orlando al termine dell’incontro con la delegazione M5S.
16.20 – Orlando: “Non ci sono ostacoli insormontabili”
“Non ci sono ostacoli insormontabili” sui temi. Lo ha detto Andrea Orlando, vicesegretario Pd, al termine dell’incontro con i 5 Stelle.
16.18 – Marcucci: “Clima costruttivo”
“La riunione si è svolta in un clima positivo e costruttivo, che ci fa ben sperare sulle prospettive”. Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato, Andrea Marcucci, al termine dell’incontro con i 5 Stelle.
16.16 – M5s: “Chieste garanzie di tagliapoltrone”
Al termine dell’incontro con la delegazione del Pd, fonti M5S sottolineano il clima costruttivo. Il M5S, spiegano le stesse fonti, ha posto sul tavolo il taglio dei 345 parlamentari. Per noi è un punto fondamentale e propedeutico. Servono garanzie su questo aspetto.
16.10 – Giorgetti: “10 punti Pd parte del contratto”
“Dico soltanto una cosa, molto onestamente io ho sentito i 10 punti di Di Maio e sono quasi tutti o tutti parte integrante del contratto con la Lega: cosa voglia dire questo non lo so, però e un dato di fatto”. Così Giancarlo Giorgetti (Lega) risponde a una domanda sull’ipotesi che sia ancora possibile un’intesa di governo con il M5S. “Su contatti in corso non lo so: io sono qui io e non ce li ho. A Roma” comunque “ne succedono di tutti i colori”, aggiunge Giorgetti al Meeting di Cl di Rimini.
16.09 – Giorgetti: “Se Pd e M5s pensano di fare governo che fa bene del Paese vadano avanti”
“Io spero si faccia un governo che riesca a governare, che prenda decisioni. Noi – ha continuato il parlamentare della Lega – ci siamo messi in discussione perché il governo di cui facevamo parte non prendeva più decisioni. Se altri pensano di poter costruire un governo che decida, che faccia il bene del Paese e non semplicemente dei parlamentari, permettendogli di conservare il posto, vadano avanti”.
16.05 – Gallo (Pd): “Di Battista rispetti mandato dell’assemblea”
“Chiediamo un pò di rispetto anche da Di Battista per il lavoro parlamentare dei nostri capigruppo Francesco D’Uva per la Camera e Stefano Patuanelli per il Senato, per Luigi Di Maio che segue la trattativa con il Pd dopo il mandato votato dal gruppo parlamentare a seguito delle consultazioni con il Quirinale”. Lo dice all’Adnkronos Luigi Gallo, deputato del M5S e presidente della Commissione Cultura della Camera.
16 – Sms Pd: “No problemi insormontabili”
“Non ci sono problemi insormontabili” è l’sms inviato da uno dei membri della delegazione Pd dopo la riunione che apre la trattativa con M5s.
15.50 – Conclusa riunione Pd-M5s
Si è conclusa la riunione tra Pd e M5s alla Camera. Gli esponenti Dem Marcucci, Delrio e Orlando hanno lasciato la sala.
15.46 – Zingaretti: “Offensivo sostenere manovra Gentiloni contro accordo con M5s”
“Non è mai esistita ovviamente nessuna manovra del Presidente Gentiloni per far fallire l’ipotesi di un nuovo Governo e sostenerlo è ridicolo e offensivo”. Lo scrive in una nota il Segretario del Pd Nicola Zingaretti.
15.32 – Di Maio: “Stop concessioni autostrade? Io sono a tweet Zingaretti”
“Io sono al tweet di Zingaretti di ieri, in cui diceva che i 10 punti andavano bene…”. Così Luigi Di Maio, a proposito della revoca delle concessioni ad Autostrade.
14.48 – Di Maio: “Da Pd disponibilità su 10 punti ma già litigano”
Sui 10 punti del Movimento “c’è stata la disponibilità del Partito democratico, ma già litigano”. Così il capo politico M5S, Luigi Di Maio, al termine del pranzo con Manlio Di Stefano. “Io sono rimasto al tweet di Zingaretti di ieri – aggiunge – Ora c’è un tavolo di confronto mi auguro che si chiariscano idee su taglio poltrone. L’unico passo in dietro lo devono fare 345 parlamentari”.
15.10 – Giorgetti (Lega): “Attenzione a non scollegarsi dal Paese”
“Attenzione a non scollegarsi dal Paese, a chiudersi nel castello e nel Palazzo: non voglio agitare le piazze, ma ho l’impressione che la gente veda questa come una manovra fine a se stessa”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio dei Ministri, Giancarlo Giorgetti (Lega), intervenendo al Meeting di Cl. “La democrazia è sempre legittimazione popolare, se è solo parlamentare rischia di diventare molto, molto complicato”, aggiunge Giorgetti.
