La mega-campagna pubblicitaria della Lega per sottolineare i successi del presidente della Regione: le colline del prosecco patrimonio Unesco e i Giochi di “Milano Cortina 2026”. Utilizzare il marchio coi cinque cerchi però non è consentito, tantomeno per fare propaganda politica. L'irritazione del Coni: "Se qualcuno usa in modo improprio il simbolo non ha capito che cosa hanno ottenuto i Comuni di Milano e Cortina"
“Grazie Zaia”. La campagna pubblicitaria, a mezza via fra un tributo di gratitudine all’amministratore pubblico e un osanna da culto della personalità, è stata lanciata sui muri e nelle piazze del Veneto. Grandi cartelloni, con la foto del presidente della giunta regionale che campeggia sorridente. A destra un’immagine delle colline del prosecco diventate a luglio patrimonio dell’umanità con la benedizione dell’Unesco, a sinistra le Dolomiti innevate che ospiteranno “Milano Cortina 2026”, le Olimpiadi invernali. Due eventi di rilievo universale che il governatore leghista Luca Zaia ha perseguito con determinazione e che, in entrambi i casi, egli stesso ha definito “un sogno che si realizza”.
Ebbene, la Lega ha deciso di ringraziare il presidente, riproducendo la sua immagine dappertutto. I manifesti larghi sei metri si trovano ovunque e sono un prodotto di fabbrica del partito di Salvini-Zaia che vuole così far sapere di chi è il merito di queste due vittorie. Ma non ci sono solo i manifesti. Perché le pagine Facebook delle sezioni leghiste del Veneto sono inondati dalla foto del governatore, con il solito corredo di montagne innevate e colline coltivate a vigneto. E qui rischiano di nascere grattacapi seri per il Lombardo-Veneto, neonata sede dei giochi invernali che si terranno fra sette anni e per cui la Regione Veneto ha appena stanziato, per il prossimo triennio, 112 milioni e mezzo di euro. Perché nel sito Liga Nord-Liga Veneta le foto di ringraziamento a Zaia sono accompagnate da due loghi: quello delle Olimpiadi 2026 e quello dell’Unesco.
Già confondere sport e politica è discutibile. Ma utilizzare il logo delle Olimpiadi è vietatissimo. A maggior ragione per farne propaganda politica. Il Comitato Olimpico Internazionale, il Cio, è molto severo. Come hanno spiegato a ilfattoquotidiano.it dall’ufficio stampa del Coni, a Roma, è il Comitato olimpico italiano ad avere ricevuto dal Cio il benestare all’utilizzo del marchio delle Olimpiadi. Finché non sarà costituito il Comitato organizzatore, che diventerà a tutti gli effetti il gestore del logo, solo il Coni e i due Comuni interessati (Cortina e Milano) possono farne uso. Ma in modo rigoroso, accompagnando i “cinque cerchi” allo stemma del Comune.
Nessun altro, tantomeno la Lega. Basta, al contrario, aprire una pagina Facebook della Lega Nord-Liga Veneta per verificare che il logo stilizzato “Milano Cortina 2026” con i cinque cerchi compare nella homepage sotto il faccione sorridente di Zaia. Idem per il tempio greco con la scritta Unesco. “Se qualcuno usa in modo improprio il simbolo con i Cinque Cerchi non ha capito che cosa hanno ottenuto i Comuni di Milano e Cortina con l’assegnazione delle Olimpiadi”, spiegano dal Coni. E viene citato il caso di una catena di librerie che dopo la vittoria della candidatura italiana voleva attrezzare le proprie vetrine con il simbolo olimpico e l’esposizione di pubblicazioni sull’argomento.
Già il capitolo web lascia sconcertati. Quello della cartellonistica in Veneto non lo è da meno, anche se sui manifesti il logo delle Olimpiadi non compare, sostituito dalla semplice informazione “Olimpiadi invernali 2026: Cortina e Milano”. Sullo sfondo di Zaia però i cinque cerchi ci sono. Ciò che appare in bella mostra è, invece, il simbolo della Lega. A denunciarlo, sul proprio sito Facebook, è il consigliere regionale del Pd Andrea Zanoni che è andato in giro per il Veneto a fotografare i manifesti. E che chiosa: “In questi giorni basta percorrere le strade venete che ti imbatti ‘dalla montagna al mare’ in mega manifesti di Zaia con scritto ‘Grazie Zaia’ per le Olimpiadi di Cortina e il sito Unesco del Prosecco. Ma i veneti per che cosa dovrebbero poi ringraziare? Lo sanno, ad esempio, che solo per l’Unesco la Regione ha sborsato ben 823mila euro di soldi dei cittadini, non di Luca Zaia?”. Fin qui la domanda rivolta ai cittadini veneti. Poi Zanoni allarga lo sguardo alla situazione finanziaria della Lega. “Con la sentenza definitiva sui 49 milioni di euro spariti, la Lega dovrà restituirli in 76 anni e senza interessi e penali. Ma, scusate, la Lega che già paga a rate questo debito con lo Stato, ovvero con i cittadini, dove trova i soldi per questa pubblicità da centinaia di migliaia di euro? Zaia risponda”.