Gli immigrati erano “cannibali”, “mostri”, “spacciatori” e “stupratori” e Cecile Kyenge un “mostriciattolo” che prendeva “15mila euro” per “sputare merda addosso agli italiani”. Fino a lunedì gli ascoltatori di Radio Studio 54, l’emittente nata a Scandicci ma diffusa sia a Firenze che in tutta la Toscana, potevano ascoltare frasi di questo tipo ripetute a più riprese da Guido Gheri, patron della radio e di professione dj. Poi lunedì il tribunale del Riesame ha accolto la richiesta della pm di Firenze, Christine Von Borries, e ha chiuso la radio “oscurandola” definitivamente. L’accusa? Diffamazione e istigazione all’odio razziale. Lunedì mattina i carabinieri di Scandicci guidati dal maggiore Gianfranco Canarile hanno messo i sigilli al trasmettitore che consente di agganciare la frequenza assegnata. Il giorno dopo, di fronte all’approvazione del Presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, (“La radio non può essere veicolo di odio”), Radio Studio 54 è stata difesa dalla Lega e da Fratelli d’Italia che hanno gridato alla “censura” e alla “limitazione della libertà” di espressione. Il leader di Forza Nuova, Roberto Fiore, invece invoca la mobilitazione del popolo perché “la libertà non esiste più”.

La retorica anti-immigrati – Nell’ordinanza del Riesame, il giudice di Firenze motiva l’oscuramento della radio citando testualmente delle frasi dette da Gheri durante la sua trasmissione “Voce al Popolo” in cui da una parte attaccava con parole pesanti un ex ospite della trasmissione e il suo avvocato e dall’altra diffondeva “idee basate sull’odio razziale”. Uno dei passaggi che i giudici ritengono più grave è: “Vengono qui in Italia a fare il loro porcaccio comodo, a squartare e a mangiare, questi cannibali, mostri, spacciatori e stupratori. Gli stranieri si difendono e non rischiano niente, possono fare qualsiasi cosa, anche se vengono arrestati, il giorno dopo suono fuori”. Poi, dopo diversi “avvisi di garanzia”, come da lui stesso ammesso, Gheri passava a chiamare i migranti “marziani”: “Se ne uccidono venti al giorno in questo Stato del cazzo. Italiani, perché non ho mai sentito dire che un marziano si è ucciso per la crisi, per motivi economici. Lo sapete chi sono i marziani vero? Ho trovato questa parola così nessuno mi scasserà più la minchia”.

Nell’ordinanza di sequestro i giudici del Riesame parlano esplicitamente di “linguaggio scurrile e squallido, unicamente fondato sul risentimento personale” e, riguardo alla campagna anti stranieri, scrivono che in tutte le trasmissioni Gheri “fa riferimento agli stranieri non come soggetti ben individuati, ma come appartenenti a una etnia, con ciò inducendo negli ascoltatori il pregiudizio che tutti gli stranieri siano stupratori e ladri”.

Non è la prima volta che Radio Studio 54 viene oscurata: un provvedimento fotocopia era stato firmato nel 2012, ma dopo un mese la pm di Firenze Von Borries aveva permesso la riapertura della radio a patto di trasmettere solo musica e di non riprendere le trasmissioni di “Voce al Popolo”. Gheri poi era già stato condannato per diffamazione nel 2014 e gli erano state pignorate tre proprietà, tra cui la sede della radio, ma quest’ultimo provvedimento, scrivono i giudici, sarebbe stato ostacolato dal dj non facendosi trovare in casa o organizzando “un nutrito gruppetto di sostenitori che minacciavano l’ufficiale giudiziario”. Per questo, e per fermare la “reiterazione” di questi comportamenti, i giudici hanno sequestrato la radio. Gheri ha risposto querelando i carabinieri che hanno effettuato il sequestro.

Il centrodestra difende la radio – La destra toscana però difende Radio Studio 54: “Un sequestro preventivo, un atto grave di censura – hanno spiegato in una nota i capigruppo al Comune di Firenze di Lega e Fratelli d’Italia, Jacopo Alberti e Alessandro Draghi – Il provvedimento è esagerato nei confronti di una radio che ha sempre operato liberamente in una regione in cui la libertà non vale per tutti”. Poi l’attacco diretto ai magistrati fiorentini: “Che Radio Studio 54 abbia forse attaccato in modo troppo diretto certi ‘poteri forti’? Del resto, le accuse di ‘istigazione all’odio razziale’ vengono sempre più spesso sollevate da una certa Magistratura contro chi ha il coraggio di criticare frontalmente l’invasione migratoria”. Ai due esponenti della destra fiorentina ha risposto il governatore Rossi: “Lega e FdI dicano stop a questi ammiccamenti verso la destra estrema, che io definisco criptofascismo”.

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