15 – Giorgetti (Lega): “Io starò all’opposizione”
“Io non guardo con disprezzo l’opposizione. Vado all’opposizione fiero delle cose che penso. Quello che un pò mi disturba, tra coloro che a gran voce declamano il principio della democrazia rappresentativa, è che in Italia se tu fai la scelta di stare all’opposizione sei considerato un fesso”. Lo ha detto il sottosegretario alla presidenza del Consiglio e parlamentare della Lega, Giancarlo Giorgetti, partecipando a un dibattito sulle riforme istituzionali che si sta svolgendo al Meeting dell’Amicizia a Rimini.
14.50 – Il Pd pensa a tavoli tematici
Alcuni tavoli tematici per approfondire il programma del possibile governo: è l’ipotesi emersa stamani al Nazareno al vertice del Pd riunitosi col segretario Nicola Zingaretti. Il primo di questi tavoli, se il metodo verrà accolto da M5s, dovrebbe riguardare la legge di Bilancio che secondo Zingaretti, dovrebbe essere il primo punto della verifica per il nuovo governo.
14.40 – Di Maio: “Pd? Questi già litigano”
“Questi già litigano, li conoscevamo abbastanza, purtroppo.. si chiarissero un pò le idee”. Così Luigi Di Maio, leader M5s lasciando Montecitorio, parlando delle polemiche interne al Pd dopo aver ribadito che il taglio dei parlamentare è la base per avviare un dialogo.
14.30 – Brescia (M5s): “Chiarire che con Lega non avremmo nulla a che fare”
“Vogliamo fare la riforma che riduce i parlamentari. Siamo ad un passo da questo storico obiettivo. Se il PD ci sta, sarà la base per il resto della trattativa”. Lo dice Giuseppe Brescia, presidente M5s della Commissione Affari costituzionali. Poi servirà adottare quelle “misure che sventerebbero il rischio di una recessione al quale ci ha esposti solo ed esclusivamente la follia di un uomo assetato di potere: Matteo Salvini. E noi dobbiamo dirlo chiaro che con questo traditore non vogliamo avere più nulla a che fare”.
14.15 – Di Battista: “Tutti ci cercano: alziamo la nostra posta”
“Tutti ci cercano. Alziamo enormemente la posta sulle nostre idee e soluzioni per il Paese. Via 345 parlamentari e via i Benetton dalle nostre autostrade. Chi ci sta? La vaghezza lasciamola ai professionisti del nulla assoluto. Il Movimento, proprio come ha fatto ieri Luigi, bada al sodo”. Così Alessandro Di Battista su facebook.
14 – Di Battista: “Zingaretti? Suo vero terrore è Renzi”
“Zingaretti fa la parte di chi pone veti e condizioni ma in realtà ha il terrore che Renzi spacchi il PD”. Lo scrive su facebook Alessandro Di Battista.
13.32 – Di Battista: “Bene apertura Lega, da Pd porte spalancate”
“Il Movimento 5 Stelle ha oggi un potere contrattuale immenso. Tutti ci cercano. Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa. Soprattutto perché non mi dispiacerebbe un Presidente del Consiglio del Movimento 5 Stelle. Ho visto inoltre porte spalancate da parte del Pd”. Lo scrive su Fb Alessandro Di Battista.
14.27 – Di Maio: “O taglio dei parlamentari o non c’è nient’altro”
“Per quanto mi riguarda sul taglio dei parlamentari si deve fare subito, è l’inizio di un qualsiasi discorso, si deve fare subito. Se non c’è il primo punto non c’è nient’altro”. Lo afferma Luigi Di Maio uscendo da Montecitorio.
14.17 – Di Maio: “Taglio parlamentari va fatto e basta”
“Il taglio parlamentari va fatto e basta, se non c’è questo non c’è altro” e invece “questi già litigano”, ma “li conoscevamo. Ma gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari. Si chiarissero un un pò le idee”, il taglio “si fa e basta”. Lo ha detto ai cronisti Luigi Di Maio uscendo dalla Camera, riferendosi ai dem. Il leader M5S è andato a pranzo con Manlio Di Stefano in un ristorante situato a pochi passi dal Parlamento.
14.13 – Via a tavolo M5s-Pd
È iniziato in questo momento il tavolo di confronto sul governo tra le delegazioni Pd e M5s a Montecitorio. Gli esponenti dem e del Movimento Cinque Stelle si stanno incontrando nella sala Siani.
