Società

Governo, ecco le 12 cose che vanno fatte ora. E i protagonisti possiamo essere noi

Un nuovo governo deve con urgenza:

1. Varare un piano a 15 anni per formare una nuova generazione di cittadini (quelli che ora hanno cinque anni e tra 15 anni voteranno). Una rivoluzione immediata della scuola con fondi, selezione professori, programmi scritti da una commissione di professori, artisti, filosofi, ingegneri, con l’obiettivo di rifondare le basi civili, morali, psicologiche della nostra società.

2. Varare un enorme progetto di pulizia del mare, delle spiagge, ristrutturazione e ripopolazione incentivata di borghi, villaggi, coste, paesi italiani (che significa far ripartire l’edilizia, ma senza “nuovo”; solo recupero dell’esistente).

3. Varare un mega progetto energetico per portare l’Italia in dieci anni a produrre l’80% dell’energia da fonti rinnovabili. Una legge con incentivi per rendere ogni tetto di capannone industriale, di casa e di tutto un impianto solare, etc. Sostenere il ciclo chiuso individuale (solare che dà energia a casa, macchina, consumi) e dunque l’industria automobilistica ed energetica a cui chiedere prodotti low-cost per tutti incentivati (auto elettrica a 5mila euro, per tutti).

4. Varare un progetto culturale ambizioso, creando un gruppo di “apostoli della cultura” (filosofi, artisti, intellettuali, universitari, ma anche altro) in ogni provincia, una task force della cultura che vada casa per casa a spiegare le follie del razzismo, dell’intolleranza, della violenza verbale, dell’ignoranza sdoganata che oggi pensa di poter dire a voce alta le sue follie, al valore della resilienza, della sobrietà, della lotta al leviatano consumista. Apostoli della libertà individuale dai condizionamenti.

5. Varare un grande progetto di scollocamento per tutti quelli che: “io vorrei fare il falegname”, cioè tutti coloro che vorrebbero svincolarsi dall’industria e dai servizi tornando alla vita dell’artigianato di base, dell’autoproduzione alimentare, dei mestieri.

6. Varare un grande progetto di accoglienza e regolarizzazione degli immigrati, con inserimento nei mestieri necessari al paese, dall’agricoltura all’industria, ma anche ai settori dove la crisi demografica ci fa dannare (tipo la sanità dove nei prossimi anni mancheranno decine di migliaia di medici).

7. Varare un progetto di potenziamento delle reti di comunicazione (in Italia a tre miglia dalla costa si perde il segnale, o basta una collina per non avere più il 4G: vergogna) per rendere l’Italia un posto finalmente collegato alla modernità.

8. Potenziare le reti tv/radio dando spazio al pensiero, alla riflessione sui temi complessi, alle opinioni di chi ha studiato, di chi pensa, di chi ha idee, soprattutto giovani.

9. Varare un grande progetto di riduzione degli sprechi a tutti i livelli, da quello del cibo (con un progetto di circolarità in modo che neanche un pezzo di pane vada sprecato) a quello energetico (one lamp, one room, one person), a quello dell’acqua e di qualunque risorsa primaria.

10. Potenziare le politiche di dialogo per e verso il Mediterraneo. Leadership nel percorso di creazione, in 15 anni, degli Stati Uniti del Mediterraneo. Roadmap concreta di avvicinamento a partire dalla stesura di una bozza di costituzione mediterranea.

11. Mettere un tetto ai mega stipendi, pubblici e privati, e innalzamento dello stipendio minimo, ma obbligo per tutti di frequentare corsi in tutto il Paese su come vivere senza sprechi. Un Piano Marshall per ricordare ai cittadini italiani come hanno sempre vissuto senza buttare niente, e trovandosi così in tasca soldi che neppure sanno di avere, perché li sprecano.

12. Predisporre il ritiro della tessera elettorale per dieci anni a tutti i pregiudicati, per qualunque reato, di qualunque genere. Che il futuro del paese lo determini solo la gente onesta.

Non serve uno statista per capire che queste cose cambierebbero il Paese, restituirebbero leadership all’Italia, costituirebbero una rivoluzione sociale, economica, ambientale, civile. Non servono risorse immense per realizzare un piano come questo, ma uomini determinati a realizzarla. Uomini coraggiosi, ambiziosi, determinati al cambiamento vero e profondo, destinati a passare alla storia. Soprattutto, non servono politici. Perché gran parte di questo possiamo farlo noi, adesso, individualmente, come se fosse già legge. Cambiando te, cambiando io, la società cambia. Dunque la politica cambia. Dunque cambia il mondo.