14.10 – Martina: “Su taglio parlamentari accordo si può trovare”
“Sono assolutamente convinto che si possa trovare un accordo sul taglio dei parlamentari, basta ragionare su tutta la questione”. Lo ha detto Maurizio Martina, parlando con i giornalisti nelle vicinanze della Camera. “Le condizioni per un accordo” generale con i Cinque Stelle “si possono trovare – ha aggiunto – Credo che il tentativo di Salvini” di riagganciare il M5S “sia un modo disperato per correggere la catastrofe leghista. Non riesco a immaginare come i Cinque Stelle possano rivolgersi ancora alla Lega”.
14.07 – Giovannini: “Io premier? No comment”
“No comment” alle ipotesi che sia lui uno dei candidati alla presidenza del Consiglio di un governo a maggioranza M5S-Pd: Enrico Giovannini, ex presidente dell’Istat, non va oltre questo e un sorriso a chi, a margine del Meeting di Rimini, gli chiede se davvero sia un ‘papabile per Palazzo Chigi. Ma in ogni caso propone che la prossima legge di bilancio, qualsiasi sia il governo, e tutte le leggi abbiano “una relazione illustrativa che valuti l’impatto rispetto agli obiettivi della sostenibilità”, dice all’Ansa.
14.05 – Di Maio a Montecitorio
C’è anche il capo politico e vicepremier M5s Luigi Di Maio negli uffici del gruppo M5s alla Camera. Il vicepremier non prenderà parte al tavolo con il Pd ma lavora in una stanza separata.
14.02 – A Montecitorio arrivata delegazione Pd
Sono negli uffici del Gruppo Pd della Camera i componenti della delegazione Dem che prenderà parte al tavolo di confronto con i 5 stelle. Sono già a Montecitorio il capogruppo alla Camera Graziano Delrio e quello del senato Andrea Marcucci e il vicesegretario Andrea Orlando.(
14.00 – Marcucci: “Audio di Renzi? Non l’ho ascoltato”
“L’audio di Renzi? Devo confessare che non l’ho neanche ascoltato”, così il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci.
13.58 – All’incontro anche i vice capigruppo M5s
“Sono arrivati adesso alla Camera, negli uffici del gruppo M5s i vicecapogruppo del Movimento Francesco Silvestri e Gianluca Perilli. I due esponenti M5s fanno parte della delegazione pentastellata che siederà al tavolo di confronto con il Pd insieme ai due capogruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli.
13.50 – Delrio: “Cerchiamo dialogo con M5s”
“Noi stiamo cercando di fare adesso un tentativo”, cerchiamo di verificare “se ci sono le condizioni per un’agenda” di governo imperniata soprattutto sui temi del lavoro. Lo afferma il capogruppo alla Camera del Pd Graziano Delrio intervenendo in streaming al Meeting di Rimini. “Stiamo facendo un dialogo anche con altre forze che ci sono in Parlamento, senza presunzioni” sull’esito di formazione del Governo “ma sapendo che c’è un’emergenza da affrontare”, aggiunge Delrio
13.45 – Marcucci: “Ottimista per trattativa con M5s”
“Certo che è possibile”. Così il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci ha risposto ai cronisti sulle possibilità di raggiungere un accordo con il Movimento 5 Stelle, entrando a Montecitorio. Marcucci, che farà parte della delegazione del Pd, ha aggiunto: “Sono ottimista e fiducioso”.
13.40 – Martina: “Lavoriamo tutti a stesso scopo”
“Lavoriamo sulle cose più importanti”. Così Maurizio Martina ha risposto ai giornalisti che gli chiedevano un commento all’audio di Renzi su Gentiloni. Potrebbe essere un ostacolo alla trattativa con il M5S? “Credo proprio di no”, ha risposto. “Sinceramente – ha aggiunto – non commentiamo gli audio. Si lavora, si lavora tutti per lo stesso obiettivo, anche Gentiloni”.
13.30 – Orlando: “Audio Renzi? Facciamo silenzio”
“Facciamo tutti un pò silenzio”. Lo ha detto il vicesegretario del Pd, Andrea Orlando, parlando con i giornalisti al rientro al Nazareno che gli chiedevano un commento all’audio di Renzi su Gentiloni.
13.22 – Incontro capigruppo e vice in uffici M5s Camera
Si incontreranno, probabilmente negli uffici M5S alla Camera, le delegazioni del Movimento 5 Stelle e del Partito democratico per intavolare la trattativa sulla formazione del nuovo governo, partendo dal taglio dei parlamentari. Per il Movimento si sederanno al tavolo i capigruppo M5S Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, insieme ai vice Francesco D’Uva e Gianluca Perilli. Per il Pd ci saranno i capigruppo Graziano Delrio e Andrea Marcucci e il vicesegretario Andrea Orlando. L’incontro è stato fissato alle ore 14.
13.18 – Centinaio (Lega): “Possibile recupero rapporto con M5s”
“Secondo me c’è ancora possibilità di recuperare il rapporto coi 5 Stelle perché, oltre a Di Maio, ci sono una serie di esponenti del Movimento che si ricordano bene del lavoro positivo che è stato fatto. È difficile perché la via è molto stretta, però se ci sono i tempi e c’è la volontà di sedersi attorno a un tavolo non ci sono problemi”. Lo afferma Gian Marco Centinaio della Lega.
13.10 – Molinari (Lega): “Non abbiamo offerto Chigi a Di Maio”
“Non è vero che abbiamo offerto palazzo Chigi, che si siano offerti nomi o persone”. Così Riccardo Molinari, presidente dei deputati della Lega, a Radio 24. “Noi -aggiunge- siamo andati da Mattarella ribandendo la posizione principale della lega che è quella di un ritorno alle urne”.
13.00 – Tabacci a Di Maio: “Fai inttesa col Pd”
“Quando si fanno delle trattative per raggiungere un’intesa politica, bisogna entrarci con lo spirito giusto…”. Bruno Tabacci tifa per una nuova maggioranza M5S-Pd per ”non consegnare il Paese nelle mani di Salvini” e scongiurare il voto anticipato, “una forzatura voluta solo” dalla Lega. Il presidente di ‘Più Europà, apprende l’Adnkronos, ha incrociato casualmente stamattina Luigi Di Maio a Montecitorio, prima di uscire dal palazzo, e ha colto l’occasione per invitare il leader politico Cinque stelle di fare sul serio e “provare davvero e con impegno” a chiudere con Nicola Zingaretti un “patto politico per il governo del Paese”, perchè serve un esecutivo politico forte e credibile, di legislatura, insomma, come chiesto dal Colle.
12.55 – Renzi: “Nessun timore di dire quello che penso”
Una sorriso e qualche risata. Matteo Renzi, con i ragazzi riuniti al ‘Cioccò per la scuola di formazione che si tiene in questi giorni, ha chiuso con qualche semplice battuta la questione dell’audio diffuso stamattina e ‘rubatò sempre dal ‘Cioccò in cui lo stesso senatore del Pd parla della trattativa di governo, dei 3 punti posti da Zingaretti e del ruolo svolto Paolo Gentiloni.
Il senatore dem, nelle lezioni di stamattina che si tengono sempre a porte chiuse, ha scherzosamente rimproverato i ragazzi per aver registrato e diffuso l’audio: “Così si mina il bel clima che abbiamo creato!”. Poi, a proposito dell’audio, Renzi ha spiegato: “Non ho nessun timore a dire apertamente quello che penso. Io, poi, ho sempre difeso lo streaming. Sono altri che hanno cambiato idea…”
12.56 – Salvini: “Per me sarebbe un onore occuparmi della sicurezza degli italiani”
“Per me sarebbe un onore, un piacere continuare a occuparmi della sicurezza degli italiani, non per occupare una poltrona”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Salvini su fb snocciolando i numeri della “cura Salvini” sull’immigrazione: “non oso immaginare cosa possa capitare sulla pelle degli italiani, con il Pd. Farò di tutto per evitare che il Pd torni al governo:
12.55 – Di Maio: “Vedo guerre di audio, italiani vogliono taglio parlamentari”
“Tutti gli italiani, padri e madri di famiglia che hanno dato il voto un anno e mezzo fa, devono poter dire: non è stata una legislatura lunghissima, non è stata fortunata, ma almeno abbiamo tagliato il numero dei parlamentari. Io questo non lo dico per lanciare un messaggio a qualcuno, però, se già stamattina vedo che partono le guerre interne alle forze politiche, gli audio da una parte, i tweet da una parte e i post dall’altra. Gli italiani vogliono il taglio dei parlamentari, non gli risolverà i problemi di tutta la vita ma è un obiettivo di questa legislatura”. Lo ha detto il leader M5S Luigi Di Maio alle telecamere, arrivando a Montecitorio.
12.41 -Molinari (Lega): “Salvini non pensa a un centrodestra a tre partiti”
“Il centrodestra è un’esperienza apprezzata dagli italiani, vincente sui territori. In quale forma e in quale tipo di coalizione e in quale perimetro, perché Salvini chiaramente non pensa al centrodestra di tre partiti ma vuole inglobare anche forze nuove come Toti e movimenti civici, lo decideranno i segretari di partito. Adesso è prematuro”.
12.33 – Salvini: “Noi per un nuovo governo oppure voto”
“Lo ripeto, noi siamo qui per un governo stabile, coerente, con una squadra nuova oppure per il voto, in democrazia la scelta”.
12.32 – Rosato: “Da Renzi no minacce ma ricostruzione dei fatti”
“Le cose che Renzi dice in privato ai ragazzi delle scuole sono esattamente le stesse che Renzi ha detto a tutti, giornalisti e politici, che lo hanno cercato. Non c’è nessuna minaccia, nessuna manipolazione, nessuna aggressione: solo la fedele ricostruzione di ciò che è successo ieri. E la difesa della linea espressa uscendo dalle consultazioni dal segretario Zingaretti con cui Renzi è in costante contatto”. Così Ettore Rosato, contattato telefonicamente, commenta l’audio in cui Matteo Renzi accusa Paolo Gentiloni.
12.31 – Salvini: “Le porte e le vie della lega sono infinite pur di non rivedere Renzi e Boschi al governo”.
“Farò di tutto per evitare che il Pd torni al governo”. Così Matteo Salvini in diretta Facebook.
12.26 – Paragone (Pd): “Audio Renzi? Orgoglioso di essere dalla parte opposta”
“Renzi parla di me e di Alessandro Di Battista come ‘quelli che vogliono far saltare la (sua) trattativà. Orgoglioso di stare sempre dalla parte opposta di Renzi”. Lo scrive in un post il senatore M5s Gianluigi Paragone commentando l’audio in cui Matteo Renzi attribuisce a Paolo Gentiloni la volontà di far fallire l’intesa Pd-M5s.
12.25 – Boccia (Pd): “Intesa con M5s? Nessuna ha detto mai con Lega”
“Io penso che Zingaretti e la delegazione del Pd ci proveranno e ci proveranno fino in fondo. Serve però coraggio. Io mi auguro che questa cosa dei due forni si chiuda subito. E’ stucchevole che ancora nessuno abbia detto: noi con la Lega non ci andremo più”. E’ quanto dichiarato da Francesco Boccia del Pd, nel corso della trasmissione Agorà Estate, condotta da Monica Giandotti su Rai3.
12.22 – De Petris (Leu): “Tra Pd e M5s dialogo di merito, poi ampliarlo”
“Questo non è il momento per giochi politici di piccolo cabotaggio. Come ha segnalato ieri il presidente della Repubblica il tempo stringe e il Paese ha bisogno di certezze, altrimenti il rischio sarà enorme. M5S e Pd devono incontrarsi e avviare subito un dialogo di merito, privo di tatticismi, per poi ampliare il confronto programmatico e verificare la possibilità di una nuova maggioranza. Il governo di svolta di cui il Paese ha bisogno è possibile ma per farcela è necessario mettere da parte ogni interesse di bottega e muoversi con serietà e celerità”. Lo dichiara la senatrice di LeU Loredana De Petris, presidente del gruppo Misto.
11.44 – Vertice si terrà alla Camera
Si terrà alla Camera, questo pomeriggio, il vertice tra M5S e Pd.
11.40 – Orlando (Pd): “Trattativa non si blocca su taglio parlamentari”
“Io non credo che sarà sul taglio dei parlamentari che si incaglierà la trattativa, semmai sul dato politico: si vuole fare davvero questa interlocuzione? La si vuole portare in fondo? Si vuole aprire una pagina realmente nuova?”. Così Andrea Orlando, vicesegretario del Pd, ospite di Radio anch’io su Radio Rai uno. “Poi, abbiamo di fronte una manovra economica che non sarà una passeggiata. Su questo punto bisogna parlare subito con grande chiarezza. Il problema non è quello che ci chiede l’Europa, il problema che mancano all’appello miliardi per far quadrare i conti e quindi questa cosa bisogna affrontarla subito, impedendo che l’Iva aumenti. Come farlo è una cosa che va vista subito. Non ci possiamo permettere di far partire un governo e poi accorgersi che non siamo d’accordo. Sarebbe un regalo a Salvini e un danno per tutti gli italiani. Lo abbiamo detto subito con grande chiarezza: se è utile al Paese, verifichiamo le condizioni del governo, altrimenti la via del voto è una via che non consideriamo preclusa”.(
9.45 – Alle 14 incontro Pd-M5s
È fissato alle 14 l’incontro tra i capigruppo di M5s e Pd, in un luogo ancora da fissare. Lo si apprende da fonti parlamentari Dem. (ANSA).